Capitolo 16

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La mattinata di scuola passava lentamente, tra una lezione e l'altra qualche chiacchiericcio tra i corridoi e niente di più.
Marinette aveva l'aria stanca e assonnata, se ne stava con la testa sul banco a guardare la lavagna dove l'insegnante di fisica aveva scritto formule di cui non conosceva neanche l'esistenza.

La sera prima si era addormentata fra le braccia di Chat, cullata dal tenero venticello fresco, e lui a una certa ora l'aveva portata a letto, rimboccandole le coperte e sussurrandole qualcosa che non era riuscita a comprendere a causa del troppo sonno.
Ricordava solo il calore delle labbra del felino contro la sua fronte, e poi il rumore di un salto.

Faticava ancora a credere di avergli raccontato quello che le era accaduto.
Nessuno lo sapeva, nemmeno i suoi genitori.
Faticava anche a credere quello che sarebbe potuto succedere se lei non l'avesse fermato.
Una strana sensazione le attanagliò lo stomaco...che si fosse pentita di averlo fermato?

Stiracchiandosi le braccia si tirò su e si massaggiò il collo.
<<E quello cos'è?>>
La squillante voce della sua migliore amica le giunse forte e chiara alle orecchie.
<<Quello cosa?>>
<<Quella macchia rossa che hai sul collo, Marinette>>
<<Macchia ross-Oh>>

La corvina su guardò intorno spaesata.
L'aveva messo il fondotinta sul succhiotto, vero?
Sì, ovvio.
Non poteva di certo essersi dimenticata una cosa simile...eppure non se lo ricordava.

<<Dannazione...>>
Imprecò tra sé e sé mentre il sorrisetto malizioso di Alya si allargava sempre di più.
<<Andiamo, Mari, con chi ti sei divertita stanotte?>>
La faccia di Marinette diventò rossa e le sue pupille si rimpicciolirono.
<<COSA?! M-Ma cosa vai a pensare, Alya! Sai benissimo che amo e che amerò sempre Adrien!>>

<<Mi hai chiamato, Mari?>>
Entrambe le ragazze si girarono verso il banco sottostante e con grande sorpresa della portatrice del Miraculous della fortuna, Adrien Agreste era voltato verso di lei e la guardava dritta negli occhi.

Che avesse sentito quello che aveva appena detto?

<<Alya?>>
Bisbigliò Marinette verso l'amica.
<<Se ha sentito, prenotami quel volo per il Burundi, credo sia arrivata l'ora di fare le valigie>>

<<Mari?>>
<<Marinette, Adrien ti sta chiamando!>>
La risvegliò la blogger.
<<Eh-Ehm?>>
<<Mi sono sentito chiamare, hai bisogno di qualcosa?>>
<<Oh di niente, Adrien, tranquillo!>>
Lui le sorrise.

Prima di voltarsi e tornare a guardare le noiose formule di fisica, Adrien si concesse un secondo di ovazione mentale per il buon lavoro svolto sul collo dell'amica la sera prima.
Non aveva mai fatto in vita sua un succhiotto così violaceo.

Ancora aveva difficoltà a credere a quello che le aveva raccontato Marinette.
Una ragazza così buona come lei aveva dovuto portarsi dietro un segreto così grande.
Faceva difficoltà anche a credere a quello che sarebbe potuto accadere se lei non l'avesse fermato.

Sarebbe stata una cosa giusta nei confronti di Ladybug?

Quando la ragazza si era addormentata stretta nel suo abbraccio e lui l'aveva portata a letto, prima di andarsene le aveva lasciato un bacio sulla fronte e le aveva sussurrato delle parole, quelle parole.

"Quanto vorrei che tu fossi lei, Mari..."

Sorrise al ricordo dell'amica che sbadigliava e si rigirava sul fianco, in posizione fetale.

<<Ehi, amico? Ci sei?>>
<<Eh-Eh?>>
<<Sono cinque minuti che stai scrivendo il nome di Marinette sul quaderno, si può sapere cosa ti sta succedendo?>>
Adrien guardò Nino, poi guardò il suo quaderno e poi di nuovo Nino, costatando che aveva ragione.

Just Another Day To Love YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora