Capitolo 35

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ATTENZIONE:
NEL CAPITOLO È PRESENTE UNA LEMON, SE VI DÀ FASTIDIO, NON LEGGETE

Marinette corse velocemente su per le scale, tenendosi la gonna del vestito con una mano per non rischiare di cadere, tuttavia inciampò un paio di volte a causa dell'altezza delle scarpe e si ritrovò a imprecare contro i suoi dieci centimetri in meno rispetto alla norma che la obbligavano ad indossare tacchi alti durante le occasioni importanti.

Arrivata in cima, sull'ultimo gradino, si affacciò ala ringhiera e le si strinse il cuore. L'ennesimo ballo con il giovane Agreste era andato a farsi benedire per un'akuma, tutti i suoi amici e gli invitati erano terrorizzati. Doveva intervenire al più presto.

Guardandosi intorno controllò che non ci fosse nessuno e si chiuse in camera di Adrien, appoggiando la schiena contro la porta e sospirando.

Tikki spuntò fuori da sotto il vestito e le sorrise.
<<Marinette...>>
Provò a chiamarla notando una lacrima solitaria scenderle sulla guancia.
<<Sto bene, andiamo a salvare Parigi e la festa. Sono stufa di tutto questo>>
Brontolò la ragazza asciugandosi con il dorso della mano la pelle umida.

Con cautela afferrò il fermaglio a forma di farfalla e lo poggiò sul comodino, poi pronunciò le due parole di rito e il suo abito lungo rosso lasciò il posto ad una tuta stretta del medesimo colore.

Prese di nuovo il gioiello e lo accarezzò con due dita.
<<Non posso permettere che gli accada qualcosa>>
Disse tra sé e sé, riaggiustando e nascondendo l'oggetto tra il crine bluastro legato nelle solite due code basse, per poi saltare dalla finestra aperta e rientrare dal portone d'ingresso spalancato pochi secondi dopo.

Stava per entrare, con il suo solito temperamento e la sua voglia di aggiustare le cose, quando la vista di Chat Noir davanti a sé la obbligò a fermarsi.

Lei stava arrivando da destra, lui da sinistra.

Appena la vide gli occhi del ragazzo occhi si spalancarono e traballò sul posto.
<<Ehi, Chat! Tutto bene?>>
Domandò lei mettendogli una mano sulla spalla.
Lo vide indugiare per un istante, poi scosse la testa e sorrise come se niente fosse.

<<Mylady! Ti ho sempre promesso che un giorno ti avrei portata al gran ballo, sono felice che quel giorno sia finalmente arrivato>>
Le disse baciandole la mano.

<<Smettila con le smancerie, Chat! Dobbiamo sconfiggere al più presto quest'akuma, sono stanca del fatto che Papillon rovini sempre i momenti migliori>>
Si sbrigò a dire lei incrociando le braccia sotto il segno.
Il biondo si avvicinò al suo viso piegando la schiena.
<<Per caso eri alla festa e il tuo principe azzurro stava per portarti a ballare?>>
Chiese con una punta di sarcasmo in cui Marinette poté cogliere un leggero retrogusto di malizia.

La faccia della ragazza si carbonizzò, poi iniziò a smanacciare.
A che gioco stava giocando Chat Noir?

<<Ma no! Ovvio che non ero alla festa, e se anche fosse, questi non sono fatti tuoi, dai andiamo ora!>>
Gli rispose correndo nel salone.
Il ragazzo sorrise mesto e abbassò lo sguardo seguendola a ruota.

Questa volta l'akumizzato era un ragazzo, probabilmente un invitato al party di Halloween. Indossava uno smocking nero che metteva in risalto gli scintillanti occhi color oro e in mano aveva soltanto una bottiglia di Champagne, il cui liquido, se entrava in contatto con qualcosa o qualcuno, congelava.

Just Another Day To Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora