63 - Eden non lo farebbe mai

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*piccolo spazio autrice abusivo*
Ehilà! Oggi è il giorno dei grandi ritorni e, tra questi, torna anche #INDOVINACHI! Il giochino nel quale sulle mie stories di Instagram vi propongo un battuta inedita del capitolo in pubblicazione e voi mi indicate chi tra i vari personaggi la pronuncerà!

Per coloro che non hanno partecipato sulle mie stories di IG, potete provarci anche qui, in modalità Last Second!

La battuta selezionata è:
"Tieni, amico, so che ne hai bisogno… e poi non dire che non ti voglio bene!"

Avete idea di chi la dirà?
Qui le vostre ipotesi! ➡️

Ora non vi resta che leggere il capitolo e scoprire chi ci ha preso! 😊
Buona lettura e ci ritroviamo sotto! 😉

💘💘💘

ADAM


«Da quanti giorni è che non scopi, eh Don?»

«Guarda che se continui così c'è il rischio che tu possa tornare di nuovo vergine.»

Io e i Fantastici ci siamo appena trovati tutti nella macchina di Vins e davvero non capisco come siamo approdati a questo discorso.

«Ah. Ah. Ah. Grazie per l'informazione, ma non credo che questo sia possibile», rispondo alle provocazioni di Giotto e Vins, mostrando il più assoluto disinteresse a riderci su.

«Io non ne sarei così sicuro...», osserva Lupo.

«Non è che ti si è seccato?», rincara la dose Scar.

«Ma davvero non avete argomenti migliori del mio cazzo su cui parlare?», salto su irritato. «Vediamo di dare una svolta a 'sta serata e non rompetemi il cazzo, ok? Letteralmente.»

«Su questo in effetti sono d'accordo», mi appoggia Vins.

«Bene». Dicendo così porto alla bocca il collo della bottiglia di birra che tengo in mano e me la scolo tutta a goccia.

Ce n'era poco più che metà, ma questo non ferma i miei amici a fare dell'ironia.

«Avevi sete, vedo...!»

«Beve per dimenticare!»

«Dimenticare che la verginella non gliela dà!»

Ci risiamo.

«Possiamo per favore evitare di parlare di Eden?», alzo il tono della voce, che esce minacciosa dalla mia gola per mettere bene in chiaro che non ho intenzione di ascoltare repliche.

«Ti brucia il ricordo del tuo fallimento?!», Giotto non capisce e continua imperterrito.

«Sul serio dico. E ti ricordo – vi ricordo – che l'ultima volta che ve l'ho chiesto e voi siete andati avanti non è andata bene.»

Basta solo che io riporti alla loro memoria il bruttissimo battibecco che ha coinvolto me e Vins in primis per fargli capire che è davvero l'ora di fare marcia indietro.

«Ok, ok! Non ti scaldare!». E’  Vins il primo a mettere le mani avanti temendo che la situazione degeneri.

Da quel giorno tra me e i miei amici è un po' come camminare sulle uova. Abbiamo risolto la lite facendo semplicemente quello che facciamo ogni volta: evitiamo di sentirci per un paio di giorni, quanto basta a permettere al sangue di smettere di bollire nelle vene, e ci mettiamo una pietra sopra o, per essere più calzanti, ci beviamo su. Ci facciamo una bella bomba insieme e lasciamo che il brutto ricordo evapori come i nostri respiri caldi di fumo. Infine, fingiamo che qualsiasi cosa fosse non sia mai successa e lasciamo che il tempo porti via ogni strascico.

Come il Diavolo e l'Acqua Santa [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora