Sabato. Io, Harry. Uscire.
Queste quattro parole vagavano come fantasmi per la mia mente, provocandomi brividi sconosciuti.
Non sapevo che cosa Harry volesse da me.
Volevo avere fiducia in lui, ma c'era qualcosa che me lo impediva.
Facevo fatica a vedere il buono nelle persone, come sempre.
I sette rintocchi del vecchio pendolo di casa Styles, mi fecero sobbalzare.
Sasha entrò velocemente in cucina, tirando fuori dal frigo la cena.
<< Posso aiutarti?>> chiesi, sperando di distrarmi un po'
<< Si certo. Puoi apparecchiare la tavola in sala da pranzo, se vuoi.>>
<< Perfetto. Dove si trova la tovaglia? >> chiesi guardandomi intorno
<< Li, nel quarto cassetto>> disse indicandomi una cassettiera antica in legno di acacia.
La aprii con forza, tirando fuori una tovaglia color avorio, con qualche merletto sui bordi.
<< Quella l' ha fatta la nonna materna di Harry, sai?>> disse Sasha indicando la candida stoffa fra le mie mani.
<< L' ha cucita tutta lei, a mano, come quasi tutte le altre tovaglie qui dentro.
Era tanto una brava donna. Passava le ore a ricamare, lì, vicino alla porta laterale.>> raccontò Sasha infornando il pollo con le patate.
<< Ora non c'è più?>>
<< Uh, no. È morta di vecchiaia quando Harry era ancora un bambino. Ne ha sofferto molto. Ma questo dovrà dirtelo lui, non io.>>
Annuii prendendo tre bicchieri di vetro dalla mensola.
Mi recai velocemente in salotto, stendendo la tovaglia sul lungo tavolo in legno , poggiando poi in ordine sparso i bicchieri.
Tornai in cucina prendendo, insieme a Sasha, piatti, posate e altri oggetti.
<< Com' era la nonna di Harry?>> chiesi seguendo la governante nel salotto
<< Fisicamente o caratterialmente? >> rispose
<< Entrambi>>
<< Sei molto curiosa eh>>
<< Si>> dissi arrossendo lievemente
<< Bhe, finiamo di apparecchiare, poi andiamo di là e ne parliamo.>> disse sistemando con minuziosa precisione i tovaglioli a sinistra di ogni piatto.
<< Okay>> risposi semplicemente.
<< Siediti dai.>> disse una volta in cucina.
<< La nonna di Harry si chiamava Annabelle.
Lei è cresciuta nelle grandi pianure della Louisiana, trasferendosi poi quì a Fallington, verso gli anni 80 con il fidanzato August, nonché nonno di Harry.
È sempre stata una signora forte, simpatica e molto positivista.
Durante la sua vecchiaia passava le giornate ricamando tovaglie e centrini per la casa e per i nipotini.
Poi bhe, ci sarebbero tante cose da dire, ma deve essere Harry a dirtele, non io.
Se vuoi vederla nella credenza in sala c'è una sua foto.
<< Uhm, okay>>
Presa da un impellente curiosità mi alzai dalla sedia dirigendomi nela sala.
Aprii la vetrinetta estraendo una cornice in stile antichizzato con l' immagine di Annabelle.
La donna aveva lo sguardo fisso sulla macchina da cucire antiquata, a manovella, tenendo gli occhi bassi.
Le piccole mani ben curate, stringevano un pezzo di stoffa di lino, di un colore molto chiaro, un marroncino molto slavato.
I capelli bianco neve, erano raccolti in un tuppino basso.
Qualche piccolo capellino ribelle le ricadeva sul candido volto, segnato dal passare del tempo.
Le labbra tumide e sottili sembravano quasi in procinto di sorridere.
Osservai quell' immagine per molto tempo, restandone affascinata.
Poco dopo la riposi con estrema cura nella pomposa vetrinetta.
<< È pronto?>> chiesi poggiandomi sullo stipite della porta della cucina.
<< Quasi. A momenti il signor Styles sarà qui...Harry?>>
<< Non lo so. Forse è in camera. Vado a controllare.>>
<< Harry, harry. È pronto>> dissi entrando nella stanzetta.
Harry era sdraiato sul mio letto, a pancia in su, con il libro di chimica sul petto, mentre fissava il soffitto.
<< Harry è pronto>> dissi avvicinandomi.
<< Okay. >> rispose seguendomi.
La cena proseguì tranquilla, senza alcuna tensione.
Mi ero ambientata abbastanza, anche se no ero ancora in grado di capire Harry, il quale mi aveva fissato per tutto il tempo, mettendomi in imbarazzo.
Salii molto presto al piano di sopra recandomi in bagno.
Schiacciai l' interruttore facendo diffondere nella piccola stanza una forte luce biancastra.
Aprii il rubinetto dell' acqua, bagnandomi con acqua gelida il viso.
Tolsi con dello struccante, quel poco di mascara che decorava i miei occhi, lavando poi i denti.
Entrai in camera spogliandomi dei vestiti sporchi e infilandomi il caldo pigiama in pail, impregnato da un piacevole profumo di lavanda.
Mi misi sotto le coperte accendendo poi l' abat-jour.
<< Posso?>> chiese Harry entrando nella camera da letto
<< No, no. Poi è camera tua, eh.>>
<< Ti dispiace se mi cambio qui? >>
<< Ehm, no...cioè no.>> dissi arrossendo.
Portai un lembo della coperta davanti ai miei occhi sussurrando un vai.
<< Fatto?>>
<< Non ancora. Guarda che puoi guardare. Non mi vergogno mica eh!.
Fatto!>> esclamò Harry.
<< Buonanotte>> dissi spegnendo la lucetta.
<< Così presto?>>
<< Si, qualche problema?>>
<< Si. Parliamo un po'. Ci sono tante cose che voglio sapere di te.>> sussurrò avvicinandosi al mio letto.
SPAZIO AUTORE
Ciao :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. :D
Scusate eventuali errori ma non ho tempo di ricontrollare :(
Votate o commentate :)♥♥
Al prossimo capitolo :D
Gabrylulu
STAI LEGGENDO
Life goes on [h.s]
Fanfic" E, presa da un incontenibile frenesia ho lasciato che il mondo sgretolasse ogni mio progetto con forza, spazzando via ogni ricordo"