La pizza

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- Alex- dice mio padre sbucando dalla porta,
- io e la mamma stasera saremo a cena da amici, torneremo tardi non ci aspettare- continua mio padre,
- papà visto che io e Lise dobbiamo finire il progetto...potrebbe cenare qui? Così possiamo lavorare anche dopo...- domando supplichevole e un po impacciata, mio padre si prende un po' di tempo prima rispondere
- sai che sei in punizione...- risponde un po' dispiaciuto
- dai papà.... ti prego! Ordino una pizza, quindi non faccio neanche esplodere la cucina!- lo supplico ancora di più, alla mia ultima affermazione Lise scoppia a ridere
- hai un rapporto così brutto con la cucina?- domanda divertita, vado per rispondere ma mio padre mi precede
- non solo con la cucina...ringrazia che ordinerà la pizza- sorride in fine
- quindi? Può restare?- domando incredula
- se non voglio rischiare di farti bocciare questa è l'unica soluzione...-ammette divertito, dopo ciò si volta ed esce dalla cucina.
- parlami un po' di te- dice lei dal nulla, ha il gomito poggiato sul tavolo e con la mano si sorregge il viso e mi guarda con occhi scrutatori.
- che cosa vuoi sapere?- domando mettendomi nella sua stessa posa
- non lo so...colore preferito?- domanda curiosa,
- se dico che il mio colore preferito è il colore dei tuoi occhi è troppo romantico?- rispondo e noto che sulle sue guance inizia a formarsi un leggero alone rossiccio,
- il tuo?- domando curiosa,
- quando mi inviterai ad un vero appuntamento te lo dirò- ribatte sorridendo, la risposta mi lascia un po' stupita, noi non abbiamo mai avuto un appuntamento ne vero e ne finto.
- te lo prometto - dico incastonando i miei occhi nei suoi, lei si morde il labbro inferiore e si alza
- andiamo a studiare - afferma uscendo dalla cucina e iniziando a salire le scale, stranita la seguo.
- non mi hai risposto...- le ricordo chiudendo la porta alle mie spalle,
- ti risponderò quando mi porterai realmente ad un vero appuntamento finita la punizione...- risponde convinta e divertita,
-  non vedo l'ora- commento e le sue labbra sono sulle mie annullando la distanza.
Il bacio è pieno di passione, istintivamente la faccio indietreggiare e sollevandola la metto a sedere sulla scrivania. Lei mi tiene a se tirandomi dalla maglia, restiamo a baciarci così per non so quanto tempo, ma ad interrompere quel bacio è lei.
- dobbiamo studiare - afferma ancora trasportata dal bacio, ma la ignoro ritornando a baciarla ancora più intensamente,
- sono seria...- riprova lei
- anche io- la interrompo sussurrandole sulle labbra  avvicinandola ancora più pericolosamente a me.
Alle mie parole, lei ritorna a baciarmi e mi spinge sul letto dietro di me.
Lei è sopra di me e con la mano vaga sotto la mia maglia, le nostre labbra si cercano continuamente,
- per quanto non voglia fermarmi ci sono i tuoi genitori in casa...- dice alzandosi dal letto tutto di un tratto
- mi lasci in queste condizioni?- domando facendo la finta offesa,
Lei non risponde e va a sedersi sulla sedia, la seguo a ruota e continuiamo a studiare.
- Alex noi andiamo- urla mia madre dal piano di sotto e senza aspettare una mia risposta sento chiudersi la porta di casa.
Mi volto verso Lise che mi sta già guardando,
- ordiniamo la pizza?- domando e lei annuisce, usciamo dalla stanza
- come vuoi la pizza?- domando scendendo le scale, lei ci pensa un po'  e poi risponde
- una margherita - 
- va bene- rispondo portando il cellulare all'orecchio.
Dopo aver ordinato le pizze ci sediamo sul divano, o almeno io perché lei decise di sedersi  sopra le mie gambe.
Il nostri sguardi sono fissi l'uno sull'altro,
- sai che sei la cosa più sexy che abbia mai visto?- dice lei con voce maliziosa interrompendo il silenzio, a queste parole mi scappa una risata
- sai che sei la prima persona che me lo dice?- domando ironica, e in risposta mi bacia,
- meglio no? Almeno ho la certezza che tu sia solo mia- afferma con possessione fissando le mie labbra.
Io deglutisco e alzo le sopracciglia in cerca di sfida
- e chi dice che io voglio essere solo tua?- domando sicura, lei inizialmente ha un espressione confusa dopo però sta al gioco
- lo dico io, e vuoi o non vuoi sarà così- risponde passandomi una mano sul ciuffo,
- mi piace come risposta sai?- dico per poi prendere il possesso delle sue labbra, ci stacchiamo poco dopo e lei parla
- com'eri con i capelli lunghi?- domanda con un espressione curiosa giocando con il mio ciuffo
- ero io ma con i capelli lunghi...- rispondo prendendola in giro
- ma davvero? pensavo che avessi fatto qualche metamorfosi- stavolta mi prende in giro lei.
Sorrido e la faccio sedere di fianco a me
- vado a prendere qualche foto ok?- dico alzandomi, lei annuisce e mi segue con lo sguardo, ritorno e le mostro una foto, siamo io e Tom in campeggio,
- eri bella anche con i capelli lunghi- afferma senza staccare gli occhi dalla foto - da quando conosci Tom?- continua, mi siedo accanto a lei e poggio la testa sulla sua spalla
- io e Tom ci conosciamo da quando avevamo 5 e 6 anni, le nostre madri sono state compagne di banco per tutte le elementari, medie,superiori ed anche all'università.
Il lavoro che fanno le fa stare molto fuori casa, e quando tornano partiamo sempre tutti insieme per qualche giorno. Per via della loro amicizia io e Tom abbiamo sempre passato pomeriggi interi a giocare o a casa sua o qui da me,quindi siamo sempre stati insieme.- rispondo con il sorriso sulle labbra, lei si volta verso di me e ricambia il mio sorriso
- mi sarebbe piaciuto avere un' amicizia come la vostra-
- lui è il mio punto di riferimento nella vita- dico avvicinandomi alle sue labbra con le mie, stiamo per baciarci quando suona il campanello.
Nonostante il campanello le do un bacio a stampo e vado ad aprire, davanti a me c'è Juan con due cartoni delle pizze in mano, appena mi vede il suo volto si scurisce,
- oh guarda chi c'è...Il finto ragazzo...sei tornata a vestire i tuoi panni o preferisci quelli da uomo?- domanda divertito e perfido, stringo i pugni e rispondo
- dammi le pizze Juan e facciamola finita...- affermo cercando di mantenere la calma,
- per chi sono le pizze? Una per te e una per la tua nuova fiamma Emily?- domanda con lo stesso tono perfido di prima, sto per rispondere ma qualcuno mi interrompe
- Juan che ne dici di parlare meno? Anzi visto che vuoi proprio parlare perché non entri?- sbuca Lise
- tu non eri quella in pena per Lucas? E adesso stai a casa sua? E poi perché dovrei entrare?- domanda tutto di seguito con un espressione schifata,
- perché ti devo spiegare delle cose!- afferma con tono sicuro tirandolo dentro per un braccio.
Io modestamente sono al quanto imbarazzata e confusa, siamo tutti e tre seduti in soggiorno io e Lise siamo nel divanetto, mentre Juan nella poltrona difronte.
- allora...- inizia a parlare Lise.

La ragazza di crush ~lesbian~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora