CAP. XLI

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Thanatos era giunto di prima mattina nelle carceri siriane all'interno delle quali era stato portato il Generale Gutierrez e dove ora stava subendo torture fisiche e psichiche di ogni tipo.

Nello stesso momento, l'uomo delle farfalle, fece il suo ingresso nel penitenziario sudamericano della città di La Paz in Bolivia, dove poté raggiungere la cella nella quale l'ex Papa Giulio IV era stato portato dagli uomini dell'esercito d'occidente.

Nessun soldato osò intromettersi sul cammino del Dio della morte.

Non appena arrivò davanti alla camera in cui, sporco e ferito, giaceva quello che fino a poco tempo fa era stato uno degli uomini più potenti del pianeta, la porta blindata che ostruiva la libertà di Palmeiro Gutierrez saltò in aria scardinata da una forza invisibile.

Thanatos entrò con passo calmo ma deciso all'interno della gabbia dove uno stremato e impaurito Paul Casimir Miller rimaneva attonito a guardare e a cercare di capire cosa stesse succedendo. Due militari giacevano stesi senza vita all'ingresso della sua cella.

<Eccomi a te Palmeiro. Sono finalmente giunto per liberarti da questa situazione.>

<Eccomi a te Casimir. Sono finalmente giunto per liberarti da questa situazione.>

Il Dio della morte si avvicinò alla branda dove il Generale stava riposando prima del suo ingresso e gli si inginocchiò di fronte per poterlo guardare meglio negli occhi.

Subito, l'ex Papa si drizzò e si mise seduto per stare alla stessa altezza di Thanatos. Non vi era traccia però di tutta quella sua tipica arroganza e spavalderia che lo contraddistinguevano quando concedeva udienza a qualcuno. Questa volta i suoi occhi erano pieni di paura e a stento riuscivano a reggere lo sguardo della divinità.

<Prima però dovrai espiare tutti i tuoi peccati, e ti prometto che lo farai soffrendo e urlando! Mi implorerai di smettere e di far cessare la tua miserabile vita nel minor tempo possibile, ma così non sarà. Non solo, oggi potrai comprendere quanto il tempo possa essere elastico; quanto, in una situazione di forte stress come quella che vivrai tu tra poco, questi pochi minuti potranno sembrarti indefiniti e interminabili. Preparati a patire le peggiori sofferenze, figlio mio!>

Gutierrez cominciò a tremare e a singhiozzare, sapeva benissimo chi avesse di fronte e capiva, quindi, che le sue minacce probabilmente sarebbero state meno terribili di ciò che a breve avrebbe vissuto.

Paul Casimir si apprestò psicologicamente, con rassegnata inquietudine, a subire le torture che Thanatos aveva in mente per lui. Fino a pochi giorni prima mai avrebbe potuto pensare di potersi trovare in una situazione di questo tipo, incarcerato, torturato e prossimo ad abbandonare la vita terrena.

L'uomo che si trovava di fronte al Dio della morte si inginocchiò per chiedere perdono di tutti i misfatti che aveva commesso durante la sua esistenza. Chinò il capo e alcune lacrime caddero sul pavimento.

<Guardami negli occhi!> Disse Thanatos.

Allora l'uomo alzò la testa e, impaurito come un bambino di fronte al mostro che vive nel suo armadio, cercò di resistere al poderoso sguardo demoniaco che lo scrutava giudicandolo con crudele severità.

Gutierrez iniziò a sentire una forte pressione che gli stritolava le tempie e immediatamente del sangue cominciò a fuoriuscire dalle sue orecchie.

I denti di Paul Casimir Miller si staccarono lentamente, a uno a uno, e a ogni distacco il rumore sordo che ne proveniva veniva seguito da un lamento di dolore dell'ex Papa.

Tutte le ossa lunghe del Generale iniziarono a roteare sul proprio asse sradicandosi dalle loro normali sedi; di conseguenza, tutti i tendini a esse collegate si strapparono violentemente.

L'uomo delle farfalleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora