17: vedrò con mio diletto

171 22 0
                                    

<<Mi dispiace Hyung: non volevo portarti questi pensieri tristi.>> Si scusò Namjoon, con espressione contrita.
<<Non ti devi preoccupare: non potevi saperlo, non è colpa tua Joonie.>> Lo tranquillizzò Seokjin, mentre gli sistemava teneramente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
L'alpha sorrise lievemente a quel nomignolo e prese la mano del maggiore per poi baciarla in modo dolce.
<<E in ogni caso Hyung->> Continuò <<-al tuo compagno non dovrebbe importare nulla di poter o non poter avere figli, dovrebbe stare con te perché ti ama, non per altro. Quindi fossi in te io non mi sentirei minimamente in colpa nei confronti di nessuno.>> Provò a confortarlo usando la logica.
<<Non so nemmeno se mi toccherà un compagno: mi hanno sempre detto che la maggior parte dei beta non sono destinati a nessuno, se non al loro lavoro.>> Sputò amaramente il maggiore.
<<Sei sicuro Hyung? Io conosco molti beta fidanzati.>> Lo informò l'alpha.
<<Chiunque può essere fidanzato anche con qualcuno che non è il suo compagno Joonie. La fregatura è che prima o poi questo compagno si farà vivo per uno dei due e l'altro si vedrà portare via la persona con la quale aveva costruito o pianificato la sua vita.>> Disse il beta con rassegnazione.
<<È per questo che non hai il ragazzo né la ragazza?>> Chiese Namjoon, ricevendo un cenno di conferma dal maggiore.
<<Ne vale la pena secondo te? Il rimanere sicuramente da soli per tutta la vita, piuttosto che provare almeno a costruire qualcosa?>> Domandò il più piccolo, riflettendo anch'egli sulla risposta, mentre poneva la questione.
Jin si fermò un attimo con lo sguardo nel vuoto e pensò a ciò che avrebbe detto al minore.
<<Non sono da solo.>> Ribatté. <<Ho la mia famiglia, molte conoscenze giù al paese, fra le quali anche qualche amico sincero e per tutto il resto c'è quel barrettino in periferia che mette a disposizione dei camerieri per nulla male.>> Concluse, ancora con lo sguardo nel vuoto, riflettendo su chi sa cosa mentre un sorrisetto gli si formava sul viso.
Namjoon lo guardò rattristato dalla sua situazione, ma dopotutto non poteva biasimarlo per le sue scelte, dato che probabilmente al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Si immaginò cosa potesse voler dire vedere il proprio partner scegliere un'altra persona e sentì la gelosia montargli dentro e farsi sempre più acuta man mano che si immaginava Jin fra le braccia di un cameriere belloccio qualsiasi.
Effettivamente stava provando sensazioni fortissime al suo fianco e a lui del tutto sconosciute fino a quel momento, che lo portarono a interrogarsi sulle parole di Jin.
<<Hyung ma tu sei sicuro di essere destinato solamente al tuo lavoro?>> Chiese improvvisamente al più grande, nell'impeto dei suoi ragionamenti.
Seokjin si girò verso di lui con un'espressione a metà tra il terrorizzato e lo stupito, che poi si trasformò in sollievo.
<<Perché me lo chiedi?>> Lo interrogò curioso.
<<Io... ho sentito qualcosa di forte e stranissimo quando ci siamo conosciuti Hyung.>> Ammise Namjoon, mentre le sue guance si coloravano di rosso e il suo sguardo si abbassava. <<E poi... non so se è una mia impressione, ma... posso sentire il tuo odore Jin. Non mi era mai successo con nessun altro beta.>> Concluse la sua piccola confessione e alzò di nuovo gli occhi verso il beta, ritrovandolo sull'orlo delle lacrime.
<<Joonie.>> Lo chiamò lievemente prima di abbracciarlo ancora.
Rimasero in silenzio abbracciati per qualche minuto, entrambi increduli.

Il pomeriggio stava nel frattempo volgendo al termine e la frescura tipica dei momenti precendenti al tramonto iniziava a penetrare i loro vestimenti leggeri, la luce del sole si faceva sempre più fioca e bluastra, le timide poche cicale smettevano piano piano di frinire, lasciando il posto a grilli e ai gorgoglii dei rospetti terricoli che abitavano il giardino alla base delle umide siepi.
<<Tra poco torneranno tutti a casa, io devo rientrare.>> Sussurrò il maggiore, tra un bacio e l'altro, facendo per alzarsi in piedi.
<<Mh aspetta Jin.>> L'alpha lo cinse gentilmente per il polso destro, per trattenerlo e si alzò dalla panca, mettendosi di fronte al compagno.
Gli lasciò un altro bacio veloce, poi indicò il salice.
<<Che vuoi fare con quei due topini?>> Chiese preoccupato.
<<Di solito d'estate stanno qua fuori. Direi che le temperature non sono troppo rigide per lasciarceli, almeno finché non arriverà il periodo delle piogge.>> Rispose il beta. <<Andiamo Nam.>> Aggiunse poi, prendendolo per mano.

* * *

<<Come è andata la giornata eomma?>> Domandò gentilmente Seokjin mentre cenavano l'uno di fianco all'altra, sinceramente interessato a conversare un po' con la madre con la quale avrebbe sempre voluto un rapporto diverso.
Quella sera la donna sfoggiava la sua bellezza più naturale: con il bel viso tondo completamente struccato e i capelli rossi lisci ben pettinati e ordinati con delle semplici forcine.
<<Benissimo Jinnie, abbiamo accompagnato Ung-Yong alla stazione di polizia per firmare alcune carte per poter iniziare il suo periodo di prova e poi siamo passati al negozio di biciclette per ordinarne un'altra.>> Spiegò Sunghee al figlio.
<<Che ci facciamo con un'altra bicicletta mamma?>> Chiese il ragazzo.
<<Per Ungyong: altrimenti come ci arriva giù in città?>> La donna gli sorrise dopo quella risposta e Seokjin potette giurare di vedere con la cosa dell'occhio suo padre indugiare per qualche secondo sul volto della moglie con espressione sognante, per poi ricominciare a conversare tranquillamente con l'amico e Namjoon.
<<Non ci avevo pensato, hai ragione Eomma. Così avrà anche una maggiore libertà e non dovrà sempre far spostare anche voi ogni volta che ha bisogno di muoversi.>> Commentò Jin.
<<Già, anche perché domani comincia la sua prova come poliziotto...>> Indugiò un attimo, mentre era palese che volesse dire qualcos'altro, ma non sapesse come formulare la frase.
<<Senti Jinnie poi volevo parlarti a proposito di Namjoon, ma non adesso: questo è un discorso che voglio fare a quattr'occhi solo con te.>> Dichiarò con una espressione indecifrabile in volto, ma sfoderando il suo più bel sorriso di circostanza.
Al ragazzo prese un mezzo infarto, ma non ebbe il minimo tempo di metabolizzare quella frase che la madre incalzò.
<<Comunque a voi ragazzi come è andata oggi? Jennie mi aveva detto che avevi avuto problemi con un funerale.>> Si interessò.
<<Ehm... tutto bene grazie, alla fine quella faccenda si è risolta con una grossa donazione al mio negozio. Vuol dire che alla fine saremo rientrati nei costi della festa di Pasqua e Jennie sarà felice.>> Ridacchiò il ragazzo.
<<Ma è fantastico amore, l'ho sempre detto che i miei bimbi hanno una grande mente.>> Si congratulò sinceramente Sunghee, ridendo anche con gli occhi questa volta.
<<Mamma ti volevo chiedere una cosa.>>
<<Dimmi Jinnie.>>
<<Ma per caso avete già parlato con Ungyong riguardo a quanto dovrebbero restare qua?>> La interrogò sembrandole probabilmente stufo di avere ospiti, anche se in realtà era solo curioso di sapere quanto tempo avrebbe avuto per stare così a stretto contatto con il compagno.
<<Fino alla fine della prova di Ung-Yong, che può durare fino a due settimane.>> Rispose la donna. <<Ti sei stancato di loro?>> Gli domandò preoccupata.
<<No eomma, figurati. Era solo per sapere.>> La tranquillizzò il ragazzo, spostando lo sguardo di fronte sulla destra, esattamente dove sedeva Namjoon. L'alpha stava finendo il secondo con gusto, mentre ascoltava e poi rispondeva a Namjung e al proprio padre a proposito di argomenti che Seokjin non riusciva a carpire.
Ridacchiò sotto ai baffi vedendolo rispondere al proprio padre in modo concitato a proposito di un indovinello che probabilmente era stato proposto da qualcuno.
<<Ti sta simpatico vero Jinnie?>> Chiese
Sunghee osservando il beta sorridere.
<<Sì eomma mi piace molto.>>

Oppas call me NoonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora