CAP. XIII

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<Lo hanno trovato!> Entrò urlando frate Elia nella stanza del vescovo Angelo Colucci <lo hanno trovato, sua eccellenza... ho appena ricevuto una telefonata dalla Spagna.>

<Chi ha chiamato, Martial?> Chiese il vescovo.

<No eccellenza, un uomo della Principessa, ha detto di chiamarsi Antoine Vallés e aveva un marcato accento francese. È in una periferia di Donostia-San Sebastián.>

<Speravo che fosse padre Martial a chiamare... insomma, bene così ovviamente, ma avrei preferito fosse stato uno dei nostri a trovarlo.>

<Anche io sinceramente, ma evidentemente gli uomini della Principessa si sono rivelati più abili di noi. È per questo che siamo scesi a compromessi con lei, non è così?>

Il vescovo non rispose e si limitò solo a fare un cenno di assenso con il capo al suo segretario personale. Era chiaro che non si fidava fino in fondo di questo patto appena stretto con Yasmina. Si trattava di una faccenda troppo ingarbugliata e l'interlocutrice con la quale si stava intessendo questa trama rimaneva la donna più potente e pericolosa del mondo, capace anche di tramare orditi paralleli al loro con altri soggetti pur di raggiungere i propri scopi.

<Cosa le ha detto questo Antoine?> Chiese Colucci.

<Niente di particolare, in effetti. Mi ha detto di avvisarla e che quando lo avranno nelle loro mani ci ricontatteranno.>

<Non abbiamo un modo per contattarlo noi questo Antoine?>

<Purtroppo no, sua eccellenza... però potrei sentire il gran ciambellano, se lei vuole... lui sicuramente saprà dirci come fare.>

<Ottimo. Allora faccia in modo di contattare questo Antoine e gli dica di non intervenire prima che lei sia arrivato in Spagna. Voglio che sia lei, Elia, a prendere contatto con l'uomo delle farfalle, nessun altro!> Ordinò il vescovo.

<Perché io?> Domandò preoccupato frate Elia. Sapendo di cosa fosse capace questo personaggio temeva di non essere in grado per portare a termine questo compito, e soprattutto temeva per la sua vita. <Voglio dire... è una persona pericolosa e io sono solo un uomo di chiesa... cosa posso fare io contro una persona così... e se dovesse attaccarmi? Perdoni la mia domanda vescovo.>

<Nessuno può fare nulla contro una persona come questa, nemmeno Antoine con tutto l'esercito della Principessa Yasmina schierato al suo fianco. Ed è proprio per questo che noi dobbiamo cercare un approccio diverso con lui.> Cercò di spiegare Colucci a frate Elia. <Guardi che casino ha combinato con quelle cinque persone l'altro giorno. Erano dei poco di buono grandi e grossi, e soprattutto male intenzionati, altro che organizzare funerali santi... eppure sono finiti per fare da cena a un branco di bestie selvatiche.>

<Mi perdoni sua eccellenza, ma dicendo così non è che mi rassicura molto.>

<È proprio questo il punto Elia, lei deve andare lì per parlare con questa persona e per cercare di convincerla a seguirla con le buone, perché lei è un uomo buono, non deve andare lì per rapirlo con la forza... non avrebbe scampo, nessuno ce l'avrebbe. Solo di lei mi posso fidare Elia, e solo lei può avere una possibilità di farcela.>

<Come desidera sua eccellenza. Prenderò contatti con questo Antoine e vedrò di essere a San Sebastián entro sera.> Confermò Elia comprendendo la richiesta che il suo capo gli stava facendo.

Non appena arrivato a San Sebastián, frate Elia venne subito scortato dagli uomini della Principessa fino all'interno di una bella palazzina liberty di due piani nel centro della città storica, dove ebbe la possibilità di incontrare Antoine Vallés.

All'interno della palazzina c'erano un centinaio di mercenari che, impegnati in diverse attività, si stavano preparando per il blitz e la cattura dell'uomo delle farfalle. Chi stava ai computer per monitorare la situazione nelle strade della città, chi stava prendendo informazioni meteo per capire se la pioggia avrebbe potuto creare dei problemi durante l'operazione, chi parlava al telefono e chi cercava di capire se vi fossero uomini del Generale o della Santa Sede giunti in Spagna per lo stesso motivo.

In mezzo a tutta questa frenesia un uomo in mimetica spiccava mentre era intento a coordinare diverse persone. Chiaramente si sentiva un forte accento francese nel suo comunque perfetto spagnolo.

<Colonnello... questo è frate Elia dall'Italia.> Disse l'uomo che aveva scortato il prete fino a quel momento, rivolgendosi al francese.

<È un piacere conoscerla padre. Io sono il Colonnello Antoine Vallés, ci siamo sentiti per telefono.> Si presentò il militare, porgendo la mano al religioso. <Ha fatto un buon viaggio?>

<Il piacere è mio, colonnello. Sì grazie, il viaggio è stato abbastanza buono... qualche turbolenza in aria, sa non ho mai amato volare... comunque tutto bene.> Specificò Elia con un tono di voce leggermente preoccupato.

<Capisco, in effetti di questi periodi cadere con l'aereo senza avere la possibilità di morire sarebbe proprio un bel problema.> Antoine scoppiò a ridere.

Nonostante le normali preoccupazioni che precedono una operazione di questo tipo, grazie all'evidente organizzazione militare che vigeva, il clima all'interno della palazzina era discretamente disteso e tutto funzionava alla perfezione.

<Scusi la frenesia padre ma abbiamo saputo da alcuni nostri informatori che anche un'altra organizzazione è qui in città per cercare di intercettare l'uomo delle farfalle.> Precisò Antoine prima di passare subito a parlare dell'operazione. <Allora, mi dica padre... non vi fidavate della nostra pianificazione così il vescovo l'ha mandata qui a controllarci?> Domandò il militare facendo trasparire un leggero risentimento dovuto a questa intromissione da parte degli ecclesiastici.

<Le cose non stanno come dice lei, colonnello. Il vescovo ed io riteniamo che sia l'approccio che voi potreste avere durante la fase di avvicinamento di questa persona che probabilmente sarebbe totalmente sbagliato.> Il prete non si fece intimorire dal grosso militare e rispose a tono facendo capire di non essere disposto a prendere lezioni o ordini di qualsiasi tipo.

<E mi dica padre, in che modo potremmo sbagliare il nostro approccio a questa persona? Sa, sono decenni che recupero persone di ogni tipo in luoghi della terra e in situazioni che lei non può nemmeno immaginare. Sono stato nei peggiori scenari di guerra e ho avuto a che fare con i peggiori mercenari che si possano incontrare. Veramente, lei e il vescovo, pensate che non saremmo in grado di gestire un vecchio vagabondo?>

<Ma non ha visto quello che questa persona ha fatto a quelle cinque persone qualche giorno fa?>

<Quelli erano dei delinquenti comuni, dei disperati, non dei soldati professionisti come siamo noi!> Il colonnello alzò la voce.

<Non mi fraintenda Antoine...> disse pacatamente Elia per calmare gli animi, <la stima che il vescovo ha nei vostri confronti è totale. Quello che non condividiamo nella vostra ottica di operazione è proprio il modus operandi, non le vostre capacità. Quello con cui abbiamo a che fare non è un uomo comune... la persona che dobbiamo intercettare probabilmente sarebbe in grado di espugnare un intero esercito di professionisti armati fino ai denti con un solo gesto della mano. Mi creda Antoine, quello che dobbiamo evitare è proprio di fare la parte dell'esercito cattivo e agguerrito, altrimenti nessuno di noi passerà il Santo Natale in famiglia questo dicembre.>

<E cosa consigliate di fare?> Chiese il militare ritornato alla calma, e anche un po' preoccupato.

<Voglio che sia solo lei ad accompagnarmi dall'uomo delle farfalle. Dovremo essere solo io e lei, disarmati... nessun altro. E sarò solo io a parlare con questa persona.>


L'uomo delle farfalleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora