11: Crêpes

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<<Mh che sonno.>> Si lamentò Seokjin con uno sbadiglio.
Si trovavano tutti nella sala del biliardo: Jennie era seduta al tavolo intenta a leggere un libro, Jin stava parlottando con Namjoon da un lato del divano, mentre sull'altra sponda sedeva sua madre che conversava con il marito e Ungyong; Hyuna era risalita e si era unita a loro nella prima serata, adesso si era accomodata su una poltrona a sfogliare una rivista.
<<Andiamo a letto?>> Gli sussurrò l'alpha da una distanza sufficiente per non destare sospetti.
<<Aspettiamo che ci vadano tutti.>> Rispose Seokjin, sempre a voce bassa. Lo guardò affamato facendo arrossire leggermente l'altro, che gli prese una mano e la portò fra le sue.
<<Dai Nam.>> Lo esortò a smettere, ma la verità era che il cuore aveva cominciato a battere forte anche a lui.
<<Ti prego, solo questo Hyung.>> Chiese con gli occhi leggermente lucidi. Il suo odore si stava facendo man mano più pungente e Seokjin riuscì a stento a trattenersi, mente l'alpha gli faceva i grattini, prima sul dorso della mano, poi suo palmo, fino a risalire con le sue dita la pelle sottile e morbida del suo avambraccio.
<<Non ce la faccio più.>> Gli mormorò, poi si alzò in piedi.
<<Io mi sento stanchissimo: vado a dormire.>> Annunciò alla sala. <<Buonanotte figliolo.>> Lo salutarono il padre e la madre.
<<Buonanotte.>> Dissero tutti gli altri.

Namjoon aveva una voglia matta di salire insieme a lui come era successo lo scorso pomeriggio, ma stavolta le persone che gli stavano intorno non erano distratte da alcunché e non aveva scuse plausibili per lasciare la stanza.
Decise di alzarsi e di sedersi al tavolo vicino a Jennie.
<<Che leggi?>> Chiese alla ragazza.
Jennie alzò gli occhi e, senza dire una parola, gli mostrò la copertina del libro che portava scritto "L'étranger".
<<Oh è uscito qualche anno fa. È la prima volta che lo leggi?>> Le domandò.
La ragazza chiuse il libro, rassegnata al fatto che Namjoon avesse visibilmente bisogno di un po' di considerazione umana.
<<No, non è la prima volta, ma non c'è nient'altro di nuovo in quella biblioteca e mi sono dovuta arrangiare con uno di quelli che avevo trovato più belli.>> Gli rispose esaustivamente.
<<Avete anche una biblioteca?>>
Le domandò stupito.
<<Sì certo, è giusto qua fuori. Domani casomai ti porto a farci una giratina.>> Gli lanciò uno sguardo indagatore. <<Oppure può portartici mio fratello.>>
Namjoon cambiò repentinamente espressione e Jennie se ne accorse. Conosceva troppo bene Jin per non cogliere i segnali che stava inviando, non tanto all'alpha, quanto al resto della famiglia.
<<Lui ne ha letti molti più di me e poi vedo che avete un bel rapporto.>> Indagò.
Namjoon tentò di simulare tranquillità, ma non gli riuscì molto bene.
<<Sì, mi sta simpatico Seokjin Hyung. Non che lo conosca così tanto comunque.>> Rispose evasivo.
<<Avrete tempo per conoscervi.>> Gli sorrise e si alzò dando la buonanotte a tutti i presenti, lasciando un Namjoon con le guance arrossate e un sorriso sghembo.
Qualche minuto dopo, decise che non aveva senso restare ancora lì e seguì l'esempio dei due fratelli, avviandosi anche lui al piano superiore.
Si avvicinò alla porta della stanza del beta e vi tese l'orecchio, udendo la sua voce e quella della sorella mentre parlottavano piano. Accostò l'orecchio per capire cosa si stessero dicendo: voleva assolutamente sapere se Jennie avesse capito qualcosa, perché le sue affermazioni di poco prima lo avevano lasciato parecchio perplesso a riguardo.
Sfortunatamente l'unica cosa che capì fu <<Buonanotte>> per poi sentire dei passi leggeri muoversi verso l'uscita.
Si scostò velocemente da quella postazione e si fece trovare da Jennie mentre apriva la porta della stanza che gli era stata assegnata.
Le sorrise e le augurò nuovamente la buonanotte, prima di entrare in camera e rintanarsi là dentro.
Senza nemmeno accendere la luce, chiuse gli occhi e riprese un attimo il fiato trattenuto pochi minuti prima.

Toc, toc

Sentì provenire dalla parete della sua stanza. Si voltò di scatto a metà tra l'impaurito e l'incuriosito.
Avanzò verso quella direzione e appoggiò l'orecchio al freddo muro.

Toc, toc

Sentì di nuovo.

Toc, toc

Rispose picchiettando in quel punto.
Non capiva se quel segnale gli fosse stato dato con uno scopo o meno, fatto sta che poco dopo avvertì lo stesso bussare alla porta di camera.
<<Avanti.>> Parlò l'alpha con voce ferma, mentre si muoveva in direzione di quel suono.
La maniglia si abbassò e poi si alzò e la figura di Jin si rivelò dietro la porta.
Inspirò profondamente e sentì il suo tenue odore di vaniglia riempirgli le narici e il cuore, oltre che stuzzicare un'altra parte del corpo, rimasta fin troppo calma fino a quel momento.
<<Namjoon non ce la faccio più.>> Mormorò, entrando nella stanza scarsamente illuminata.
<<Vieni qui.>> Gli sussurrò l'alpha, allungando le mani verso di lui.
Seokjin non se lo fece ripetere due volte e si diresse fra quelle braccia calde e sicure, non prima di aver richiuso la porta.
Namjoon lo strinse a sé, odorando la sua chioma nera e cominciando ad accarezzare la sua ampia schiena, mentre i visi di entrambi iniziavano a colorarsi di rosso e i loro cuori a battere sempre più velocemente.
Jin alzò la testa girandosi verso il minore, il cui volto si trovava adesso a pochi centimetri dal suo.
Fece sfiorare teneramente le loro labbra per qualche secondo, poi cominciò a lasciare piccoli bacini lungo tutta la mandibola del minore.
<<Oh Hyung.>> Sussurrò con voce profonda, mentre faceva scendere le sue mani sulla schiena di Jin, fino ad arrivare al suo sedere sodo e palparlo con gusto.
<<Mhhh.>> Gemette il beta soffiandogli sulla pelle del collo e provocandogli una scarica di brividi.
Namjoon tirò indietro la testa e si scagliò rudemente sulle labbra carnose del suo dolce beta, divorandole con passione.
Jin ricambiò quel bacio con la stessa intensità, afferrando la nuca del più piccolo per avvicinare ulteriormente le loro bocche.
Si staccarono un attimo e in quel frangente Jin lanciò all'altro un'occhiata vogliosa, per poi avvicinarsi con il bacino a quello dell'alpha e iniziare a strusciarglisi contro.
<<Ahh.>> Gemette il beta, in estasi per il suo stesso gesto.
Namjoon lo guardò intensamente, non volendo perdersi il suo minimo gesto nella penombra: aveva le guance rosse come il fuoco, le labbra gonfie e socchiuse, gli occhi lucidi e completamente neri.
Si attaccò di nuovo a quelle labbra meravigliose, ma stavolta prese in braccio il beta e lo gettò sul letto.

Oppas call me NoonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora