70 - Come Cenerentola

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*piccolo spazio autrice abusivo*

[Innanzitutto: sì, lo so. La gif. 🤤]

Per allietare l'ennesimo ingresso di molte di voi in zona rossa (in quante chiuse in casa? Noi in Liguria al momento siamo in arancione, un poco meglio 😅)...
Vi lascio il nuovo capitolo!

BUONA LETTURA!



❤️❤️❤️




EDEN

Quando leggo il messaggio in cui Adam mi avvisa di essere fuori da casa mia, quasi mi gira la testa per l'emozione. È passata appena una settimana dal primo bacio tra me e Adam e ancora non ci posso credere che lo sto facendo per davvero...

Torno sulla chat che abbiamo in comune io, Viviana e Manuela, dove stavamo chiacchierando proprio dell'imminente appuntamento – perché questo è quello che è, senza sé e senza ma: il primo vero appuntamento tra me e Adam – e le avviso.

EDEN: È arrivato...

La loro risposta è quasi immediata.

MANU: ❤️

VIVì: Tienici aggiornate! Vogliamo sapere tutto!

EDEN: Non mancherò 💓

Prima di andare aggiorno anche Reby.

EDEN: È arrivato. Siamo sicure di quello che sto facendo?

Diversamente dalle mie altre due amiche, lei non è così immediata nella risposta, così, al bando ogni dubbio, afferro tutte le cose che mi servono, do un ultimo sguardo al mio riflesso sullo specchio e prendendo un grosso respiro esco dalla camera.

Esco sul vialetto di casa e, come da informazione ricevuta, trovo la macchina di Adam. Quello che non mi aspetto è di trovarci anche... Papà...?!

Sento il sangue raggelarsi nelle vene. Che cavolo ci fa mio padre appoggiato alla portiera lato guidatore della macchina di Adam? Mi avvicino ulteriormente e apprendo che il finestrino della suddetta portiera è aperto e Adam sta conversando con mio padre. Il tutto ai miei occhi appare sempre più inquietante.

L'improvvisa paura della possibilità che mio padre mi faccia fare qualche figuraccia o che Adam compia qualcosa che faccia decidere a mio padre di impedirmi di vederlo mi assale. Proprio per questo avevo proposto a Adam di vederci direttamente al ristorante. Peccato che lui avesse tanto insistito per venirmi a prendere sotto casa da vero galantuomo, perché «Non si sa mai che poi dici che non è un vero appuntamento…».

I miei piedi accelerano il passo per far diminuire, proporzionalmente alla velocità con cui entrerò nell'abitacolo e partiremo lontani da qui, le possibilità che la chiacchierata tra mio padre e Adam degeneri alla velocità della luce assomigliando sempre più a uno dei brutti film di cui la mia testa al momento è piena.

«Ci siamo intesi?», sento pronunciare con tono solenne a mio padre.

«Ehi!», mi appresto ad annunciare il mio arrivo con tono squillante.

Adam mi guarda per un istante, mi sorride e poi, nuovamente rivolto a mio padre, risponde alla sua domanda: «Faró del mio meglio, glielo prometto».

"Glielo prometto" cosa?

Guardo con sguardo interdetto mio padre, che in tutta risposta ci augura: «Buona serata, ragazzi».

Lo sarà solo se ci allontaniamo il più presto possibile da questo vialetto.

Come il Diavolo e l'Acqua Santa [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora