19: lascia ch'io pianga

175 22 0
                                    

Il beta salì silenziosamente il primo freddo gradino di marmo bianco che portava alle camere.
Lanciò un'occhiata fugace in direzione della sala del biliardo, dalla quale vide propagarsi una soffusa luce calda, segno che probabilmente qualcuno era ancora in piedi a godersi due chiacchere in compagnia prima di andare a letto.
Scese lo scalino e si diresse in quella direzione.
Si affacciò, trovando il proprio padre e Ungyong mentre bevevano un goccetto.
Da quella stanza in legno proveniva un bel tepore e odore di whiskey affumicato.
<<Appa.>> Lo chiamò con voce assonnata.
<<Jinnie eccoti! Tua madre ha finito di sproloquiare con te?>> Disse bonariamente, sorridendo al figlio con dolcezza.
<<Sì sì, domani poi ti dico Appa: adesso sono stanco, volevo solo darti la buonanotte.>> Gli rispose.
<<Vai pure figliolo, tra poco tanto saliamo anche noi due ritardatari. Dormi bene.>> Gli augurò teneramente.
<<Grazie appa, buonanotte a tutti e due.>> Li salutò.
<<Buonanotte ragazzo.>> Rispose Ung-Yong.

Cominciò di nuovo a salire la grandinata con la sola voglia di infilarsi in un letto calduccio e rilassarsi.
Pochi momenti dopo si ritrovò in piedi a fissare la porta bianca e lucida della camera di Namjoon, con la mezza idea di intrufolarsi ancora una volta tra le quelle coperte che profumavano di lui.
Appoggiò le mani sui fianchi e poi sulla superficie liscia di fronte a lui, avvicinadovi l'orecchio: non sentiva nulla.
Ascoltò attentamente per circa un minuto, udendo ad un certo punto un respiro profondo e regolare: l'alpha stava probabilmente dormendo beato, ma la mente di Seokjin in quel momento voleva solo superare quella soglia.
Girò piano il pomello e sbloccò lentamente la serratura.
Gli ci vollero pochi secondi ad abituarsi a quell'oscurità e la scena che si trovò davanti lo ripagò appieno di tutte le preoccupazioni che gli erano sorte nei minuti precedenti: Namjoon dormiva come un agnellino, a pancia in giù, semi-scoperto dal lenzuolo bianco, con la testa voltata dal lato opposto e la pelle olivastra della schiena accarezzata dalla luce fredda della luna. Quella camera era piena del suo irresistibile profumo di liquirizia alla quale il corpo di Jin reagì con una scarica di brividi dalla nuca lungo tutta la schiena e le braccia.
Sarebbe potuto rimanere lì in piedi per tutta la notte a osservare l'altro riposare beato e già sarebbe stato l'uomo più felice del mondo.
Si avvicinò ancora, facendo il giro del letto per arrivare dal lato libero e sedervisi piano.
Le piccole scosse sussultorie del materasso turbarono però la quete l'alpha dormiente, che si mosse un poco e sospirò riaccomodandosi sul cuscino.
Seokjin si sfilò le scarpe e i calzini, poi cominciò lentamente a sbottonarsi la camicia. La appoggiò sul comodino e si sfilò i pantaloni.
Si voltò verso Namjoon, che iniziava ad apparire irrequeto, e si infilò sotto le lenzuola.
L'alpha aveva chiaramente sentito il suo odore e si avvicinò d'istinto al maggiore, abbracciandolo nel sonno e infilando la testa nell'incavo del suo collo.
Seokjin sussultò lievemente a quel contatto, svegliando definitivamente il più piccolo.
<<Mh sei qui.>> Gli sussurrò teneramente con voce assonnata, mentre alzava la testa per guardarlo meglio.
<<Sì.>> Rispose lui osservandolo dal basso, per poi accarezzare lievemente la sua gota destra.
Namjoon ributtò il capo sul suo collo, dove iniziò lentamente a lasciare tanti piccoli bacetti umidi che risalirono fino alla bocca carnosa dell'altro.
Si baciarono dolcemente per molti minuti, come non si fossero visti per mesi, seguitando ad accarezzarsi e odorarsi a vicenda man mano sempre in modo più spinto, finché Namjoon, completamente ridestato, non salì a cavalcioni sul più grande.
Senza staccare le labbra bagnate dalle sue, cominciò a toccarlo con tutta la passione che provava, prima le spalle, poi le braccia, il petto, i fianchi, fino al suo sedere sodo.
Le loro bocche si separarono sospirando l'una sull'altra, quando Namjoon cominciò a strusciarsi voluttuosamente sull'erezione del più grande, per poi iniziare a massaggiarla da sopra la stoffa dell' intimo con la propria mano.
Sentiva l'odore delicato di Jin farsi sempre più intenso e iniziare ad assomigliare a un liquore alla rosa buonissimo che ricordava di aver bevuto anni addietro.
Spostò la bocca da quella del beta, arrivando alla pelle del suo collo accaldato dalla quale proveniva quel profumo tanto buono. Iniziò a baciarla, mordicchiarla e leccarla, mentre la sua mano si infilava sotto le mutande del ragazzo, provocandogli ansimi e piccoli gemiti.
Ebbe un violento impulso di morderlo, così si spostò a baciare il suo petto tonico, scendendo velocemente fino all'inguine. Qui si fermò un secondo, mentre l'altro lo guardava ansimando con le gote rosse e gli occhi lucidi.
Gli sfilò i boxer per scoprire il membro eretto e cominciare a masturbarlo, nel frattempo che l'altra mano massaggiava il suo orifizio leggermente umido.
La bocca dell'alpha che fin'ora aveva lasciato lunghi baci bagnati nell'interno coscia dell'altro, si spostò lentamente sulla sua lunghezza che inglobò in pochi secondi, mentre l'altra mano lo penetrava delicatamente.
<<A-ah a-ancora.>> Gemette Jin, quasi incapace di parlare per il piacere che stava provando.
Il minore lo sentì bagnarsi sempre di più, così si fermò per posizionarsi fra le sue cosce. Il petto nudo di Seokjin si alzava e si abbassava freneticamente, il suo volto era rosso e le sue labbra socchiuse, quando l'alpha entrò dentro di lui.
Gemettero entrambi.
<<T-ti prego.>> Lo supplicò il più grande.
Allora Namjoon iniziò a muoversi e Dio solo sa se non gli era valsa la pena l' essere stato svegliato nel bel mezzo della notte.


Oppas call me NoonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora