Capitolo 18

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Marinette correva per le strade buie e affollate di Parigi in cerca di un posto dove potersi trasformare.
Il vento forte le faceva oscillare i capelli e la frangetta le ricadeva sugli occhi impedendole di vedere chiaramente. Le persone che aveva attorno urlavano e si dimenavano, spaventate probabilmente da una nuova akuma.
Una donna correva disperata in cerca di suo figlio, gridando il nome del bambino. Marinette la urtò involontariamente ed entrambe caddero al suolo.

<<Dov'è? Dov'è il mio bambino?>>
La donna la prese per le spalle e visibilmente scossa le rivolse la parola.
<<Signora, si calmi...cosa sta succedendo?>>
Le domandò la giovane aiutandola ad alzarsi.
<<L'ha preso, lui l'ha preso! Il mio povero bambino!>>
<<Chi? Chi ha preso suo figlio?>>
<<Mio figlio non c'entrava niente...non era lui che voleva>>
Pianse la donna stringendosi a Marinette.
<<Signora, la prego mi spieghi>>
<<Chat Noir sta combattendo da solo, Ladybug non si vede e lui sta continuando a ripetere il nome di una ragazza>>
<<Quale ragazza?>>

<<Marinette!>>
Sentendosi chiamata, Marinette si girò e con grande sorpresa vide Celine che le correva incontro.
<<Marinette, devi seguirmi, presto!>>
La ragazza l'afferrò per un braccio e la trascinò in un vicolo cieco nascosto tra le case.
<<Mi-Mi spieghi cosa sta succedendo?>>
Le domandò la super eroina cercando di calmare il fiatone dovuto dalla corsa.
<<Qui sarai al sicuro, è per il tuo bene>>
<<Come?>>

Non riusciva a capire, da quando Celine voleva aiutarla?
<<Al sicuro da co->>

Non riuscì a terminare la frase che un boato poco distante la costrinse ad abbassarsi.
Un urlo di dolore squarciò il cielo e davanti a lei Chat Noir si schiantò contro il muro, privo di sensi.
Aveva il volto pieno di graffi, e il costume era strappato sul fianco sinistro, da cui colava del sangue.
<<Chat Noir!>>
Lo chiamò tentando di raggiungerlo, ma venne bloccata dal braccio della bionda.
<<Cosa stai facendo?>>
<<È te che vuole>>

Marinette la guardò negli occhi terrorizzata.
Al posto del blu intenso, le sue pupille erano colorate da un giallo ocra.
<<Sei...sei stata akumizzata?>>
<<Povera, piccola Marinette, tu non immagini neanche>>
Sorrise a denti stretti, stringendola di più.

<<Chat!>>
Provò richiamarlo.
In risposta ricevette solo un rantolo di dolore.
<<Il tuo caro supereroe è stato abbattuto. Non c'è nessuno a proteggerti>>
<<Chat Noir!>>
<<Insisti? Arrenditi, non può sentirti. Chat Noir ha perso>>

<<I-Io non...non perdo mai>>
La voce roca e provata dell'eroe fece tornare un minimo di sorriso sul volto di Marinette.
<<Lasciala andare>>
Il felino si alzò a fatica, raggiunse le due ragazze e allungò il bastone.
<<Mi hai sentito? Lasciala andare>>

Improvvisamente un potente vento e una luce abbagliante costrinse i tre a chiudere gli occhi.
Il sacchetto che la corvina stringeva tra le dita volò in fondo al vicoletto non appena l'accecante bagliore terminò.
Celine guardò l'eroe e con aria di sfida lasciò andare il polso di Marinette che corse incontro al ragazzo.
<<Eccoti accontentato, Chat Noir. Spero che tu vinca anche contro di lui>>
<<Cosa vuoi...>>

Dietro la bionda comparve la vittima di Papillon: un ragazzo vestito con una tuta completamente dorata e con un paio di ali da angelo dietro la schiena. Aveva la pelle chiarissima, gli occhi blu e degli orecchini neri che spuntavano dal cappuccio.
<<Spostati>>
Ordinò alla ragazza che sembrò obbedire al suo comando.

Just Another Day To Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora