13: mirtilli

197 24 2
                                    

<<Appa ma ti senti quando parli?>>
Seokjin era roseo in volto, gli occhi scuri erano sgranati, spalancati verso il genitore.
Namjung era concentrato sul proprio piatto, intento a tagliare quel delizioso pancake dorato che si stava sbaffando per colazione.
<<Perché? Che ho detto di male?>> Domandò retoricamente al figlio, mentre si portava la forchetta alla bocca.
<<Tu lasceresti crescere un bambino con due uomini così?>> Chiese e poi sfilò il dolce dai denti della posata, iniziando a masticare e guardando Seokjin con gli occhi che si facevano più sottili.
<<Non c'è nulla di strano in un omega maschio papà, sono solo meno numerosi, ma esistono anche loro e nessuno dovrebbe decidere se possano o meno fare figli.>> Rispose il beta, spostando lo sguardo verso il proprio yogurt alla fragola.
<<Ai miei tempi non esistevano tutte queste razze.>> Commentò l'uomo non senza un velo di cattiveria.
Seokjin lo guardò sprezzante e la sua voce si fece più acuta.
<<Non sono una razza a parte, sono come me e te, tant'è che volendo potresti anche farci dei figli insieme.>> Sputò, irritato da quei discorsi retrogradi e qualunquisti.
Namjung abbassò allora gli occhi senza replicare: poteva anche comportarsi e ragionare come un bigotto, ma non era certo uno stupido e si rendeva perfettamente conto di quando parlava a sproposito.
Ci fu uno sfiancante momento di silenzio che ad entrambi sembrò lunghissimo: Seokjin si aspettava un'altra replica ignorante del genitore o almeno una lavata di capo per la sfrontatezza con la quale gli si era rivolto, mentre Namjung era intento a elaborare le parole del figlio per decidere se ammorbidire la propria opinione o meno.
<<Perché te la prendi tanto a cuore figliolo?>>
Era una domanda fatta con tono calmo, senza ombra di sfida, presunzione né volontà di provocare reazioni negative nel ragazzo. Si trattava di pura e semplice curiosità da parte dell'uomo nel tentativo di comprendere meglio l'insolita insolenza di Seokjin.
<<È perché tu non puoi->>
<< Oh si è svegliato anche lui.>> Esordì improvvisamente Sunghee con una voce più stridula del normale. <<Buongiorno Ung-yong.>> Lo salutò.
<<Buongiorno a tutti.>> Rispose cortesemente il padre di Namjoon.
<<Buongiorno signore.>> Jin si alzò e si inchinò pronunciando quelle parole.
<<Buongiorno Hyung, dormito bene?>> Domandò premurosamente Namjung.
<<Come un sasso.>> Rispose l'uomo sorridendo e prendendo il posto che gli era stato lasciato libero accanto all'amico seduto capotavola. <<Sembra che mio figlio abbia gradito ancor più di me il vostro letto, dato che ci sta sempre dentro.>>
Ridacchiarono tutti e quattro, poi la madre di Seokjin illustrò le varie possibilità di scelta fra i piatti sul tavolo per la colazione.
<<Adesso mi scuserete, ma io devo raggiungere Jennie al negozio.>> Li informò il beta alzandosi in piedi.<< Buona giornata a tutti.>> Augurò loro, facendo un profondo inchino.

Uscì dalla sala da pranzo e si stava avvicinado all'attaccapanni di fianco il portone d'uscita, quando si sentì chiamare dal piano superiore dall'unica voce maschile che gli era rimasto di sentire quella mattina.
<<Arrivo.>> Rispose e si avviò su per i gradini, verso la stanza di Namjoon con il cuore in gola e le guance già rosate.
Ogni parte di lui aveva la necessità di rivederlo il prima possibile, ma allo stesso tempo la paura lo attanagliava. Temeva che dopo quella notte non sarebbe più stato guardato con gli stessi occhi pieni di affetto, mentre dai suoi traboccava ancora tutta la gioia che aveva sentito insieme a lui e che voleva restasse immutata.
<<Posso?>> Gli chiese appena di fronte alla porta aperta, guardandosi le scarpe.
<<Vieni qui Hyung.>> Lo invitò ad entrare l'alpha.
Era vestito con un paio di jeans lunghi e una camicia leggera e stava in piedi rivolto verso di lui, dando le spalle alla finestra della camera.
Seokjin gli si avvicinò.
<<Più vicino per favore Hyung.>>
Il beta si avvicinò: adesso li separavano meno di dieci centimetri .
<<Va bene così?>> Gli sussurrò, mentre arrossiva.
<<Sì.>> Mormorò il minore, sporgendosi in avanti per spostargli qualche ciuffo scuro dalla fronte con il proprio naso.
Chiusero entrambi gli occhi a quel contatto e presero aria, beandosi dei rispettivi odori.
<<Volevi qualcosa?>> Domandò a voce bassa Seokjin, tirando indietro la testa e guardandolo dolcemente negli occhi trasognati.
<<Il buongiorno.>> Gli rispose piano l'altro con la sua voce profonda e calma, senza staccare gli occhi scuri da quelli neri e lucidi del più grande.
<<Buongiorno Namjoon.>>
<<Buongiorno Hyung.>> Parlò e poi iniziò lentamente ad avvicinarsi al volto di Jin.
<<Posso?>> Gli chiese l'alpha una volta arrivato a pochi millimetri dalle sue belle labbra.
Seokjin gli prese delicatamente le mani tra le sue senza distogliere lo sguardo umido per poi chiudere le palpebre e lasciargli un tenero bacetto sulla bocca rosea.
<<Un altro Hyung.>> Sussurrò ancora a occhi chiusi, sempre tenendogli le mani.
Seokjin ridacchiò divertito e lo baciò ancora e ancora, mentre sentiva la testa sempre più leggera e lo stomaco pesante.

<<Devo andare a lavoro adesso Nam.>> Gli disse tra un bacino e l'altro con tono dolce.
<<Mhhh.>> Si lamentò il minore. <<Va bene, scusami Hyung.>> Aggiunse mostrando i suoi occhioni nocciola e lasciandogli un ultimo bacio sulla fronte.
<<Torno per pranzo.>> Lo informò il maggiore mentre gli accarezzava teneramente la gota destra. <<Poi oggi pomeriggio facciamo qualcosa insieme mh?>> Gli propose, volendo tirarlo su di morale.
<<Che facciamo?>> Chiese Namjoon, improvvisamente più vispo e interessato.
<<Non lo so ancora, magari un giro al paese in un posto che ti è piaciuto.>> Propose il maggiore.
<<Mi è piaciuta molto la gelateria Hyung.>> Disse ridacchiando e facendo sorridere di cuore anche Seokjin.

Uscì di casa più felice che mai quel giorno e chi lo incrociava per strada poteva giurare di vederlo camminare a mezz'aria, sospeso su una nuvoletta rosa a forma di pecorella.



Oppas call me NoonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora