CAP. XII

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Uno dei più grossi problemi che l'umanità stava affrontando in questi anni era legato alla produzione, all'allevamento e all'approvigionamento di prodotti alimentari. Allevare e produrre cibo per una popolazione di quasi 20 miliardi di persone era enormemente dispendioso ed esageratamente inquinante.

Le città si erano ormai trasformate tutte in megalopoli, fondendosi le une nelle altre, e trovare nuovi spazi che potessero tornare utili per la produzione di cibo era estremamente complicato. In molti casi la gente era costretta a vivere in mezzo alle produzioni, con notevoli inconvenienti per la vita di tutti i giorni legati soprattutto agli odori nauseabondi che tali produzioni producevano.

Anche i trasporti di tutte queste risorse alimentari erano causa di inquinamento, tantoché i mari orami risultavano essere troppo contaminati da molteplici elementi nocivi per potervici più pescare.

Per tutti questi motivi, e altri ancora, le nuove generazioni di scienziati erano intente a sviluppare tecnologie e formule chimiche che potessero sostituire le normali fonti di approvvigionamento alimentare.

Anche questo ovviamente era motivo di scontro per le due fazioni politiche che governavano il pianeta. Il Generale Gutierrez infatti, insieme ad alcuni tra i maggiori uomini d'affare dell'aria sud-occidentale, era da sempre uno dei più importanti mercanti di cibo, mentre la Principessa d'Oriente Yasmina sviluppava da anni ormai, nei laboratori sparsi su tutto il suo territorio, impianti chimici di produzione di integratori alimentari. Tutto questo perché avere il predominio sul mondo economico voleva dire avere il predominio anche sul mondo politico, e di conseguenza potere e ricchezze infinite.

In questo scenario di decadenza morale e di incontenibile sovrappopolamento, una antica divinità calcava il suolo terrestre mischiandosi ai mortali. Ma non era solo astante di questo triste spettacolo, ne era soprattutto causa e protagonista principale.

Thanatos, Dio della morte, aveva deciso di smettere di fare il suo lavoro a causa di un violento alterco avuto con la divinità più importante dell'intero Olimpo.

Sì perché gli Dei non erano estinti, solo perché gli uomini non li veneravano più questo non voleva dire assolutamente che loro non esistessero, o che avessero smesso di mischiarsi ai mortali. Erano presenti e attivi come in passato solo che, secoli addietro, Zeus decise che fosse arrivato il momento di far credere agli uomini che le divinità erano state solo un'invenzione fantasiosa fatta da persone ignoranti che cercavano di trovare una spiegazione plausibile a quegli eventi che non erano in grado di comprendere.

Il motivo per il quale Zeus decise di offuscare la visione degli Dei e dell'Olimpo risiedeva nel fatto che, a causa dei comportamenti spregiudicati di molte divinità, lui compreso, i mortali cominciarono a percepire i numi come un gruppo di ubriaconi perditempo attenti più al divertimento e alle soddisfazioni carnali piuttosto che al benessere degli uomini. Di conseguenza stavano smettendo di idolatrarli perdendo rispetto e devozione nei loro confronti.

Per evitare una fine così indecorosa per lui e per la sua specie, aveva deciso che sarebbe stato meglio eclissare il suo popolo facendolo scomparire agli occhi dei mortali. E per fare questo aveva pensato che se avesse donato agli uomini maggior intelletto, allora questi avrebbero trovato altre risposte alle domande fondamentali che attanagliavano l'essere umano sin dalla notte dei tempi. Avrebbero giustificato in altra maniera gli eventi della natura e, quindi, il sorgere del sole non sarebbe più stato imputato ad Apollo, ma bensì alla rotazione terrestre attorno alla sua stella grazie a una forza chiamata "gravità". Tutta questa strategia venne descritta da Zeus stesso con il concetto di "diventare invisibili" e la cosa ebbe un notevole successo, tanto è vero che sparirono dai culti umani tutte le divinità conosciute fino ad allora, e al loro posto apparvero alcune religioni monoteiste, perché un unico Dio bastava e avanzava, e soprattutto prese sempre più importanza la "religione" denominata scienza.

Tornando a Thanatos, dopo il litigio con Zeus, decise di prendersi una rivalsa nei confronti del capo dei capi e di tutti i suoi pari. Una vendetta sottile e tagliente come il capo dell'Olimpo non si sarebbe mai potuto aspettare. Prese spunto da un episodio accaduto molti secoli prima quando, l'astuto re Sisifo, lo incatenò facendo sparire la morte dalla faccia della terra. Un episodio che non fu premeditato ma che gli fece capire di quale potere lui avesse per le mani. Senza di lui infatti, tutto il sistema che legava i mortali alle divinità saltava, perché le attività di quasi tutti gli Dei erano, nonostante la scelta dell'essere invisibili, inevitabilmente connesse ai mortali, e con la razza umana allo sbando anche i numi avrebbero vissuto nel disordine rischiando quindi una guerra fratricida.

E allora il Dio della morte decise di vivere in esilio nascosto sulla terra ai margini della società, come un vagabondo, ubriacandosi e non interessandosi più del suo lavoro. E gli effetti non tardarono a mostrarsi, gli esseri umani infatti, diventati immortali, cominciarono a perdere quei freni morali che fino a quel momento li avevano preservati dall'autodistruzione. Sì perché senza la paura della morte o della minaccia di un'eternità segregati nel cupo Tartaro, gli uomini se ne approfittarono immediatamente compiendo le peggiori nefandezze quali vendette, rapine, stupri, generici atti di violenza e altro ancora.

Thanatos non sembrò dispiaciuto di ciò che cominciò ad accadere sulla terra. In un colpo solo riuscì a vendicarsi di Zeus, e passò anni interi a divertirsi come un pazzo a vedere gli ex mortali scannarsi e torturarsi a vicenda.

Perché al Dio della morte non dispiaceva la violenza, anzi la bramava. Amava vedere soffrire le persone, e più le situazioni erano cruente e più lui godeva.

Lui con gli uomini non era mai andato molto d'accordo, diciamo pure che li detestava. In definitiva lui era Thanatos, lo scontroso Dio della morte, e di conseguenza non poteva avere dei rapporti di amore e misericordia nei confronti di chi avrebbe dovuto eliminare. Non sarebbe stato moralmente giusto e non sarebbe nemmeno stato facile dal punto di vista pratico, una volta che il filo della loro vita si sarebbe spezzato e lui sarebbe dovuto intervenire per strapparli dalla loro realtà terrena. Era per questo motivo che lui, da sempre, aveva deciso di non avere alcun tipo di rapporto con nessun umano.

E allora, assistere in prima fila al caos che lui era riuscito a creare sulla terra, lo riempiva di gioia e di orgoglio, e non avrebbe mai permesso a nessuno di cambiare quella situazione.


L'uomo delle farfalleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora