Vera identità

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Torno a casa dopo un'ora, ho freddo, sonno e mi sento uno straccio. Entro in camera e mi lancio sul letto, non mi interessa niente, mi addormento così.
Mi sveglio senza forze, ho malditesta e freddo, stacco la sveglia che continua a suonare imperterrita.
Mi faccio una doccia, vorrei sparire in una nuvola di vapore ma non posso, devo accettare la realtà. Lei vuole qualcosa che non sono, ho sbagliato fin da subito...non avrei dovuto fingere.
Esco dalla cabina doccia e mi guardo allo specchio, ho delle occhiaie enormi e i miei  occhi sono di un azzurro spento, ad attirare la mia attenzione sono dei segni violacei sul mio collo, come li copro? Sai cosa?non mi interessa...mi vesto con dei jeans neri e una maglia bianca che a sua volta copro con una felpa rossa, scendo a fare colazione, addento un cornetto ed esco.
Dieci minuti dopo sono già a scuola, evito tutti, le lezioni terminano e di lei nessuna traccia, inizio ad avere paura, che le sia successo qualcosa?
Provo a mandarle un messaggio,ma non lo riceve neanche, sto uscendo dalla scuola quando Lucas mi afferra per il colletto - ti senti forte?- mi urla, ma io sono impassibile, non mi interessa niente di lui - che cosa le hai fatto?- continua lui - cosa ho fatto a chi?- domando- a Lise! Non mi risponde dov'è?- continua ad urlarmi in faccia, l'ansia inizia a prendere piede, la mia paura si fa ancora più grande - hai provato a casa?- domando - si ma non mi apre- risponde lui lasciando la presa
- chi ti ha fatto quei segni?- domanda notando i succhiotti con occhio scrutatore- non ti interessa- intervengo - invece si! La mia ragazza non mi risponde e una sua compagna di classe mi ha detto che ieri era con te!- una compagna di classe?- chi?- domando- una certa Emily, ma non ha importanza...- risponde, sta quasi per tirarmi un pugno, ma lo schivo, esco dalla struttura e inizio a correre non so dove, chiamo Logan, che mi risponde quasi subito
- hey Alex, sai qualcosa di Lise? La stiamo chiamando ma non ci risponde- domanda lui, non rispondo e gli faccio la mia domanda - dove abita?-  ho la voce tremante - nella 7 strada dopo l'impianto sportivo - risponde- perché?- domanda ma non rispondo. Chiudo la chiamata e  corro,   rischio di farmi mettere sotto da 5 auto e una decina di vecchietti mi ha mandato maledioni per gli infarti provocati, ma non mi importa niente.
Dopo 20 minuti di corsa mi fermo, davanti a me trovo una villa, recintata da un cancello nero dai bordi color oro, la casa è enorme e da quello che posso notare ha anche una piscina, citofono, risponde una donna sulla cinquantina - chi è?-
- un amico di sua figlia, gli devo portare degli appunti- mi invento
- non aspettiamo visite- mi chiude il citofono in faccia.
Decido di scavalcare, so di star violando la legge, ma devo sapere come sta, mi sento in colpa.
Faccio più volte il giro del giardino cercando di non farmi vedere, finché da una finestra del primi piano scorgo la sua figura.
Vicino la finestra passa il tubo del acqua piovana, ogni cosa che faccio è peggio dell'altra ma decido di arrampicarmi, soffro maledettamente l'altezza ma piano piano riesco a raggiungere l'altezza della finestra, sono alla destra della finestra, mi sporgo un po' di lato e noto che è in accapatoio e mi sta dando le spalle, quando lascia cadere l'indumento deglutisco, è bellissima,ho deciso voglio parlarle di tutto, lei deve sapere ciò che sono.
Busso nel vetro della finestra, lei si volta confusa mostrando non più il lato b...ma altro, mi sento mancare.
Busso nuovamente e stavolta si accorge della mia presenza, ma invece di aprirmi chiude la serranda di botto.
Non so che fare...le vertigini non mi permettono di scendere ma di sicuro non posso restare appesa per l'eternità. Dopo circa 5 minuti di attesa, la serranda si riapre e successivamente anche la finestra, lei si affaccia, ha gli occhi spenti, le occhiaie sono enormi e il viso non ha espressioni, - vai via!- ordina guardandomi negli occhi - soffro di vertigini, non riesco a scendere- comunico appesa tipo koala
- allora cadi- risponde chiudendo la finestra, sta scherzando? Busso di nuovo ma dalla finestra fa cenno di andare via, va bene, inizio a bussare più forte ininterrottamente.
La finestra si apre e io mi sbilancio all'indietro, per fortuna riprendo l'equilibrio.
- COSA VUOI? HO DETTO DI ANDARTENE!- urla
- VORREI ANCHE FARLO MA GRADIREI USCIRE DALLA PORTA!-  rispondo a tono
- ENTRA...E VATTENE- urla allontanandosi dalla finestra,
Con un po' di agilità riesco ad entrare e mi chiudo la finestra alle spalle, lei è seduta sul letto con le braccia incrociate e guarda il pavimento, la guardo e noto che sotto di lei si sta formando una pozza d'acqua.
- stai bene?- azzardo a chiedere avvicinandomi
- VATTENE- urla, - no non me ne vado- ribatto alzando il suo viso con due dita
- ieri l'hai fatto, come la volta a casa di Logan e la volta prima alla festa di Lucas.- dice piangendo
- se non me ne andavo io, saresti scappata tu subito dopo...- provo a spiegare, incrocio i suoi occhi pieni di lacrime e mi si corrode lo stomaco al pensiero che il motivo sia io.
- perché sarei dovuta scappare?- domanda lei quasi in un sospiro
- perché io non sono quello che credi - rispondo interrompendo il contatto visivo.
- perché non sei un ragazzo ma una ragazza?- domanda, il mio cuore perde un battito, mi volto di scatto, - lo sapevi?- domando
- lo sappiamo tutti... Io, Logan, Juan e Lucas. Anche se lui ci crede a stento.- sosprira,
- quando l'hai capito?- chiedo asciugandole le poche lacrime rimaste.
- quasi subito, sarai anche piatta, ma in certe zone non è un bene per un uomo- risponde arrossendo, rido capendo a cosa si stesse riferendo.
- Abbiamo mantenuto il segreto per gioco, all'inizio volevamo solo farti fare stupidaggini o prenderti in giro. Ma poi, qualcosa in me mi ha fatto pensare che era tutto sbagliato. Non era giusto...Io volevo stringere solo amicizia con te, ma c'è qualcosa che mi attira a te, ma tu hai fatto di tutto per farmi sentire sbagliata, pensavo che tu avessi paura, magari più di quanta ne ho io, ma mi hai respinto 3 volte. - confessa tutto d'un fiato, si alza e va in direzione della porta,
- ora vattene...- bisbiglia a voce a malapena udibile
- conviene aspettare che tua madre esca...- provo a guadagnare tempo,
- vivo sola con mia madre, ma lei al momento è fuori, starà via 2 settimane - mi incita indicando l'uscita.
- ma la voce al citofono?- domando
- è registrata, la metto quando non voglio ricevere ospiti- mi spiega.
Penso di essere impazzita, inizio a levarmi la felpa e lei mi guarda confusa
- che fai?- domanda

La ragazza di crush ~lesbian~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora