IX. Frater atque soror

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"Ho cercato la mia anima, ma non riuscivo a vederla. Ho cercato il mio Dio, ma il mio Dio mi sfuggiva. Ho cercato mio fratello e ho trovato tutti e tre"

-Siamo in ritardo- esclamò Lily, facendo l'ultimo giro dell'elastico per completare la coda.
Juliet uscì dal bagno, richiudendo lo spazzolino in una bustina trasparente.
-In ritardo sul tuo anticipo o in vero ritardo?- chiese.
L'altra si precipitò a chiudere il suo baule.
-In vero ritardo-
La bionda si infilò il cappotto scuro e fece alcuni giri intorno al collo con la sciarpa.
-Quindi possiamo fare con calma- pensò ad alta voce -siamo in ritardo sull'anticipo-
Lily sbuffò.
-Ragazza di poca fede-
Juliet rise.
-Sei pronta allora?- chiese infine la rossa.
-Si- l'altra prese la bacchetta e se la infilò nella tasca del cappotto -andiamo-
Uscirono dal dormitorio e presero a scendere le scale, dirette alla stazione di Hogsmeade per tornare a casa per le vacanze di Natale.
Lily guardò l'orologio che aveva al polso sinistro e lanciò un'occhiata di fuoco all'amica.
-Io te l'avevo detto che eravamo in ritardo- sibilò.
Juliet assunse un espressione di rammarico.
-Okay però non è stata completamente colpa mia, è stata colpa di...- si interruppe.
-Stavi per dire Will non è vero? Certo, colpa di tuo fratello che è a Londra-
La bionda alzò le spalle.
-E' l'abitudine- disse solo.
Lily scosse la testa, nascondendo un mezzo sorriso.
Avrebbe voluto che anche il rapporto che aveva lei con Petunia fosse come quello che Juliet aveva con il fratello.
Ma Petunia la disprezzava.
E questo nessuno poteva cambiarlo.
Severus aveva più volte tentato di convincere Lily che in realtà Tunia fosse solo invidiosa del fatto che la sorella era speciale, eppure...
Secondo Lily non era vero.
Sua sorella la odiava.
Punto.
Si disse che non aveva senso rimuginare, e proseguì alzando lo sguardo.
E fu in quel momento che andò a sbattere contro qualcuno.
-Potter!- esclamò, mentre entrambi cadevano a terra e il baule di lei si rovesciava.
-Com'è che mi cerchi sempre Evans? Non ti sarai presa una cotta?- la canzonò James, sdraiato a terra come se il pavimento freddo fosse il divano più comodo del mondo.
-Potter non istigarmi, sai di cosa sono capace- borbottò l'altra.
Guardò sconsolata tutto il contenuto del suo baule ora sparso per la sala comune dei Grifondoro.
-Io ti uccido- dichiarò.
Remus l'aiutò ad alzarsi porgendole una mano.
-Stai tranquilla Lily, con un colpo di bacchetta rimetteremo tutto al suo posto- la rassicurò, con il suo tono dolce.
-La bacchetta so io dove metterla a Potter- ringhiò Lily, che venne prontamente trattenuta dal castano -Su per il....-
-Silencia!- intervenne Juliet, puntandole la bacchetta contro e fulminandola con lo sguardo.
-Non so se lo hai notato, Lily- disse in seguito, in tono di rimprovero -ma ci sono dei ragazzi del primo anno qui-
La rossa divenne della stessa tonalità dei suoi capelli.
-Che tempismo Juliet- le disse Sirius facendole l'occhiolino.
La ragazza si impose con tutta la sua forza di volontà di non arrossire.
-Già- rispose fredda.
Remus lanciò un'occhiata ai due, la fronte corrugata.
-Non eravamo in ritardo?- disse Juliet, cercando lo sguardo smeraldo di Lily.
Lei si liberò dalla presa di Remus facendogli un sorriso di scuse e si indicò la bocca.
-Finite- fece lui con un colpo di bacchetta.
Juliet lo guardò grata e ed egli scrollò le spalle, sorridendo.
Lily allora prese la sua bacchetta e con un ampio gesto rimise le sue cose a posto nel baule.
Poi guardò l'amica e prese a camminare, lanciando un'ultima occhiataccia  a James che le fece un inchino.
Juliet seguì la rossa, passando accanto a Sirius.
I dorsi delle loro mani si sfiorarono, ma nessuno dei due sembrò farci caso.
O, almeno, nessuno dei due lo ammise mai.

******

-Mio fratello ci verrà a prendere direttamente a King's Cross- disse Juliet sprofondando sul sedile nella cambina del treno.
Lily alzò gli occhi dal suo libro.
-Ci?- domandò.
L'altra sorrise.
Lily aveva sempre pensato che il sorriso di Juliet fosse un dono.
Quando sorrideva, sembrava che cento soli spuntassero all'orizzonte illuminando una stanza buia.
-Tu ovviamente passerai le vacanze da noi- disse la bionda, come se fosse una semplice constatazione.
-Juliet, lo sai che mi sento un peso. E poi sono una nata-babbana, vi metterei solo più in pericolo-
Il volto di Juliet si rabbuiò, ma il suo sorriso si smorzò solo di poco.
-Siamo già in pericolo- disse, lo sguardo perso oltre il finestino -tutti quanti. E io ti voglio con me. Non importa il tuo sangue e nemmeno il mio. Sei la mia migliore amica, e niente al mondo potrà farmi cambiare opinione. Io ti vorrò sempre al mio fianco, Lily Evans-
La rossa si asciugò in fretta una lacrima che le era sfuggita dagli occhi verdi.
Si alzò e affiancò l'amica.
-Anche io ti vorrò sempre al mio fianco, Juliet Johnson- sussurrò.
Si abbracciarono, ritrovando la forza l'una nell'altra e sostenendosi a vicenda.
Juliet pensò che una cosa giusta, quell'anno, Sirius l'aveva detta.
La famiglia è formata da coloro che ti vogliono bene.
Qualcuno bussò al vetro della cabina.
Le due si allontanarono, quasi che il loro momento di intimità fosse qualcosa di solo loro, non condivisibile.
-Ho interrotto qualcosa?- la voce gentile di Remus fece capolino tra le quattro mura.
-No- disse Juliet -entra pure-
Il ragazzo entrò, mentre Lily inarcava un sopracciglio ramato.
-Come mai sei qui?- volle sapere.
Remus scrollò le spalle.
-Quei tre che dovrebbero essere i miei migliori amici si sono addormentati. Contemporaneamente- disse, accasciandosi sul sedile -certo che se anche loro la sera prima vanno a letto alle quattro...-
La bionda ridacchiò.
-E quindi ho deciso di venire qui- concluse, poi aggiunse -se per voi non è un problema-
-No, certo che no-
Rimasero in silenzio per un po', sentendo solamente lo sferragliare del treno sui binari.
Juliet girò la testa e l'appoggiò al finestrino, così da poter osservare il paesaggio circostante.
Era sempre un tuffo al cuore per lei osservare quelle verdi distese pianeggianti, quando viaggiava sull'Espresso di Hogwarts.
Certe volte si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se fosse rimasta a vivere in Galles, se i suoi genitori non fossero morti.
Forse sarebbe cresciuta diversamente, forse non sarebbe stata una grifondoro e forse non avrebbe mai conosciuto Lily.
-Posso farti una domanda?- la voce di Remus la raggiunse.
Perfino Lily alzò lo sguardo dal suo libro, che tenne aperto sulle ginocchia.
Il ragazzo quasi arrossì, sentendo su di sè tutta l'attenzione.
-Perchè non...- lanciò uno sguardo al finestrino e ciò che c'era oltre -non ci parli della tua terra? Com'è il Galles?-
Il volto di Juliet si aprì in un sorriso sincero.
Poi, cominciò a raccontare.

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