Capitolo 27

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Dedico questo capitolo a tutte coloro che leggono e supportano costantemente la storia, nonostante non sia il massimo.
Abbiamo superato le 2k di visualizzazioni. Grazie davvero di cuore♥♥

Sasha si precipitò subito in salotto appena udì le mie urla.

<< Oh Dio, che è successo?>> disse sbigottita spostando gli occhi sull' intera figura di Harry, assumendo poi un espressione spaventata.

<< Non lo so. Aiutami>> dissi implorandola.

<< Vado a prendere dell' acqua e dei medicinali>> disse velocemente Sasha salendo al piano di sopra.

Harry era steso sul divano, con le ginocchia vicino al petto. Mi avvicinai a lui,  caccarezzandogli lievemente con l' indice la ferita che rigava la sua guancia rosea.

Si mordeva costantemente il labbro, torturandolo, probabilmente per nascondere il dolore che provava.

Il sangue denso e rosso scuro  continuava a sgorgare dal naso incessante, facendomi preoccupare.

<< Cosa è successo?>> chiesi con voce flebile avvicinando le labbra al suo orecchio.

<< Mi hanno picchiato>> rispose gemendo subito dopo

La domestica entrò correndo nel salone con in mano pomate e medicinali, contenuti in una scatola in plastica.

Presi del cotone imbevendolo di disinfettante, poggiandolo poi delicatamente sul naso di Harry, pulendo il sangue.

Bagnai cautamente il magro viso con dell' acqua tiepida, massaggiando con estrema calma la pelle.

<< Questa è per i lividi. Dovrebbe funzionare>> disse Sasha porgendomomi un tubetto appena preso dalla scatola

<< Grazie >> risposi sorridendole.

Presi fra le mie mani il tubetto bianco aprendolo.

Premetti leggermente facendo uscire del gel biancastro, quasi trasparente, dal forte odore di lavanda.

Spalmai lentamente la pomata sulle ferite che troneggiavano sul viso, disegnando con  il dito linee immaginarie, facendo gemere Harry silenziosamente.

<< Preparagli una zuppa o qualcosa di caldo da mangiare. Ah, avverti Des dell' accaduto, ma digli di non preoccuparsi.>> dissi girandomi verso Sasha

<< Ci pensi tu ad Harry? >> chiese

<< Si certo>> risposi

Appena l' esile  figura della domestica scomparve dal mio orizzonte visivo mi sedetti vicino ad Harry, di fronte al suo petto.

<< Come va?>> chiesi flebilmente avvicinando le labbra al suo orecchio.

<< Male. Mi fa male tutto dannazione!>> disse sbuffando senza però muoversi.

<< Cosa ti fa male?>>

<< Lo stomaco, forte. Sento un dolore forte, pulsante>>

<< Posso?>> chiesi indicando con l' indice  la pancia coperta da una felpa.

Non rispose remplicemente si limitò ad annuire.

Presi i lembi della felpa fra le mie mani tirandole verso la sommità del busto, arrotolando la stoffa sul petto scolpito.

Chiazze violacee, tendenti al nero costellavano la pelle bianca del ventre, dandogli un aspetto mostruoso.

Life goes on [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora