21: largo al factotum

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<<Buonasera signor Park, desidera?>> Domandò gentilmente il ragazzo, ancora prima di poter arrivare a scorgere il viso dell'uomo.
<<Ciao Seokjin... io-io sono venuto per->>
Si interruppe a metà frase, proprio quando Jin gli arrivò finalmente di fronte.
<<Signor Park che è successo? Venga si sieda.>>
Namjoon, che li aveva nel frattempo raggiunti, gli allungò una sedia che trovò lì dietro la scrivania dell'accoglienza e lo fece accomodare.
<<Si sente bene? Che è successo?>> Domandò preoccupato Seokjin.
L'uomo aveva gli occhi lucidi, rossi e gonfi e il suo viso era una maschera di dolore.
I suoi tratti delicati, le sue gote pronunciate, gli occhioni sereni: non ne si poteva vedere la benché minima traccia su quel volto che dimostrava almeno 10 anni in più della sua età effettiva.
<<È che... sono venuto per Chan. Tu ci sei stato in classe insieme: mi fido che farai un bel lavoro.>> Farfugliò.
<<Un bel lavoro? Quello che mi aveva detto per il compleanno della sua ragazza?>> Seokjin non capiva.
<<No no lui è...
rimasto coinvolto in una rissa ieri pomeriggio e... stanotte...>> Ancora una volta non riuscì a concludere ciò che doveva dire, tuttavia Seokjin aveva perfettamente compreso.
Una grande goccia salata gli cadde dall'occhio destro, mentre realizzava ciò che aveva appena sentito.
<<C-condoglianze.>> Mormorò con la voce rotta. <<Sceglierò i fiori più belli.>> Gli assicurò.
Namjoon li guardava comprensibilmente confuso, ma rimase in silenzio quando capì la situazione.
<<Grazie ragazzo.>>
L'uomo si alzò e si avviò verso l'uscita procedendo incerto come tutti quelli che venivano a chiedergli cose del genere.
<<Jinnie stai bene?>> Domandò Namjoon, appena l'uomo se ne fu andato.
<<Per nulla.>> Gli rispose, mentre altre grandi lacrime rotolavano lungo le sue guance. <<Era un mio compagno di classe al liceo e lo conoscevo dalla scuola elementare...>> Tirò su con il naso, mentre si sedeva su quella sedia, seguito da Namjoon, che invece gli prese le mani e gli si accovacciò fra le gambe, cercando di guardarlo negli occhi.
<< L'ho visto per caso poche ore prima della sua aggressione e mi aveva chiesto i fiori per la sua ragazza... invece li porterò a lui.>> Parlò con amarezza e disillusione, mentre continuava a piangere.
L'alpha gli accarezzava le mani e gli avambracci, interdetto nel parlare dal non avere alcun argomento consolatorio.
<<Eri tanto legato a lui?>> Lo interrogò allora.
<<Non particolarmente, ma lo conosco da una vita. Ha la mia età. Fa impressione tutto questo.>> Rispose sinceramente il beta poi chiuse gli occhi. <<Vai su in ufficio a chiamarmi Jennie per favore?>> Gli chiese con un filo di voce.
<<Subito Hyung.>> Si alzò e gli lasciò un bacetto sulla fronte prima di avviarsi di sopra.

Quando i tre chiusero la serranda del negozio la luce del sole scemava già all'orizzonte, regalando, con gli ultimi tremolanti raggi, giochi di sfumature di colori caldi.
Avevano organizzato il loro compito con l'amaro nel cuore, ma la volontà di fare piacere, per quanto possibile, alla famiglia del ragazzo.

*  *  *

<<La Gazzetta dice 30 coltellate. Il fratello dice di averlo chiaramente sentito discutere in modo tranquillo con un suo compagno di classe, con il quale pare avesse un flirt.>> Namjung parlò con tono serioso, parandosi davanti il volto la carta grigiastra del giornale, durante la colazione.
<<Che terribile notizia.>> Commentò Ungyong. <<Stanno tutti impazzendo in centrale: chiaramente non posso dirvi i particolari, ma vi assicuro che non stiamo cavando un ragno dal buco.>> Li informò, mentre spalmava la marmellata sul suo pancake.
<<Appa c'è scritto chi sia questo compagno di classe? Perché lo conosco sicuramente.>> Si informò Seokjin.
<<Era un compagno di Jimin, non di Chanyeol. Scusa figliolo mi sono espresso male.>> Chiarificò l'uomo.
<<E non si sa chi sia questo ragazzo, Jungie?>> Domandò la moglie, preoccupata che potesse ancora girare a piede libero.
<<Qui c'è scritto che è stato interrogato e immediatamente rilasciato, perché Omega.>> Disse Namjung ancora concentrato su quella pagina.
<<E quindi?>> Li interrogò Seokjin.
<<Quindi che vuoi che abbia mai fatto a un alpha come Chanyeol?>> Chiese retoricamente Jennie. <<Oppa ma lui non era fidanzato con una ragazza?>> Continuò poi.
<<So di sì anche io. Evidentemente avrà avuto anche altri interessi.>> Rispose il beta.
<<Dove lo hanno trovato?>> Domandò infine Namjoon.
<<Qui dice solo: "nel parcheggio di un locale già noto per attività illegali". Qual è  Jin? Hai idea?>> Si rivolse al figlio.
<<Probabilmente è quel pub giù in periferia, dove hanno beccato un paio di prostitute a lavoro qualche tempo fa.>> Alzò un attimo gli occhi pensosi al soffitto, mentre addentava un croissant. <<Effettivamente fuori ha un bel parcheggio.>> Aggiunse.
<<Bene: evitiamo tutti di girare in quella zona.>> Ne concluse la madre, sorseggiando il suo tè caldo al latte e guardando Jin sottecchi.
Lui ricambiò con una occhiata nervosa e poi distolse lo sguardo verso Namjoon. <<Beccato.>> Pensò. L'alpha lo stava infatti fissando con una faccia tutt'altro che allegra e abbassò immediatamente gli occhi quando Jin si voltò.

<<Io devo andare adesso. A stasera e buona giornata a tutti.>> Salutò Ung-yong sorridendo brevemente, venendo ricambiato da tutti i presenti.
<<Andiamo anche noi Namjoon?>> Lo esortò Seokjin, iniziando ad alzarsi in piedi.
<<Finisco di mangiare e arrivo Hyung. Se vuoi intanto avviarti, fai pure.>>
<<Ti aspetto fuori.>> Disse laconico e uscì dalla stanza.
<<Stamattina il suo corpo si è svegliato, ma Seokjin è rimasto a letto.>> Commentò Sunghee.
<<Buona fortuna Namjoon.>> Lo prese in giro Namjung.
<<Che intendete?>> Chiese il ragazzo improvvisamente preoccupato.
Jennie rispose più veloce degli altri: <<Stamani ha i coglioni girati.>>
I genitori incalzarono con tono di rimprovero.
<<Jennie!>>
<<Linguaggio!>>
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
<<Volevo solo essere coincisa ed efficace.>>
La madre tentò di porre rimedio, evidentemente imbarazzata: <<Voleva dire che quando è nervoso, tende a diventare taciturno e scostante. Non è intrattabile come può sembrare, ogni tanto ha solo bisogno di chiudersi un po' dentro di sé.>> Gli spiegò. <<Vedo che comunque state diventando molto amici, può darsi che se lo fai distrarre fra poco ritorni il Jin di sempre.>> Concluse sorridendogli dolcemente.
Namjoon era affascinato da come quella donna potesse rendersi così invisibile per poi ricomparire all'improvviso e divenire fondamentale per sbrogliare qualsiasi situazione. Lo guardava con gli stessi occhioni scuri ed espressivi di Jin e a lui aveva trasmesso anche i modi delicati e il profumo floreale, anche se lei odorava di camelia e non di rosa.
A differenza del figlio tuttavia, a lei piaceva osare: lo dimostravano i suoi capelli tinti di rosso e i vestiti variopinti che le piaceva indossare. Lo stile sobrio del padre aveva influenzato entrambi i figli.
<<Peccato, mi sarebbe piaciuto vederlo abbigliato con vestiti e colori sgargianti.>> Pensò l'alpha.
<<Va bene, grazie mille a tutti dei consigli. Adesso lo raggiungo. Buona giornata.>> Sorrise e si alzò per fare loro un breve inchino.


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