Capitolo 10

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Marinette e Adrien erano imbambolati a fissare il cono che tenevano stretto tra le mani, rimuginando sulle parole dell'uomo: rosso come le di lei labbra, blu come i di lui occhi e nero, come i di lui sentimenti, quando uno strillo acuto li costrinse ad alzare gli occhi.

<<Celine! Quanto tempo è passato, mia cara!>>
<<Oh André quanto mi sei mancato!>>
Una ragazza bionda stava stringendo il gelataio tra le sue braccia, mentre lui le carezzava la schiena nuda.
Indossava un paio di jeans stretti a vita alta e un top rosa fluorescente.
Portava i capelli color oro sciolti sulle spalle, i quali le ricadevano morbidi lungo il collo, fin sotto il seno.

Nino si schiarì la gola, evidentemente abbagliato da tanta bellezza, e lo stesso fece Adrien, che solo alla vista della schiena nuda della ragazza si era strozzato con la sua stessa saliva.

Alya, chiaramente ingelosita e nera in volto, tirò una gomitata sulle costole del suo ragazzo che emise un verso strozzato e si massaggiò il punto colpito. Lei alzò lo sguardo, incrociò le braccia al petto e sorrise sorniona, fiera del colpo che aveva appena sferrato.

Resosi conto dell'imbarazzo che si era creato, André si voltò verso i suoi cari clienti e si sbrigò a dare loro spiegazioni:
<<Ragazzi, lei è la figlia della mia bellissima moglie, è tornata ora dopo uno scambio culturale all'estero, sapete, le piacciono molto le lingue! Tesoro, loro sono Alya, Nino, Adrien e Marinette>>

Celine si voltò per la prima volta verso i quattro, sorridendo calorosamente.
Adrien sgranò gli occhi.
La figlia di André era la ragazza che il giorno prima lui e Ladybug avevano salvato dall'akuma di Papillon, nonché una vecchia conoscenza di Marinette.
Si girò preoccupato verso l'amica e con la mano tremante le posò una mano sulla spalla, non consapevole di quale reazione avrebbe avuto la ragazza.

Lei, dal canto suo, era rimasta immobile, paralizzata, con il sangue che le scorreva freddo come il ghiaccio nelle vene.
Adrien fu l'unico a notare i suoi occhi farsi sempre più lucidi, ma non accennare a nessun tipo di movimento.

In quel momento si dette dello sciocco mentalmente. Non aveva ancora scoperto come mai lei e quel chitarrista da quattro soldi si erano lasciati.
Era possibile essere così stupidi?

Il sorriso di Celine si fece più ampio, allargò le braccia e mosse alcuni passi verso Marinette.
Il suono assordate dei tacchi rosa shocking della bionda che battevano ritmicamente sull'asfalto era tutto ciò che la figlia del pasticcere riusciva a sentire.

<<Marinette, cara! Quanto mi sei mancata!>>
Celine chiuse l'ultimo centimetro di distanza che la separava da Marinette e la strinse in un abbraccio soffocante. Quest'ultima non batté ciglio e rimase ferma, come un ghiacciolo.

Alya e Nino si scambiarono uno sguardo; come mai la loro amica stava reagendo in quel modo?
<<Ehm...>>
Nino richiamò l'attenzione del gruppo e tentò di spezzare la tensione palpabile che si era formata.
<<Oh che sciocca, non vi ho nemmeno salutati, è un piacere>>
Si scusò la bionda, staccandosi dal "Calippo Marinette".

<<Piacere nostro, Celine>>
Le strinse la mano Alya.
<<Oh mio dio! Tu sei Adrien Agreste! Ti adoro, ho sempre una rivista di moda di tuo padre con me, guarda!>>
La ragazza tirò fuori dalla borsetta bianca un giornale che ritraeva il volto del modello in copertina.

Marinette sentì il sangue farsi ancora più freddo.
Quella era la stessa rivista dove il giorno prima si era nascosta l'akuma.
Ora che ci pensava Celine era molto simile alla ragazza che aveva salvato il giorno prima con Chat Noir.
Non poteva crederci, si rifiutava di crederci.
Era tornata.

<<Ehm, si, molto carino da parte tua, - Adrien era molto preoccupato per le condizioni dell'amica. Non accennava a muoversi - ma ora purtroppo dobbiamo scappare, vero, Marinette? È stato un vero piacere conoscerti, a presto! Ciao, André!>>
E con questo il giovane Agreste sparì oltre la strada, trascinandosi dietro una Marinette in lacrime.

<<Per caso Adrien è...il suo ragazzo?>>
Domandò Celine ai due ragazzi rimanenti che avevano assistito sbigottiti alla scena.
<<Tecnicamente no>>
Risposero in coro.

Era passata un'abbondante mezz'oretta da quando Adrien stava camminando senza una meta ben precisa per la mano a Marinette ancora singhiozzante, quando, stanco e preoccupato per le condizioni fisiche e psichiche dell'amica decise di fermarsi e di farla sedere su un muretto appartato dalle strade di Parigi.

Si accovacciò davanti a lei, le spostò una ciocca di capelli che le si era appiccicata alla guancia bagnata, le carezzò il volto, si alzò quel tanto che bastava per baciarle la nuca e successivamente tornò accovacciato tra le gambe di lei.

<<Cosa succede?>>
<<...niente...>>
Mormorò lei rossa come i capelli di Nathaniel un po' per il pianto incessante, un po' per la posizione in cui era Adrien, un po' per i gesti d'affetto che lui le aveva appena regalato.
<<Marinette...>>

Non sapendo cosa fare, Adrien agì per l'ennesima volta d'istinto, facendo quello che per primo gli era balenato nella testa.
Dapprima si alzò, poi si sistemò a sedere accanto all'amica e infine la prese per le spalle e la fece accoccolare sulle sue gambe.

Lei, presa alla sprovvista, si lasciò scappare un gridolino e successivamente si adagiò contro il petto del ragazzo.
Lui iniziò a carezzarle i capelli e lei si calmò.
<<Vuoi dirmi cosa è successo prima? Non ti avevo mai vista spiazzata in quel modo, mi sono preoccupato>>

Marinette, indecisa sul da farsi, si morse il labbro inferiore, mossa che non sfuggì ad Adrien, il quale sentì una strana fitta di piacere allo stomaco.
Come mai quella dannata ragazza gli faceva quell'effetto?
Come era possibile?
Nel suo cuore c'era soltanto Ladybug...no?

<<Io...È una vecchia storia, Adrien, non vorrei annoiarti>>
<<Primo, non mi annoieresti mai, nemmeno se tu mi raccontassi quelle storie che racconta Sabrina in classe, secondo, sarà anche vecchia, ma se continua ad avere un effetto così letale per te, credo sia ancora piuttosto viva>>
Aveva perfettamente ragione.
Maledizione, possibile che oltre ad essere bello come il sole fosse anche così intelligente?

<<Marinette, vorrei tanto che tu sapessi che qualsiasi cosa sia successa con quella ragazza che ti causa così tanto dolore io...io sono qui, pronto ad ascoltarti e ad aiutarti>>
<<Adrien...>>

Il blu oceano incontrò il verde smeraldo.
Una fusione perfetta.
Timidamente gli mise una mano sulla guancia e lui le baciò il palmo.
<<Grazie...>>
Soffiò lei, ma lui non l'ascoltava più, troppo preso da quelle labbra carnose e rosa.

Cosa stava facendo? Cosa stava per accadere tra lui e la sua migliore amica?
Questi quesiti di Adrien non ebbero mai una risposta a causa di un lontano boato che spaventò anche Alya e Nino nascosti dietro un albero intenti a riprendere la scena.

<<E poi dice che non è innamorato di lei, quanto è cretino!>>
Urlò Nino prima di scappare insieme alla fidanzata.

Angolo autrice:
Salve ragazziii!!
Scusate la mia assenza, ma la scuola mi ha occupato la maggior parte del tempo e non ho avuto nemmeno un momento di scrivere, ma ora eccomi qua!
Secondo voi...chi è Celine? E Marinette e Adrien?
A prestoo

Just Another Day To Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora