28: epilogo

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SooYun giocava libera nel bellissimo giardino fiorito che il padre amava tanto.
Indosso aveva solo un vestitino a quadretti rossi e bianchi: era scalza e senza pannolino in quel sereno pomeriggio di maggio, con i lisci capelli a caschetto, legati in due code sbarazzine sopra le graziose orecchie.
Era una bimba vivace e sana che non aveva mai dato grattacapi ai genitori, se non il capire come gestire la velocissima crescita dei suoi capelli neri.
Aveva un anno e mezzo e già scorazzava da sola e sicura dietro la palla, sorretta da quelle belle gambette cicciotte, mentre dalle sue labbra a cuore uscivano sillabe e suoni che solo lei comprendeva.
<<Da sé se la suona e da sé se la canta.>> Commentò Namjoon gonfio di orgoglio per come quella fanciulla stesse venendo su bene.
<<Sta parlando alla palla.>> Gli fece notare Seokjin, che nel frattempo si era seduto sul prato verde, per mettersi all'altezza della figlia e rilanciarle il pallone da un'angolazione più adatta alla sua statura.
<<Ti rendi conto che a me sembra ancora minuscola come il primo giorno in cui l'abbiamo conosciuta Jinnie?>> Affermò l'alpha, sedendosi a fianco del compagno. <<Non mi pare vero che già corra in giro da sola.>> Aggiunse, lasciando un bacetto sulle morbide labbra del beta.
<<Sembra ieri.>> Concordò il maggiore, appoggiando la testa sulla forte spalla del compagno, senza tuttavia staccare gli occhi dall'amata bimba, che nel frattempo stava correndo indietro dai genitori per giocare con loro.
Il vestitino leggero era già tutto sporco di erba, quando SooYun si gettò fra le braccia di Namjoon a peso morto per farsi sollevare in aria e diventare una minuscola mongolfiera.

<<Adesso è ora di fare le nanne amore.>> Disse dolcemente Seokjin dopo qualche minuto. <<Andiamo a metterci il pigiama?>> Le domandò sorridente.
La piccola lo guardò intristita dalla fine precoce di quel gioco.
<<Giochiamo di nuovo dopo.>> Aggiunse Namjoon rassicurandola.
A quelle parole un sorriso mezzo sdentato comparve su quel visetto paffutello e altre parole sconnesse uscirono dalla piccola bocca, fra le quali Seokjin riconobbe <<Pigiama rosa>>, richiesta che fu più che contento di soddisfare.
La cameretta di SooYun era stata ricavata dalla stanza nella quale aveva dormito Namjoon nel periodo in cui si erano conosciuti e per l'occasione era stata ridipinta e riarredata con un tripudio di colori diversi e disegni fantasiosi, senza farsi mancare qualche piantina sul davanzale della finestra.
<<Dormi bene fanciulla.>> Le augurò Namjoon, mentre le rimboccava la trapuntina. <<Poi quando ti svegli viene Jinnie a darti la merenda, va bene?>> La informò.
I suoi occhioni da cerbiatta erano già pieni di sonno, quando annuì al padre che le lasciò un bacetto sulla fronte.

<<Jinnie dove sei?>>
Namjoon era tornato in veranda, credendo che il compagno fosse rimasto in giardino, tuttavia non vi trovò anima viva.
Rientrò in casa e fece per salire le scale verso la zona notte, quando sentì un familiare odore di rose arrivare da destra.
Entrò nella sala del biliardo e vi trovò un Seokjin sul divano, con la camicia aperta e lo sguardo bramoso.
<<Mi sei mancato oppa.>> Cantilenò sensualmente mentre si alzava ondeggiando verso il compagno. Gli arrivò di fronte e sentì le sue forti mani appoggiarglisi gentilmente sui fianchi. Deglutì prima di parlare. <<Vieni qui.>> Gli sussurrò, coinvolgendolo in un lungo bacio bagnato.

* * *

<<A proposito->> Esordì Jennie durante la cena <<-Ho visto Taehyung oggi in paese. Girottolava con un altro ragazzone mai visto. Sono passati davanti al negozio.>> Concluse.
<<Forse dovremmo dirlo a mio padre.>> Propose Namjoon.
Jin era occupato a fare mangiare SooYun, ma rispose senza titubanze.
<<Davvero faresti questo al padre biologico di tua figlia Joonie?>> Lo interrogò. <<Sapendo tutto ciò che ha passato?>> Aggiunse.
Jennie esternò un dubbio che la corrodeva dal pomeriggio:
<<E se fosse tornato con il suo compagno per richiedere l'adozione di SooYun?>>


Fine.

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