<<...Ladybug..?Sei...sei tu?>>
Marinette tremava, raggomitolata dietro al camino; teneva le ginocchia strette al petto e respirava affannosamente; temeva quello che sarebbe potuto succedere se Chat Noir avesse scoperto la sua vera identità: lei e l'eroe avevano passato un sacco di notti a divertirsi nei peggio modi in camera sua, guardando film e intavolando conversazioni sui loro amori non corrisposti.
Ladybug, la forte e coraggiosa super-eroina, era totalmente diversa da Marinette, una semplice ragazza balbettante davanti alla sua cotta ed estremamente goffa.
Sicuramente Chat Noir non l'avrebbe accettata e sarebbe stato deluso da lei.Sentì i suoi passi farsi sempre più vicini al camino. Doveva trovare una soluzione, non era pronta a rivelargli la sua vera identità. Non ancora; nonostante i quattro anni di conoscenza, Marinette non se la sentiva a mostrargli i suoi occhi dietro la maschera...per paura, forse. Paura di quegli stupidi giudizi che la gente dà.
Infondo come poteva piacere a Chat Noir anche come Marinette?
<<Milady?>>
Quella sua dannatissima voce.Tikki sbucò fuori dalla borsetta rosa, avvilita.
La ragazza si maledisse mentalmente, non aveva portato con sé alcun biscotto.
Il kwami guardò la sua portatrice dritta negli occhi e capì il suo timore.
Se solo Marinette fosse arrivata a capire l'identità di Chat Noir...Gli occhi della ragazza si illuminarono e i muscoli del volto, dapprima contratti in una morsa di puro terrore, si rilassarono in un sorriso sollevato.
Prese il suo cellulare dalla borsa e accese internet.L'eroe era ormai arrivato dall'altra parte del camino.
<<Ladybug, tutto bene? Perché stai rintanata lì dietro? E poi cos'è successo? Dov'è Le peur?>><<Chat.Non.Ti.Avvicinare.>>
Una voce metallica costrinse l'eroe a fare due passi indietro e ad allungare il suo bastone, pronto a difendersi.
<<Chi va là?>>
Chiese schivo.
<<Chat.Sono.Io.Ladybug.>>
La voce metallica parlò di nuovo. Il felino aguzzò gli occhi e corrucciò la fronte.
<<Come faccio a fidarmi? Provami che sei Ladybug e farò come mi hai chiesto, altrimenti sarò costretto a venire avanti>>
Marinette buttò gli occhi al cielo, affannando per trovare un qualcosa che provasse la sua sincerità."Possibile che debba essere così ostinato, santo Adrien in calzamaglia?"
Pensò la ragazza.L'eroe intanto aveva rifatto quel paio di passi e aveva poggiato una mano sull'estremità del camino.
Marinette si abbassò quanto poté cercando di non farsi vedere, poi digitò di nuovo qualcosa sul suo cellulare:
<<Quel.Giorno.Sul.Terrazzo.Al.Chiaro.Di.Luna.Tu.Mi.Confessasti.I.Tuoi.Sentimenti.E.Io.Ti.Dissi.Che.Amavo.Un.Altro.>>
Chat strabuzzò gli occhi, un po' sorpreso dal fatto che la sua amata avesse scelto proprio quell'aneddoto, un po' per il dolore che tale ricordo gli aveva causato.
Sospirò comunque sollevato, infondo solamente lui e Ladybug potevano sapere di quell'appuntamento.<<Insettina! Sei davvero tu allora!>>
Fece istintivamente un altro paio di passi, ma la voce autoritaria di poco prima lo fermò.
<<Ti.Prego.Non.Ti.Avvicinare.>>
<<Ma perché? Cos'è successo? Ti hanno fatto del male? Giuro che se ti han->>
<<No.Chat.No.Sto.Bene.L.Akuma.È.Stata.Purificata.Parigi.È.Di.Nuovo.Salva.>>
<<Allora perché hai quel~Oh! S...Sei nella tua forma civile, non è vero?>>
<<Si.>>
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Just Another Day To Love You
Fiksi PenggemarL'ultimo anno di scuola giunge veloce come un treno che sfreccia in ferrovia. La battaglia finale con Papillon si avvicina sempre di più. Un amore travolgente ed impossibile s'insinua nei cuori di due giovani appena maggiorenni. Ladybug e Chat Noir...