Kathryn's pov
<< Kath! Kath! Svegliati dai>> disse una voce scuotendo leggermente il mio gracile corpo.
<< Mmm>> gemetti contrariata in risposta.
<< E' tardi, dai. Io sono sotto. Sbrigati>> disse mia madre in tono alquanto autoriatario.
Uscii dalla stanza sbattendo con forza la porta in legno alle sue spalle, producendo un forte rumore.
Aprii di poco gli occhi, cercando di abituarmi alla luce del sole che filtrava dalla finestra, attraverso le tende bianche, di un nitore quasi impressionante.
Mi stiracchiai leggermente, facendo scricchiolare fievolmente le ossa, scendendo poi, dal caldo letto. Sussultai quando i miei piedi nudi vennero a contatto con il freddo pavimento della mia stanza.
Infilai in fretta e furia insieme un bel paio di calzattoni di lana vergine, mi diressi in bagno.
Lo specchio sul lavandino, rifletteva chiaramente l' immagine di una ragazza con un viso stanco, contornato da leggere occhiaie sotto gli occhi verdi, come i boccioli sugli alberi a primavera.
I miei erano stanchi, spenti. Avevano perso con il tempo la loro vitalità. Le loro sfumature di colore per cui tanti si amavano.
Ora sembravano monotoni, senza alcuna emozione.
Avevo lasciato la mia vita al tempo ed ora, subivo le conseguenze della mia follia.
I capelli biondo cenere ricadevano disordinati sulla schiena, con qualche piccolo ricciolino ribelle sulle punte.
Girai verso destra la manovella in acciaio del rubinetto, lavando la bianca pelle del mio viso con dell' acqua fredda, nella speranza di riuscirmi a svegliarmi completamente.
Tamponai leggermente il viso con una lavette in cotone.
Presi il piccolo tubetto di mascara, applicandolo in piccola quantità sulle lunghe ciglia.
Mi piaveva molto l' effetto che quella sostanza semiliquida aveva sui miei occhi.
Afferrai dall' armandio a muro, che regnava sovrano nella piccola stanza, un pantalone di tuta e una felpa abbinata, comprati ad una svendita qualche settimana fa, e, le mie adorate vans nere.
Percorsi velocemente le scale in marmo italiano, arrivando poi in cucina e prendendo un cornetto confezionato dalla mensola di legno canadese. Ruppi la plastica intorno ad essa divorandolo.
Presi poi giacca, chiavi, cappello, cellulare e zaino incamminandomi verso la porta, per affrontare una altro estenuante giorno di liceo.
Con passo veloce mi recai a scuola passando per le strade di Fallington gremite di bambini e studenti.
Camminai a passo svelto verso la "Fallington High school", l' unica scuola della cittadina americana.
Salii le scale arrivando al mio armadietto blu, vicino alla segreteria. Inserii con velocità combinazione e lo aprii.
Presi il libro di latino e mi incamminai velocemente nell' aula per la prima ora di lezione.
Appena entrai mi sedetti in uno dei banchi in fondo alla classe vicino al muro, iniziando a sistemare l' occorrente per la lezione per poi immergermi nei miei pensieri.
I miei compagni di corso, arrivarono poco dopo di me, in piccoli gruppetti, sistemandosi nei vari banchi
Vidi venire verso di me una ragazza non molto alta ma molto gracile.
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Life goes on [h.s]
Fanfiction" E, presa da un incontenibile frenesia ho lasciato che il mondo sgretolasse ogni mio progetto con forza, spazzando via ogni ricordo"