EDEN
«Buongiorno, meraviglia del paradiso!»
Subito, Margherita conficca il suo gomito appuntito nella mia morbida carne, mentre quel saluto risuona nella stazione gremita di studenti.
«Ahia!», mi lamento.
«Che cazz... Eden, perché diavolo Donati sta venendo verso di noi?», vuol sapere.
«Meraviglia del paradiso, poi...! Si riferisce a te...?», si interroga Alice. «Oh, santissima merda!», aggiunge, «Sta guardando proprio te, Eden...!»
Un'altra gomitata mi trafigge il fianco, mentre Margherita mi incita: «Avanti, non fare quella faccia da pesce lesso e rispondi, che questo è fico quasi quanto il nostro caro vecchio Jon Snow...».
Il mio cervello va in tilt quando Adam mi è tanto vicino da impedire alle mie amiche, le quali all'improvviso sembrano due statue di sale, di continuare a fare commenti su di lui e da costringere me a riempire in qualche maniera il silenzio imbarazzante che si è andato a creare.
Dico la prima cosa che mi passa per la testa e non mi esce niente di meglio che: «Ciao anche a te, creatura... terrestre.»
Adam, Adamo, il primo uomo che abbia mai abitato la terra e che...
Oh, Sacrosanto Cielo, non potevo fare un saluto normale?! Chissà cosa cavolo si pensa questo ora.
Cerco con ogni atomo del mio corpo di non far trasparire il mio imbarazzo per il saluto pronunciato - Dio, prendimi ora! -, anche perché non voglio che lui pensi che sia la sua vicinanza o, peggio, la sua attenzione nei miei riguardi ad avermi fatto arrossire (in fondo non sono una di quelle ragazzine che sbava così facilmente dietro a un tipo del genere).
Adam ride di gusto. «"Creatura terreste"?!», ripete le mie parole canzonandomi.
«"Meraviglia del paradiso"?!», ribatto io diretta, puntando i miei occhi severi nei suoi.
«Eden come il paradiso, no? L'idillio paradisiaco di quel giardino di cui tu porti il nome...». Pronuncia l'ultima frase con uno strano tono, quasi fosse la voce narrante di un film documentaristico o simile, ma io mi impongo di non badarci troppo.
«Sì, e Adam, come Adamo, scacciato dal Giardino dell'Eden.»
Uno a uno. Palla al centro.
«Vogliamo replicare?», incalzo.
La mia ultima frase sembra quasi una minaccia.
Perché sono così acida? Eden, ti eri ripromessa di non fare la scorbutica.
C'è qualcosa che agisce in me tutte le volte che sento che qualcuno mi sta prendendo in giro o quando, in qualche maniera, mi sento in imbarazzo o sotto pressione. Mi irrigidisco e ho la parvenza di diventare improvvisamente algida... È un atteggiamento che non mi piace, che sto cercando di cambiare, ma non è sempre facile; e poi non sono abituata a far fronte alle attenzioni di Adam Donati - lo so che se lui mi parla tutti guardano me, si chiedono che ci faccio con un tipo del genere, sparlano magari, pure di più di quanto non facciano già sul mio conto... Già mi sento tutti gli occhi addosso e vorrei poter essere fagocitata dal terreno ora. Sto per tirare fuori una freddata, una qualsiasi, una di quelle utili a porre la giusta distanza fra me e chi mi mette a disagio, ma qualcosa mi blocca.
Ti eri ripromessa di non fare la scorbutica.
Prendo un grosso respiro prima di iniziare: «Adam, nella Bibbia, vuol dire uomo, o, meglio, umanità... È il primo uomo che Dio ha creato, prendendo e dando forma alla polvere... Infatti vuol dire anche nato dalla terra, fatto di terra...», gli spiego sperando di non dare troppo nell'occhio mentre parlo a macchinetta come sono solita fare quando mi sento a disagio e cercando di risultare placida, «Per quello "terrestre"... Era un gioco di parole, esattamente come il tuo. Volevo risponderti a tema».
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Come il Diavolo e l'Acqua Santa [COMPLETA]
Novela Juvenil🔸𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙫𝙞𝙣𝙘𝙞𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙒𝘼𝙏𝙏𝙔𝙎 𝟮𝟬𝟭𝟵 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙩𝙚𝙜𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙔𝙤𝙪𝙣𝙜 𝘼𝙙𝙪𝙡𝙩🔸 Apparentemente sembra non ci sia nulla che accomuni Adam ed Eden. Esattamente come il Diavolo e l'Acqua Santa sembrano appartenere a due...