<<Cosa volevi dirmi mamma?>>
Dopo la cena erano usciti da soli a fare una passeggiata in giardino a vedere le lucciole. Seokjin era consapevole del fatto che la madre avesse passato la serata con lui solo perché aveva da trovare le parole per dirgli ciò che doveva, ma lui si sentiva comunque il ragazzo più felice del mondo poiché era un sacco di tempo che non riusciva a parlare con lei in quel modo.
Si trovavano nel giardino di fronte l'entrata principale con i piedi sul pratino, mentre girellavano intorno alle aiuole.
<<Ah già quella cosa su Namjoon->> Iniziò <<Andate molto d'accordo voi due, no?>> Domandò.
<<S-sí mamma, come ti ho detto prima: mi trovo molto bene con lui.>> Rispose titubante, con il terrore di ciò che Sunghee avrebbe potuto dire dopo.
<<Bene, allora io e tuo padre abbiamo parlato con Ungyong e si dice preoccupato per la carriera di Namjoon in questo paesino minuscolo.>>
Sorpassarono l'aiuola della lavanda e l'odore buonissimo riuscì a calmare leggermente Seokjin.
<<So che probabilmente non ne hai bisogno, ma sai... una persona in più a lavoro fa sempre comodo e stavamo pensando di proporti di assumerlo.>> Concluse e poi si voltò verso il figlio appena in tempo per vederlo sorridere in modo soddisfatto.
<<Lo sai che nel lasso di tempo da quando mi hai detto che mi dovevi dire una cosa ad adesso io ho ripensato a tutti gli errori che ho commesso dall'età di quattro anni, vero?>> Disse Jin prima di scoppiare a ridere seguito dalla madre.<<A me va più che bene mamma, Jennie ne è al corrente?>> Ci tenne a sapere.
<<È in ufficio a fare due conti, per questo stasera a cena non c'era.>> Spiegò la donna.
<<E Namjoon è d'accordo anche lui?>> Chiese infine.
<<Non lo sa ancora: aspettavamo la tua risposta per proporlo anche a lui.>>
<<Suona molto come fosse un matrimonio combinato, io te lo dico.>> Ridacchiò il beta, adesso con l'animo più leggero e galvanizzato dalla possibilità concreta di poter stare ancor più a contatto con il ragazzo. Magari anche dopo il trasferimento del padre nella casa definitiva, avrebbero potuto continuare a vedersi ogni giorno senza problemi di far coincidere gli orari.
<<Va bene Jinnie, allora lo dirò agli altri membri invischiati in questa faccenda.>> Scherzò la donna. <<Adesso ti lascio in pace, così puoi fare due chiacchere anche con lui.>> Gli sorrise e rientrò in casa con ciò che voleva: la sua approvazione.
Seokjin fu quasi deluso dal fatto che quel momento madre-figlio fosse già concluso, anche se conoscendola il tutto si era prolungato anche per troppo tempo.
Alzò il naso al cielo oramai nero e chiuse gli occhi per prendere un bel respiro.
L'aria fresca e umida della notte gli entrò nelle narici pungente e quando riaprì gli occhi lo spettacolo di stelle che gli si parava di fronte servì a spazzare via dalla sua mente tutta l'amarezza che provava ogni volta che la madre gli si avvicinava troppo.
Non aveva intenzione di rientrare subito in casa, fra quelle persone di fronte alle quali doveva fingere, dissimulando i propri sentimenti. Così si avviò nel giardino sul retro e si sistemò sulla sua amatissima panchina, testimone dei momenti e delle situazioni più disparate durante tutta la sua vita fino a quel momento.
Osservava le lucciole e si interrogava sul mistero della bioluminescenza, che una volta aveva studiato a scuola, ma che adesso aveva dimenticato, quando sentì la porticina del seminterrato aprirsi e dei passi uscirne.
<<Salve signore, mi scusi, non l'avevo vista.>> Parlò Hyuna.
<<Non preoccuparti Noona, vieni pure qui a rilassarti. Devi essere stanca con tutta questa gente in casa.>> Le parlò gentilmente e comprendendola a fondo.
<<Effettivamente ha ragione->> Si sedette sulla panchina <<passare dall'essere in tre a sette persone è tanto. Ma lei e Jennie mi date sempre una mano e questo alleggerisce di molto il mio lavoro: vi sono grata.>> Li ringraziò.
<<Figurati, dopotutto ci viviamo tutti qua e tutti sporchiamo: secondo me non è giusto incaricare delle mansioni di casa una sola persona.>> Disse Seokjin.
<<Lei è una brava persona Seokjin, capisco sempre meglio il perché piace a tutti.>> Gli fece un ampio sorriso e gli carezzò brevemente la spalla.
Al ragazzo si sciolse il cuore nel vedere la donna che considerava quasi come una zia, così fiera di lui.
<<Grazie Noona, significa tanto per me sentirmi dire queste cose da te.>> Le sorrise a sua volta, le prese delicatamente la mano e le lasciò un bacetto sul dorso.
Gli occhioni color nocciola di Hyuna si riempirono di gioia e le sue gote ceree si colorarono di rosa.
<<Noona tu sei una omega vero?>> Azzardò il ragazzo.
<<Sì signore, perché?>> Domandò stranita la donna.
<<E hai un compagno?>> Continuò Seokjin.
<<No signore, non ancora.>> Rispose lei, abbassando lo sguardo.
<<Mi sono sempre chiesto cosa volesse dire trovare il proprio compagno. Ho sentito storie fantastiche su cosa accada al primo incontro: qualcuno mi ha addirittura raccontato di aver visto luci colorate, farfalle, stelline.>>
<<Davvero signore?>> Lo guardò incuriosita e con la bocca socchiusa.
<<Già Noona e poi mi hanno detto che ci si sente come se il mondo esterno non esistesse.>> Concluse il beta.
<<A volte in giro vedo le coppie di predestinati: non scherzo quando dico che sono illuminati da una luce diversa, che potrebbe fare brillare anche il paradiso.>> Osservò Hyuna. <<Chissà se toccherà anche a me signore.>> I suoi occhi opachi erano adesso colmi di sogni infantili ancora irrealizzati.
<<Di sicuro noona, tu sei una omega.>> La tranquillizzò, mentre non poteva fare a meno di invidiarla. <<Promettimi che poi mi farai giocare con i tuoi bimbi Noona.>> Le sorrise dolcemente.
<<Certo signore, potrà venire da loro quando vorrà.>> Gli rispose la donna serenamente.
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Oppas call me Noona
Fanfiction[Conclusa il 30/08/2019] Seguito-non seguito di "Scenery" Seokjin è un benestante e dolce beta che ogni anno per Pasqua organizza nella sua grande casa un pranzo con molti ospiti. Fra questi capiterà anche l'alpha Namjoon. • Omegaverse • NamJin • Ca...