10: x 10 ml di latte

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<<Oppa vieni un attimo qui.>>
Jennie indossava ancora quel delizioso vestito malva, ma il suo trucco era leggermente rovinato per il lungo tempo in cui lo aveva portato e lo stava guardando con un'espressione neutra: probabilmente era stanca per tutta quella prolungata finta gentilezza che aveva dovuto mostrare in quei giorni a quelle "sanguisughe succhiasoldi", come chiamava lei il parentado vario, che si presentava a loro per quella festività. Era tardo pomeriggio, avevano appena finito di congedare tutti gli ospiti e Seokjin si trovava seduto da solo in sala da pranzo, si era tolto la giacca azzurra e l'aveva appoggiata al retro della sedia sulla quale stava. La luce che filtrava dalle grandi tende leggere diveniva man mano più tenue e faceva allungare le ombre lungo il grande tavolo bianco, sparecchiato qualche ora prima.
<<Vieni tu fanciulla.>> Le rispose con gli occhi chiusi e il corpo mollemente adagiato su quel raffinato sedimento in legno bianco lucido.
Jennie di avvicinò al fratello visibilmente provato da quella giornata e si sedette nella postazione di fianco la sua.
<<No Jennie, vieni qui.>> Disse con aria supplichevole, picchiettandosi sulle gambe.
La sorella lo assecondò e gli si mise in collo. Seokjin la avvolse con le sue braccia, stringendola a sé in cerca di consolazione da quello stato d'animo che lo stava facendo partire da quel pomeriggio.
<<Ti devo dire una cosa Oppa.>> Lo informò, mentre giocava con i suoi capelli.
Lui le rispose un distratto <<Dimmi>> ancora immerso nel morbido petto di lei in cerca di un attimo di pace dal peso che aveva sul petto da quando Namjoon e il padre erano usciti con i suoi genitori a fare un giro del paese, per iniziare a mostrare loro i punti di interesse, lasciando loro due e le cameriere a ripulire tutta la casa.
<<Mamma ti ha sentito prima.>> Buttò fuori tutto d'un fiato, senza ripensamenti: dopotutto aveva pensato per tutto il pomeriggio a come informarlo del fatto.
Seokjin si sentì mancare un battito, ma provò a dissimulare. Tirò su la testa e la guardò.
<<Prima? Di che parli?>> Domandò con aria fintamente sorpresa.
<<Durante la pausa fra i primi e i secondi, quando sei scappato di sopra in camera tua.>> Ridacchiò sotto ai baffi. <<Era così urgente l'impulso?>> Domandò.
Il ragazzo sbiancò e distolse lo sguardo.
<<Quindi lo sa.>> Ne concluse con amarezza.
<<Che ti masturbi? Penso lo sappia da quando avevi undici anni.>> Gli rispose stranita. <<L'ha solo disturbata che tu abbia dato sfogo alle tue passioni nel bel mezzo del pranzo e con tutta la gente di sotto.>>
A Jin sembrò di essere tornato in vita dopo qualche istante di morte cerebrale.
<<Oh certo... capisco.>> Parlò titubante.
<<Dai fratellone, non essere così triste: alla fine è stato divertente.>> Affermò dondolando le gambe. <<Dovevi vedere la sua faccia inviperita. Non so come ho fatto a non scoppiare a ridere, mentre me lo raccontava.>> Ridacchiò.
Jin le sorrise di rimando e, sollevato come non mai, cominciò a ridere di gusto, facendosi sentire fino al piano inferiore da Hyuna.

Clic, clac.

I due fratelli si voltarono in contemporanea e si ricomposero. La ragazza stampò un breve bacio sulla fronte di Jin e si mise in piedi.
<<Ma stasera dobbiamo cenare?>> Domandò il più grande, mentre si alzava a sua volta.
<<Spero di no Oppa.>> Si sentì rispondere. <<Perché?>> Lo interrogò.
<<Rimangono da noi Namjoon e il padre, li lasciamo a digiuno?>> Chiese, più a se stesso che alla sorella.
<<Chiediamo loro se hanno fame, semplice.>> Ribatté lei, aprendo la porta bianca della sala da pranzo.
<<Ben tornati a tutti, come è andata?>>
Sentì la sorella porre questa domanda al di là dell'entrata, ma non riuscì a capire bene le loro risposte.
Quando uscì dalla sala anche lui, la madre si era incamminata nella zona giorno, mentre Ungyong e Namjoon stavano ripassando con suo padre i dove si trovassero e come arrivare ai luoghi che avevano presumibilmente visitato nel tardo pomeriggio.
Inspirò l'aria che proveniva dalla loro direzione e sentì chiaramente le loro fragranze speziate, incluso il profumo irresistibile di liquirizia che emanava il minore.
<<Non vi ho portati nella periferia.>> Sentì dire al padre, mentre gli si avvicinava. <<Ma tanto è un posto che scoprirete da soli, se vi interessano le attività che propongono i suoi frequentatori.>> Tirò loro un occhiata ammiccante, prima di girarsi verso il figlio.
<<Buonasera.>> Li salutò Seokjin, indugiando un poco sul volto del più giovane, per poi avvolgere con un braccio le spalle del padre, poco più basso di lui.
<<Ciao ragazzo, tutto bene?>> Si interessò il genitore.
<<Tutto bene.>> Rispose Jin. <<Voi piuttosto?>>
<<Li ho portati un po' in giro per il paese.>> Lo informò. <<Ora sta a te far scoprire a Namjoon la periferia.>> Ridacchiò sotto i baffi.
Jin lo guardò divertito, poi si voltò verso l'altro ragazzo.
<<Non è una cattiva idea.>> Riconobbe. <<Magari il prossimo fine settimana.>> Parlò a voce più bassa, con una scintilla negli occhi.

Non cenarono che con un goccio di tè quella sera, a causa di tutto quello che avevano ingurgitato a pranzo e vollero andare a letto presto per sfruttare il più possibile quel lunedì festivo che permetteva loro di organizzare il resto della settimana e di concordare definitivamente i termini di quella convivenza.

Le camere degli ospiti erano tutte state riordinate a dovere, ma Seokjin si premurò di sorvolare su questo particolare e assegnò a Namjoon quella vicino alla propria, mentre al padre quella dall'altra parte del corridoio. Ungyong aveva protestato a lungo per ottenere una camera sola da dividere con il figlio, ma Namjung lo aveva convinto a prendersi i suoi spazi e dormire per conto suo.
<<Abbiamo le domestiche, non preoccuparti.>> Erano state le sue esatte parole e a Jin avevano provocato un'ilarità che aveva dovuto dissimulare, dato che la domestica in pratica era lui stesso, visto che Hyuna si ritrovava ad essere sola in quell'enorme casa e non poteva occuparsi di ogni singola mansione.
La povera donna tra l'altro era rimasta giù in cucina per tutto il pomeriggio a lavare e mettere a posto intere lavastoviglie di piatti, vassoi e posate che erano stati sporcati durante il pasto precedente, aiutata da Jennie e Jin.

Oppas call me NoonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora