Venerdì passò tranquillamente per Marinette: si svegliò stranamente ad un'ora decente e riuscì a fare una ricca colazione a base di pancakes e succo di mirtilli, proprio come piaceva a lei, salutò i suoi genitori e uscì con calma dalla pasticceria dirigendosi verso la scuola. Le lezioni terminarono in fretta, nessuna interrogazione o test a sorpresa, qualche battuta con Alya durante l'ora di geografia e qualche litigata con Chloé, ma niente di ché. Lo stesso valse per il pomeriggio e la serata che ne seguirono, cucì alcuni vestiti, cenò allegramente con i suoi e, dopo un Facetime con la sua migliore amica, si coricò.
Purtroppo per lei, però, il sabato non sarebbe stato uguale...anzi, tutto il contrario.
Erano oramai le sette di sera passate e l'eroina di Parigi era sul punto di una crisi di nervi. A niente servivano le parole rassicuranti di Tikki, Marinette camminava da un lato all'altro della stanza con le mani fra i capelli, inciampando talvolta in qualche vestito che aveva buttato per terra nella speranza di trovare qualcosa da mettersi quella notte.
<<Calmati, Marinette, respira, vedrai che troveremo una soluzione>>
Le disse lo spiritello volandole sulla spalla nuda.
La ragazza aprì il primo cassetto del comodino e tirò fuori un reggiseno nero, tolse quello che aveva indosso scaraventandolo sulla Chaise-longue e indossò quello pulito borbottando frasi indecifrabili.<<Marinette, devi calmarti!>>
Le ripeté il kwami.
<<Come faccio a calmarmi, Tikki? Alya sarà qui a momenti con tutta la roba per vestirsi e truccarsi e io sono ancora in mutande e non ho la più pallida idea di cosa mettermi! Accidenti a loro e quando hanno deciso di andare a ballare senza nessun preavviso di almeno due settimane!>>
Sbraitò la giovane designer, mentre tentava di trovare qualcosa nell'armadio.
<<Beh, in teoria se tu non fossi stata addormentata avresti potuto non accettare>>
<<Cosa intendi dire, Tikki?>>
Le domandò Marinette guardandola di soppiatto.
<<Intendo dire che se al posto di andare a letto con Chat Noir avessi dormito l'altra notte, saresti stata riposata e non avresti dormito per tutta la ricreazione>>
Disse la coccinella dirigendosi a prendere un biscotto al cioccolato nel piatto che la sua amica teneva sempre a portata di mano sulla scrivania.Marinette si bloccò sul posto, come se le parole di Tikki l'avessero colpita come una doccia fredda.
Erano due giorni che pensava a quella notte, al fatto che fosse andata a letto con il suo migliore amico, l'eroe di Parigi, senza neanche sapere chi si celasse dietro quella maschera. A volte si pentiva di aver perso la sua verginità con lui, si sentiva in colpa nei confronti di Adrien, ma non appena questo pensiero la sfiorava, un altro faceva capolino. Era stato incredibilmente bello, e a dirla tutta, avrebbe voluto che accadesse di nuovo.<<Beh, ormai è tardi, quello che è successo è successo, non posso tornare indietro>>
Rispose con una scrollata di spalle, decisa a non far vedere quella puntina di rimorso al kwami.
<<Marinette?>>
La chiamò.
<<Mh?>>
<<Tu ami Chat Noir?>>
Le chiese a bruciapelo la divinità quantistica.La ragazza si voltò a guardarla con un vestito blu in una mano.
Cosa doveva dirle? Amava Chat Noir? Non lo sapeva nemmeno lei...ma allora perché ci era andata a letto?Rose e Mylene le ripetevano in continuazione che la prima volta doveva accadere con qualcuno di speciale, con qualcuno che amava dal profondo del cuore e con cui aveva un'affinità particolare.
E, sicuramente, quella persona non era Chat Noir. Certo, si capivano con un solo sguardo e si fidava ciecamente di lui, ma sapeva benissimo che lui era innamorato di Ladybug; come lei di Adrien, del resto.
Allora perché aveva fatto l'amore per la prima volta con lui?
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Just Another Day To Love You
FanficL'ultimo anno di scuola giunge veloce come un treno che sfreccia in ferrovia. La battaglia finale con Papillon si avvicina sempre di più. Un amore travolgente ed impossibile s'insinua nei cuori di due giovani appena maggiorenni. Ladybug e Chat Noir...