Camminavo velocemente sui marciapiedi consunti di Fallington, cercando di riscaldarmi.
Un gelido vento si insinuò velocemente sotto il mio cappotto invernale, facendomi tremare.
Sentivo la testa girarmi, probabilmente a causa della pesante giornata di scuola, densa di compiti scritti ed interrogazioni.
Dopo poco, arrivai davanti al piccolo parco comunale di Fallington, privo di vita, in questo freddo dicembre.
Vi entrai passando per l' antico cancello in ferro battuto, passeggiando poi, sul piccolo vialetto, tempestato di minuscole pietruzze di gesso bianco.
La mia testa vagava quà e la alla ricerca di Louis, puntualmente in ritardo.
Sbuffai dirigendomi verso una panchina sotto ad un secolare albero, ormai privo di vita, poggiando lo zaino per terra e allungando le gambe sulla vecchia panchina, tempestata di scritte d' amore.
<< Scusa il ritardo Kath>> disse Louis ansimando.
<< Respira dai>> dissi ridendo.
Si sedette sulla panchina, poggiando le mani sulle ginocchia e respirando profondamente.
<< Sempre in ritardo eh?!>> dissi in tono scherzoso.
<< Pff..non sono in ritardo. Semplicemente mi faccio desiderare.>> disse piegando le vermiglie labbr a in uno dei suoi migliori sorrisi.
Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
<< Allora, beh, perché sei da Harry uhm?>> disse chinandosi verso il basso per allacciare la scarpa sinistra.
<< Non abbiamo più soldi per pagare le spese di mantenimento per Nick e papà ecco perché>> di scatto si drizzò puntando le sue iridi cerulee nelle mie.
<< Oh Dio. Mi dispiace.
Me lo potevi dire. Ti avrei ospitato io, lo sai.>>
<< Non preoccuparti Lou. Va bene così. Des è un brav uomo. Lo avevo giudicato male. In quanto ad Harry, bhe, lo sopporterò>> dissi rassicurandolo.
<< Li hai più rivisti dopo l' incidente?>> disse di punto in bianco, cambiando radicalmente discorso.
<< Sono entrata nella loro camera solo una volta. Solo la prima volta. Dopo non ho avuto il coraggio di rifarlo.>> sussurrai risuscitando perforanti ricordi.
<<La loro pelle chiara, bianca come il latte, era traforata da flebo e fili.
La loro vita retta da una macchina.>> dissi con voce flebile, balbettando di tanto in tanto.
<<Io non ci sono riuscita a rimettere piede lì dentro.
Il coraggio era fermo, immobile, ancorato sul fondo della mia anima, bloccato da una forza sconosciuta.
Sono riuscita a stento ad aprire la porta della stanza il giorno dopo.Ma ce l' ho fatta.
Ho visto crollare su di me, il muro da ragazza forte che mi ero costriuta in questi anni, in un attimo.
Mi sono sciolta come un grissino.>>
Louis restò lì in silenzio a guardarmi. La sua bocca era piegata in una linea dritta, e non produceva alcun suono, mentre i suoi occhi sembravano parlare per lui.
Il vento sussurrava melodiose parole in un aria tesa, piena di laceranti memorie, alleggerite di poco dal lento scorrere del tempo e, forse da quel briciolo di speranza che ancora resisteva in me.
LOU'S POV
Improvvisamente Kath interruppe il contatto tra i nostri occhi sbattendo più volte le folte ciglia, fissando poi, un punto indefinito nel cielo variopinto, ricco di sfumature, prendendo poi la parola.
<< Come ti sentiresti se vedessi le persone che ami, oscillare, come un pendolo, fra la vita e la morte?>>
Disse poi
SPAZIO AUTORE.
Ciao :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Se vi va, votate o commentate :)♥
Mi scuso ancora per lo scambio di capitoli :( * si sente in colpa*
Bhe, niente... al prossimo capitolo :)♥
Grazie mille
Gabrylulu

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Life goes on [h.s]
Fanfic" E, presa da un incontenibile frenesia ho lasciato che il mondo sgretolasse ogni mio progetto con forza, spazzando via ogni ricordo"