*piccolo spazio autrice abusivo*
*(ma necessario)*
A tutti i giocatori di Indovina Chi...
Ricordo che la frase era: "Tu, lei e un letto da soli, in questo momento? Ma non se ne parla proprio…!"
Pronti a vedere se avete indovinato a chi appartiene?
Buona lettura! 😉♡♡♡
ADAM
Mi brucia... e non è la guancia che mi ha colpito Eden, né quella che invece ha colpito Viviana, a farlo. Mi brucia il fatto di essere stato doppiamente umiliato in pubblico. Il problema è che non è questo il solo motivo per il quale ho le fiamme alla bocca dello stomaco. Vorrei poter essere incazzato con il bell'angelo, e con mia cugina, e basta. Invece no… mi consumo dentro perchè sono incazzato con me stesso.
Di certo te le sei cercate, coglione come sei…
«Che avete da guardare, voialtri guardoni? Non c’è un cazzo da vedere!», sento urlare da Vins, «Quindi prego, prego… continuate con le vostre squallide vite, lo show è finito, belli!». Una volta ottenuto quello che voleva, quando le persone finalmente smettono di puntare gli occhi su di me e tornano a fare quello che stavano facendo prima che io venissi pubblicamente umiliato, si gira verso di me per dirmi: «Apprezzo il coraggio, ma forse ci sei andato troppo pesante, amico. In fondo non la biasimo… ci abbiamo calcato un po’ troppo… Sì, anche io ci ho messo del mio, lo ammetto...»
Un coglione. Solo un coglione.
«Ora però non finirci sotto», mi dà una pacca sulla spalla, costringendomi ad alzare lo sguardo che altrimenti avrei continuato a trattenere a terra, «Ci hai provato con una tipa e quella ti ha dato due di picche, te l’ha schiaffato in faccia, con cinque dita», trattiene una risata, «Sono cose che succedono…! Ritenta e sarai più fortunato!»
So che Vins in fondo ha ragione, ma io sono come entrato in un loop in cui continuo a dirmi che sono un coglione…
Succede veloce. In uno scatto, senza badare alle lamentele di Vins che prova a trattenermi e ad avere una risposta da me, vado via dalla sala. Esco fuori e il contrasto con il caldo all’interno e il freddo pungente della notte quasi mi ghiaccia il respiro in gola. Faccio un giro intorno ai muri della casa alla disperata ricerca di Eden – che neanche lo so, io, perché la cerco o che cosa potrei dirle una volta trovata... – ma a parte una coppia appoggiata al grosso tronco di un albero, probabilmente in procinto di darci dentro, non trovo nessuno.
Torno all’interno, controllo in cucina, nella saletta e provo pure in bagno, e intanto l'angoscia mi sale. Niente.
Poi scelgo di riversarmi sulle scale.
Deve essere per forza su…
Salgo i gradini a due a due e ho quasi il fiatone quando raggiungo il piccolo atrio sito al secondo piano, sul quale tre porte, che io so appartenere alle due camere e al bagno. Sono tutte chiuse. Faccio per aprire la prima, quella dove io e mia cugina dormivamo, tutte le volte che ci siamo intrattenuti lì per la notte con gli zii, ma sembra serrata a chiave. Quella al centro è il bagno, provo anche lì, ma è vuoto. Non ne rimane che una, la camera matrimoniale, che apro con decisione, ma un corpo, che riconosco essere quello di Manu, ci si butta contro per richiuderla, veloce come una saetta.
Quasi mi prendo un colpo, mentre la superficie di legno scuro mi viene imprevedibilmente sbattuta a pochi centimetri dal viso, così, quasi più per sfogo che per altro, inizio a battere forte con i pugni.
«Fatemi entrare!», urlo.
La porta si apre, faccio per entrare, ma rimane bloccata a fessura. Intravedo il volto di Manu, incorniciato da lunghi boccoli scuri, che biascica: «Non adesso». Poi, ancora una volta, mi preclude l’accesso.
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Come il Diavolo e l'Acqua Santa [COMPLETA]
Teen Fiction🔸𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙫𝙞𝙣𝙘𝙞𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙒𝘼𝙏𝙏𝙔𝙎 𝟮𝟬𝟭𝟵 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙩𝙚𝙜𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙔𝙤𝙪𝙣𝙜 𝘼𝙙𝙪𝙡𝙩🔸 Apparentemente sembra non ci sia nulla che accomuni Adam ed Eden. Esattamente come il Diavolo e l'Acqua Santa sembrano appartenere a due...