Capitolo 27

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Marinette scese di corsa le scale, tenendosi alla ringhiera per non rischiare di inciampare nelle scarpe nuove che le avevano regalato i suoi genitori circa due settimane prima, quando aveva passato l'esame per la patente di guida.
Barcollò in avanti non appena arrivata in fondo alla scalinata, ma riuscì a far peso sulla mano ancora aggrappata saldamente alla maniglia e riuscì a rimanere in equilibrio.

Tirò un sospiro di sollievo e si aggiustò la giacchetta nera sulle spalle, poi spalancò la porta della pasticceria e rivolse un cenno di saluto a Tom e Sabine, sempre dediti al loro adorato lavoro.
<<Ciao mamma, ciao papà, io esco, ci vediamo stasera per cena! Prendo la tua macchina, papà! Niente graffi, promesso! Salve, signora Chamack!>>
<<Ciao Marinette! Sempre più bella!>>
La salutò la madre di Manon.

Marinette sorrise e, leggermente imbarazzata, uscì dalla pasticceria.

<<Sta' attento, Tom, tua figlia più cresce, più diventa bella...avrà la fila di ragazzi ai suoi piedi, immagino!>>
Disse Nadja rivolta al fornaio, mentre pagava a Sabine la pagnotta di pane che stringeva tra le mani.
<<Beh, se la dovranno vedere con me!>>
Scherzò il signor Dupain, infornando una pila di Macarons.
<<Il fidanzato ce l'ha?>>
Chiese la presentatrice di "Faccia a Faccia".
<<Oh, ehm...è un po' complicato, fino a quando non si deciderà a smettere di balbettare davanti al figlio di Gabriel Agreste, immagino che rimarrà zitella>>
Rispose Sabine, salutando l'amica con un cenno della mano.

Marinette aveva chiuso lo sportello della macchina, facendoci rimanere incastrata la cintura di sicurezza.
Tikki, il suo kwami, uscì da suo nascondiglio e ridacchiò nel vedere la protetta cercare di disincastrare la cintura.
<<Che c'è, Tikki?>>
Chiese la ragazza cercando di rimanere calma e dando un altro strattone a quell'affare infernale.
<<Niente, Marinette, è solo...un deja-vù>>
Rispose la piccola coccinella sedendosi sulla coscia della portatrice del Miraculous della fortuna.

Marinette si fermò sul colpo.

<<Cammina...attenta...ci siamo quasi...scalino...attenzione...e...>>
<<Chat! Si può sapere dove mi stai portando?>>
Gli aveva urlato lei mentre lui le teneva le mani guantate sugli occhi e la guidava verso un posto misterioso.
<<Taaadaaan! Le piace il mio gioiellino, Madamoiselle?>>
Il ragazzo tolse le mani dai suoi occhi e quello che vide la paralizzò.

Una macchina nera super moderna e sicuramente super costosa.

Rimase esterrefatta.
<<Que-Questa è...è tua?>>
Balbettò lei indicando quella cosa abnorme che aveva davanti agli occhi.
Lui si era avvicinato all'auto e, carezzando il cruscotto e lanciandogli uno sguardo innamorato, scosse la testa in modo affermativo.

<<Non credevo che...insomma...avessi un'auto così...>>
<<Costosa? - chiese lui, avvicinandosi alla ragazza e prendendole una mano - Beh, che dire...la mia famiglia non è messa malissimo a livello economico. In poche parole, un regalo di papà. Ora, se mi permette, Purr-incesse, lasci che la conduca verso la lezione di guida più bella di tutta la sua vita>>
<<Lezione di guida? Ma di cosa stai parlando?>>
Gli chiese non appena lui aprì lo sportello dalla parte del guidatore e la fece sedere.

<<Un uccellino mi ha detto che domani hai l'esame della patente e quindi ho pensato che avresti potuto sperimentare un'ultima volta prima dell'esame la tua conoscenza in fatto di guida>>
Le rispose sedendosi accanto a lei.
<<Tu...guidi?>>
Gli domandò guardandolo di sfuggita.
<<Certo, e anche in modo sublime! Un giorno ti porterò a fare un giro, Principessa, promesso, ma ora metti la cintura, gira la chiave e partiamo!>>

Just Another Day To Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora