Narratore esterno.
Sembrava che tutto si fosse fermato per Kathlyn quella sera di Dicembre.
Sembrava come se il mondo avesse abbandonato le sue armi a terra, imterrompendo bruscamente la sua corsa verso un talvolta malsano progresso, sgetolando ogni minimo rumore nella gelida aria invernale.Erano bastati solo due istanti per distruggere quel piccolo angolo di paradiso che la ragazza si era creata con fatica e parsimonia.
Quel castello di sabbia che aveva modellato con una forza d' animo ed una determinazione ammirevoli, era stato travolto senza pietà dalle brusche onde, sgretolandosi ,in pochi secondi, in tanti piccoli granelli disconnessi, senza forma, spazzati via dalla forza del mare, verso l' ignoto, l' indefinito, nelle mani del destino.Eh si, è vero.
Il passato non passa.
Eppure lei era convinta di averlo estirpato.
Di aver tolto definitivamente le radici, facendo morire ogni atroce ricordo.
Eppure vivo come mai era ritornato, più forte e doloroso di sempre, come se la morte lo avesse rignerato al meglio a vita nuova.
Aveva avuto la meglio su di lei.
Kathlyn pensava di averci messo una pietra sopra. Pensava di aver soffocato in modo violento ogni ricordo.
Pensava.
Eppure essi erano riaffiorati in un attimo, in modo più doloroso che mai, sovrastando ogni pensiero.
Attimi di panico e di angoscia scorrevano come fondale davanti ai brevi scatti di ricordi che dominavano il suo orizzonte mentale, prima di perdere ogni senso.
Ricordi che le facero mancare il respiro. La vista iniziò ad appannarsi e le palpebre diventarono nere, come la morte. Sentiva in sé odio, paura, mescolati insieme.
La sua pelle era di un nitore impressionante, bianca, come il latte, mentre i suoi occhi azzurri, erano ormai due pozzi ricolmi di lacrime amare, piene di dolore.
Urla, forti, chiare.
Poi un tonfo.
Solo quello sentii, prima di accasciarsi sul lucido pavimento del reparto
Intorno a se medici e infermieri formavano come uno scudo, guardandola dall' alto.
Il volto della giovane era pallido, bianco, come la neve accasciata sui tetti delle case, sembrava quasi privo di vita.
Le piccole lentiggini, quasi impercettibili, risaltavano ora chiaramente sotto gli occhi cerulei.
I lineamenti erano distaccati, rigidi, disconnessi.
Le mani erano intrecciate sul cuore, ferme, come per cercare di controllare quell' organo che, preso da troppa agitazione, aveva cominciato a pompare velocemente, tanto che sembrava volesse uscire fuori, scappare, scappare via da quel corpo che aveva visto fin troppe volte il dolore. Da quel corpo che non conosceva pace.I capelli biondino erano sparpagliati sulle mattonelle biancastre che luccicavano illuminate dalla forte luce neon.
La maglia era leggermente bagnata sul colletto dai grossi lacrimoni che incessanti avevano lasciato i suoi occhi, scivolando giù per il collo.Due medici la presero poggiandola delicatamente, con cura estrema su una barella in stoffa azzurra.
E di nuovo quel rumore rieccheggiò fra le alte mura slavate, come un disco rotto. Come se quegli istanti a dir poco fatali si stessero lentamente ripercorrendo a poco a poco.
Kathlyn non sentiva nulla. Il vuoto regnava sulle sue palpebre nere.
Nulla.
Sembrava come immersa nel vuoto più totale, informe, incolore, inodore. Il nulla.
Le alte voci dei medici si dissolvevano nel corridoio. Grida, avvertimenti, porte che sbattevano.
Poi, silenzio.Il ricciolino aveva cominciato a preoccuparsi dalla sua piccola stanzetta.
Era passata un' ora da quando i suoi occhi avevano incontrato quelli di Kathlyn.
L' ansia lo stava divorando, insieme ai sensi di colpa più atroci.
Lui sperava non fosse successo nulla, mentre gli spiriti maligni erano già pronti a scatenare la dannazione e il rimorso, amaro, come un veleno.
Agivano a poco a poco, soffocando lentamente, stroncando ogni attimo con cura, aumentando il dolore in modo violento, crudele, senza scrupoli.Harry si alzò dal letto gemendo più volte per il dolore.
Si mise con la schiena diritta e poggiando la testa sulla mano sana, non coperta dal gesso.
Ormai si era affezzionato a Kathlyn, anche se non voleva ammetterlo a se stesso.
Quella ragazza gli rievocava tanto sua sorella Gemma, nei tratti, nel modo di fare. Lei era riuscita , inconsapevolmente a riaccendere quella lucerna che, a poco a poco si era spenta.<< Signor Styles?>> disse una voce entrando nella stanza
<< Si?>> rispose Harry puntando i suoi occhi su quelli della donna in perfetta uniforme bianca
<< La signorina Kathlyn si è svegliata. Ha chiesto di lei>> disse in tono gentile e disponibile la giovane donna, lasciando a dir poco perplesso il ragazzo.HARRY'S POV
Non capivo cosa volesse dirmi l' infermiera, sta di fatto che, in quei momenti, l' ansia mi stava divorando.
Seguivo minuziosamente i suoi passi, tenendo lo sguardo alto, cercando di nascondere senza successo la preoccupazione che regnava chiara sul mio viso.
<< Prego>> disse la donna indicandomi la porta con l' indice.
Entrai piano nella stanza, poggiandomi lateralmente sullo stipite.
Kathlyn era distesa sul letto.
Il suo viso era agitato, come inquieto.
I capelli sudati le ricadevano sul volto, leggermente abboccolati sulla radice.
Le guance, rese ancora più scarne dalla bocca leggermente aperta, affondavano nel candido cuscino.
Restai qualche secondo, o forse minuto a bearmi di quella visione.
Si. Mi ero affezzionato a lei, anche se non lo avrei mai ammesso.
Sono sempre stato bravo ad allontanare da me le persone a cui tengo, senza un motivo, ferendole.
Avevo paura. Paura di affezzionarmi. Paura di soffrire. Ma forse anche paura di vivere.
Mi avvicinai a Kathlyn sfiorandole la guancia con i polpastrelli.
Subito aprii di scatto gli occhi sotto il mio tocco, abbozzando un lieve sorriso, mentre i suoi occhi parlavano, parlavano d' altro.
<< Cosa è successo?>>
<< Il passato è tornato>>SPAZIO AUTORE
Ciao :)
Mi scuso per l' immenso ritardo, dovuto ai mille impegni, primo fra questi la scuola
Lo so. Il capitolo è orrendo, ma cercherò di rifarmi la prossima volta, promesso.
Questo era un capitolo di passaggio, per evidenziare alcuni aspetti e per creare un po' di atmosfera.
Volevo rendervi più chiari alcuni passaggi ed evidenziare un po' alcune peculiarità dei personaggi principali.
Detto ciò, per qualsiasi cosa potete contattermi senza problemi.
Fra sabato e domenica ( salvo imprevisti) pubblicherò il capitolo 1 riscritto in modo corretto. :)
Per concludere ringrazio infinitamente @Eli_Beth9 per aver aggiunto il cast. ♥
Votate e commentate. Thanks :)
Grazie per tutto.
Alla prossima
Gabrylulu♥
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Life goes on [h.s]
Fanfiction" E, presa da un incontenibile frenesia ho lasciato che il mondo sgretolasse ogni mio progetto con forza, spazzando via ogni ricordo"