XVIII. Sapientes atque amantes esse

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"Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d'amore"
-William Shakespeare.

-Come mai a volte ti parte lo spirito all'Indiana Jones?- chiese ad un certo punto Remus.
James si fermò.
-Alla chi?- chiese senza capire.
Sirius scoppiò a ridere.
-Tu non ha molta cultura babbana eh Ramoso?- lo apostrofò.
-Indiana Jones è un personaggio cinematografico, un avventuriero che va alla ricerca di tesori nascosti in templi antichi- spiegò Lunastorta.
-Ma certo- si riprese subito il malandrino per eccellenza -lo sapevo-
-Ovviamente- gli altri due si scambiarono un'occhiata.
-Non prendetemi in giro! Forza, andiamo-
E James continuò a camminare.
-Comunque non mi hai ancora risposto, Ramoso- lo punzecchiò Remus -perchè ti è venuta voglia di fare un giro per il castello?-
Erano ore che tre quarti dei malandrini - Peter era rimasto in dormitorio, per colpa di una brutta influenza - stavano vagando senza una meta per i corridoi di Hogwarts.
James alzò le spalle.
-Mi annoiavo- disse semplicemente -e stando in dormitorio con Peter avremmo rischiato tutti e tre di prenderci qualcosa-
-Non è di certo colpa del povero Peter se si è beccato l'influenza!- lo difese subito Remus, leale.
Sirius rise.
-Oh Lunastorta, James non può ammalarsi: altrimenti come farebbe a uscire con la Evans?- lo canzonò.
Ramoso si voltò furente.
-Non tirare fuori l'argomento Felpato- lo minacciò -e ringrazia Merlino che non ti ho picchiato. Ma come ti è venuto in mente di fare quello che hai fatto?-
Svoltarono un corridoio.
-Scusate, non sto capendo- osservò Remus, con un mezzo sorriso -cosa è successo, esattamente?-
-E' successo che questo brutto bastardo ha rovinato il mio appuntamento con Lily!- sbottò Ramoso -Si è trasformato in cane e ha fatto i suoi bisogni sulle scarpe della mia amata!-
-Lei non mi sembrava arrabbiata, a dirla tutta- commentò Sirius, tirando fuori qualcosa dalla tasca interna del mantello.
-Tu non lo puoi sapere! Perchè sei fuggito come un codardo!-
Lunastorto scoppiò a ridere.
-Sirius!- esclamò, tenendosi la pancia -Non è stato molto onesto da parte tua, però-
Lui fece un sorriso angelico.
-Quell'appuntamento mancava di brio, ho solo dato una mano-
-Io ti strozzo!-
Fu mentre James si avvicinava al moro che quest'ultimo mostrò ciò che aveva in mano.
-Alt!- disse -So come farmi perdonare!-
Remus, realizzando che ciò che l'amico aveva in mano era la Mappa del Malandrino, si passò una mano sgli occhi.
James si fermò.
-Vai avanti- disse, con un sorrisetto già accennato in volto.
Sirius ricambiò il sorriso.
-Che ne dici di fare un bello scherzetto ai serpeverde?-
-Che dolci parole, amico-
-Sono mesi che non facciamo più questo genere di cose, perchè ricominciare proprio ora?- tentò Remus.
-Tranquillo, la tua Juliet non verrà a sapere nulla- lo punzecchiò James, facendolo arrossire.
Sirius serrò la mascella.
Tirò fuori la bacchetta e la puntò contro la pergamena giallognola.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni- disse.
Una serie di nomi comparve sulla mappa.
-Ehi- commentò Remus, dopo essersi avvicinato -non avevo mai notato questa porta-
E la indicò con il dito.
-E' nel corridoio qui affianco- disse poi.
I tre amici alzarono gli occhi e si guardarono.
Lo stesso pensiero affiorò nelle loro menti.
Non ci volle nemmeno un istante che loro si erano già messi in marcia.
-Dora, Dora l'esploratrice!- saltò su ad un certo punto James, tutto convinto.
Sirius e Remus lo guardarono.
-Le droghe sono illegali, lo sai questo, vero?- chiese Felpato, posandogli una mano sulla spalla -Ti aiuteremo ad uscirne, amico, stai tranquillo-
Ramoso se la scrollò di dosso.
-Ma Dora non era la cugina di Indiana Jones o qualcosa di simile?- chiese, deluso.
-No- rispose Remus -quello è Diego l'esploratore-
-Oh-
Camminarono ancora per qualche secondo e poi si fermarono davanti alla porta che era comparsa sulla mappa.
-Cosa credete ci sarà oltre?- chiese Remus.
-Non lo so- rispose sincero James -ma lo scopriremo insieme-
Poi la spalancarono.
Era una semplice stanza quella che c'era varcata la soglia.
Polverosa e buia.
I tre amici tirarono fuori le bacchette.
-Lumos- mormorarono.
Al centro di essa si ergeva qualcosa, coperto da un telo scuro.
James si fece avanti e, con la mano libera, diede un colpo.
Il telo cadde.
E sotto si rivelò uno specchio.
Era enorme, con la cornice decorata con motivi scritti al contrario.
Ramoso fece qualche passo indietro e lo osservò, mentre gli altri due esploravano la stanza alla ricerca di qualcos'altro.
-Questo specchio mi ricorda la Evans- commentò per attirare l'attenzione degli altri -è terribilmente nerd-
Osservò il suo riflesso e fece un balzo all'indietro.
Perchè Lily era dietro di lui?!
Si voltò di scatto ma non c'era nessuno.
-Ragazzi- li chiamò -Lily è con voi?-
Sirius fece un verso a metà tra una risata e uno sbuffo.
-Capisco che tu ne sia completamente cotto, ma non è che lei debba essere sempre nei tuoi pensieri-
-No Sirius, sono serio- continuò imperterrito l'altro -io ho visto Lily dietro di me-
Lunastorta e Felpato si guardarono.
-Remus- gli chiese James una volta che l'amico si fu avvicinato -tu cosa vedi?-
L'amico guardò verso la superficie dello specchio.
Corrugò la fronte.
-Io veramnete vedo Juliet- rispose.
Fu allora che anche Sirius si avvicinò.
Alzò lo sguardo e lesse l'iscrizione sulla sommità dello specchio.
«Emarb eutel amosi vout linon ortsom»
Mostro non il tuo viso ma le tue brame.
Come un fuoco d'artificio che scoppia nel cielo estivo, la consapevolezza di cosa i tre amici avevano davanti arrivò nella mente del giovane Black.
Quello era lo specchio delle brame.
James e Remus avevano visto ciò che desideravano di più.
Sirius sapeva cosa lui avrebbe visto, se solo vi avesse guardato all'interno.
Ma non avrebbe potuto rivelarlo.
Come avrebbe potuto dire di vedere Juliet, la fidanzata del suo migliore amico?
Non poteva fargli questo.
Remus non se lo meritava.
-Cosa credi sia?- chiese Lunastorta.
Ramoso scosse la testa.
-Credi che lo sappia? Il cervellone tra noi due sei tu- rispose.
Remus si grattò il mento.
-Non ho mai sentito parlare di una cosa del genere-
Sirius decise di intromettersi, non poteva permettere che il giovane Lupin arrivasse alla soluzione dell'enigma.
Come avrebbe potuto mentirgli poi?
-Probabilmente lo specchio fa vedere cose strane solo a quelli vergini perchè io non vedo niente- aggiunse, con tono superiorie.
-Ehi ehi ehi, frena la lingua razza di cane pulcioso- si inviperì James, avendo toccato un tasto dolente.
-Invece di fare tanto lo spiritoso perchè non ci dici cosa vedi tu qui dentro?-
Sirius fu trascinato a forza davanti allo specchio.
Doveva farsi venire in mente qualcosa.
E subito.
-Uh- disse -oh, wow, per la barba di Merlino...-
-Cosa?- volle sapere James -Cosa vedi?-
-Porca miseria- rispose Sirius, sorridendo -oggi sono più bello del solito!-

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