CAP. XL

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Saint-Marcel-du-Périgor, Nuova Aquitania, Francia... tre settimane prima

Frate Elia si inginocchiò ai piedi di Thanatos e piegò la testa come segno di sottomissione mentre il Dio della morte gli poggiò le mani sul capo dicendo:

<Elia non temere... io sarò la tua luce, la tua guida... sarò il tuo Dio e tu mi seguirai e mi servirai come fino a oggi hai servito il Dio cristiano. Tu sarai il mio Pietro e pascerai le mie pecore affinché il mio potere possa tornare a essere quello di un tempo e gli uomini possano venerarmi come fecero millenni fa. E allora io farò di te il mio personale emissario, tu agirai e parlerai in base a quello che io ti dirò di fare. Tu sarai l'unico grande punto di riferimento per la razza umana e tutti i tuoi simili ti dovranno adorare e osannare, perché tramite te potranno rivolgersi a me.>

Improvvisamente il cielo si fece scuro e quei pochi raggi di luce solare, che a fatica riuscivano ancora a passare attraverso le già presenti nuvole, cessarono definitivamente di raggiungere il suolo terrestre. Delle spesse e minacciose nubi nere si addensarono sopra quella piccola cittadina francese e il vento si alzò fino quasi a sradicare gli alberi.

Tutt'intorno ai due uomini si levò nell'aria un fitto strato di terra e foglie. Detriti sparsi lungo la strada volarono lontani sospinti da alcune folate di vento particolarmente intense e frate Elia venne sbattuto energicamente da tutta questa aria che lo colpiva e che quasi gli stracciava le vesti. Questo robusto e alto uomo venne scosso come fosse un ramoscello di una esile pianta esposta alle intemperie.

Quando, a un certo punto, tutto si fece calmo e ovattato. Il vento cessò di colpo la sua forza distruttrice e un'improvvisa pace scese su quel luogo. Come se d'improvviso i due uomini si fossero trovati al centro nell'occhio di un enorme uragano.

Una voce familiare, proveniente dalle spalle di frate Elia, ruppe il silenzio che si era appena formato. Era una voce femminile che nelle sue pieghe mostrava una discreta tristezza.

<Fratello è bello rivederti. Profondamente strano, ma comunque molto bello.>

<Silvia! Tu qui?> Gli occhi del religioso si inumidirono immediatamente alla vista della sorella che, con un'espressione seria e malinconica sul viso, le si era appena materializzata dietro la schiena. <Sei tu o sei un miraggio... ti prego dimmi che non sei una visione irreale provocata dalla mia mente?>

<Questa è una domanda alla quale non so risponderti, Elia. Non riesco a capire chi o cosa io sia... è come se mi sentissi essere solo parte di un ricordo di ciò che ero, come se mi trovassi spaesata in un luogo e in una forma che stento a riconoscere. È come se fossi in una porzione di sogno, in una sorta di dormiveglia... non riesco nemmeno a capire i miei pensieri né a riconoscere le mie stesse memorie. Però di una cosa sono certa, sono sicura che tu sei Elia... mio fratello.>

Nonostante la sua mente fosse offuscata a causa di questa situazione, i ricordi lentamente riaffiorarono nella testa di Silvia. Il religioso a questo punto scoppiò a piangere stringendo le mani della sorella e poggiandole la fronte sulla testa.

Subito dopo Silvia disse:

<Riconosco l'uomo che sta con te, fu lui che ci salvò portandoci via dal posto di sofferenza in cui vivevamo... lui fu quella persona che per prima mi consolò accompagnando me e i miei bambini nel luogo dove adesso ci troviamo... lui è Thanatos!>

<Tu sai dove stai vivendo con i tuoi bambini adesso? Riesci a ricordare perché ti trovi lì?> Domandò Elia.

<Certo che lo ricordo. Fui io a permettere che tutto finisse, che le sofferenze cessassero per me e per i miei bimbi... fui io a chiedere a Thanatos di venirci a prendere e di portarci via da quel mostro.> Pesanti furono le parole della donna e il prete non poté fare altro che incassare silenziosamente il dolore che queste causarono. Poi Silvia disse ancora: <noi in questo momento non stiamo vivendo... noi siamo in attesa. Stiamo attendendo di avere una seconda opportunità per far sì che il nostro destino si possa compiere definitivamente, sperando che prima o poi ci venga concessa la possibilità di tornare sulla terra dei mortali per vivere in pieno la nostra esistenza.>

L'uomo delle farfalleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora