Te la faccio pagare

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Senza pensarci due volte mi fiondo su di lei, ci iniziamo a baciare, le mordo il labbro inferiore e poi scendo sul suo collo, dove alterno baci a piccole macchie violacee, le sue mani invece sono intente a tenere il bordo dei miei pantaloni per tenermi saldamente attaccata a lei, torno sulle sue labbra e con una mano entro sotto la sua maglia in cerca del suo seno che trovo e inizio toccare con foga, lei inizia a mordermi il labbro e sposta le sue mani attorno al mio collo, con la mano libera inizio a toccare la sua intimità da sopra il pantalone, lei si lascia scappare un piccolo gemito di piacere che soffoco subito con le mie labbra, tolgo la mano da sotto la sua maglia e con entrambe le mani mi aiuto a sbottonarle i pantaloni, lei nel frattempo inizia a baciami il collo, la spingo ancora più al muro facendo aderire le nostre intimità, metto una mano sul suo culo e con l'altra inizio a stuzzicarle il clitoride da sopra le mutandine, poggio la mia fronte sulla sua, lei ha gli occhi chiusi e un espressione di estasi, - sai che per colpa tua mi prenderò una punizione?- affermo vicino alla sua bocca senza interrompere il mio lavoro, lei in tutta risposta mi bacia e sposta la mia mano vicino all'ingresso della sua intimità, sposto abbastanza le mutandine per permettere alle mie dita di entrare, ma rimango li a stuzzicarle l'ingresso, lei si morde il labbro, - che c'è non è piacevole?- Domando divertita e con un tono da stronza non indifferente,- sei stronza lo sai?- sussurra tra un gemito e l'altro,
- ah si? Non è rilassante? Se vuoi posso anche togliere le dita...- le sussurro all'orecchio, mentre inizio a tracciare di piccoli baci il collo
- non ti devi azzardare!- esclama sempre sottovoce, le sue mani adesso tornano ad attirarli a se ancora di più,
- perché se no che fai? Mi fai mettere la nota dalla prof?- le sorrido maliziosa sulle labbra, inizio ad accentuare i movimenti con la mano ma non entro,
- se non fai quello che devi fare giuro che la prossima volta ti faccio vedere io...- sussurra decisa - mi minacci?- continuo con il tono strafottente,
- ti...giuro...che...t-te...la fa...ccio pagare- prova a dire venendo continuamente interrotta dai sui stessi gemiti e dalla mie labbra sulle sue - come si dice?- domando lei sbuffa e risponde - per favore- compiaciuta le infilo due dita senza esitare, inizio ha fare movimenti decisi e veloci, le sue labbra sono costantemente sulle mie per cercare di attutire il rumore, i nostri baci sono sempre più passionali e crescono di pari passo con il suo piacere, con una mano stringe la presa sulla mia nuca mentre l'altra stringe la mia maglia,
Si stacca dal bacio e poggia le sue labbra sul mio collo come se stesse cercando sostegno,
- sto venendo...- afferma successivamente al mio aumento di velocità, viene e soffoca l'urlo sul mio collo, rimaniamo così per un po', io tolgo la mano e le risistemo i pantaloni, lei fa una serie di lunghi sospiri e poi torna a guardarmi dritta negli occhi per poi baciarmi,
- mi servirebbe adesso l'infermieria- dice scoppiando a ridere, ci sistemiamo e di certo non mancano le varie battute, sto per aprire la porta quando lei mi ferma e mi dice
- sai che te la farò pagare?- con un sorriso malizioso, - e tu sai che se sono in punizione te lo sogni anche solo di vedermi a scuola?- lei ride e apro la porta, la campanella è già suonata quindi ci mescoliamo tra la folla, ci stiamo dirigendo verso la nostra aula quando difronte a essa troviamo: la prof, mio padre, sua madre ed Emily.
Ci blocchiamo di colpo, ci guardiamo e nessuno delle due ha voglia di raggiungerli, mio padre mi fa segno di raggiungerlo con la mano e inevitabilmente ci dobbiamo avvicinare.
- Voi non sapete in che guaio vi siete messe!- afferma con autorità la prof e continua - siete uscite dall'aula senza permesso e siete mancate quaranta minuti, poi ho mandato una vostra compagna a cercarvi in infermieria e guarda caso non c'eravate. Io richiedo la sospensione, da te River me lo potevo aspettare ma da watson mai e poi mai. Per non parlare delle parole volgari di cui mi hai accusato- termina dicendo tutto d'un fiato,
Mio padre mi guarda indispettito
- Alex, voglio delle spiegazioni subito!- afferma, - da quando mia figlia ha conosciuto questo ragazzo gianfagniente non ha più la stessa media, Se non mi garantite un istruzione adeguata sarò costretta a cambiarle scuola.- prende la parola la madre di Lise, mi si gela il sangue,
- questo ragazzo gianfagniente? Lei lo sa che è mia figlia e che quindi è una ragazza? E tanto per dire mia figlia non è una buona a nulla, quindi la prego di moderare i termini.- sputa mio padre in mia difesa, non so se sia più sconvolta lise o sua madre - una ragazza?- domanda guardandomi con gli occhi spalancati, - io comunque vorrei dire che ho sentito le qui presenti scambiarsi effusioni nel bagno...- aggiunge Emily, la quale fulmino con lo sguardo, ma in risposta mostra un sorriso compiaciuto
- Cosa?- tutti e tre gli adulti si voltano verso di lei, Lise è un cadavere
- non è vero...- affermo con poca convinzione, - lei professoressa vada a lezione avrà il rispetto che merita, voi tre e lei signora watson seguitemi nel mio ufficio- ha un aria severa e arrabbiata, camminiamo quasi in ordine mio padre avanti a fare strada, Lise che è stata afferrata dalla madre che le cammina a fianco e io dietro con emily che non fa altro che ridere compiaciuta,
- e così che credevi di fregarmi? Io non sono un passatempo, sono io quella che può permettersi tali comportamenti, non tu...- ride sotto i baffi, non le rispondo e la ignoro ma continua - sai, il tuo non vedere che è palese che stiamo perfettamente insieme mi eccita ancora di più!- si ferma per guardarmi ma non le ricambio lo sguardo e quindi continua
- sei un cavallo indomabile, credi che solo lei sia in grado di tirarti le redini, ma io ti assicuro che ti guiderò in modo impeccabile...vuoi o non vuoi- quelle parole mi fanno venire il disgusto a riattirare la mia attenzione e la voce di mio padre - Alex entra subito, watson anche lei, e Rose...mi stavo dimenticando deve entrare anche lei.- entriamo nell'ufficio di mio padre, ci sediamo nelle sedie di fronte alla scrivania e mio padre dietro essa. Io sono seduta al centro mentre alla mia destra c'è Lise e alla mia sinistra si è seduta Emily.
Mio padre fa un respiro profondo e poi parla - Ora vi prego di spiegarmi quello che è successo! Non posso lasciare circolare tali avvenimenti nella mia scuola e tanto meno far si che i genitori se ne facciano una cattiva idea chiaro? -

La ragazza di crush ~lesbian~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora