capitolo 35

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Mando un messaggio a leila per dirgli che so tutto e dopo cinque minuti mi risponde dicendomi:
" scusatemi ! Non volevo farvi preoccupare, lui sta bene....Per fortuna...
Torneró tra qualche giorno e vi racconteró tutto. Promesso !"
Gli dico di stare tranquilla e di augurare una pronta guarigione da parte mia al suo ragazzo che ancora non ho conosciuto e della quale non so neppure il nome.
" vai a lavoro ?"
Luis" si devo sbrigare alcune pratiche per la vendita."
" ok ! Ci vediamo stasera !"
Luis" a casa mia stavolta ?"
" quando torno vediamo !"
Lo vedo rabbugliarsi ma so che in fondo sa del perche gli abbia risposto in questo modo .
Prendo le chiavi della macchina, do un rapido bacio a luis e mi avvio verso l'ufficio.
Entro nell'altrio e saluto mia madre , gia al suo posto.
Ultimamente é piú puntuale !
Vado verso l'ufficio di elle e busso prima di entrare.
Elle" avanti !"
" elle? Buongiorno !"
Elle" perche ? Perche non ha detto niente ? Ci stavamo preoccupando per lei !
Adesso peró mi dispiace per lei e per il suo ragazzo..."
" mi ha detto che ritorna tra qualche giorno, e che ci racconterá tutto."
Elle" va bene ! Ok... solo... poteva almeno farsi sentire...!
" lo so elle ma l'importante é che stiano tutte e due bene !"
Elle" gia !"
Dice sorridendo.
" ok... elle... é ora di lavorare quindi bisogna essere positivi ok ?"
Elle" si camilla! ah.. glie lo dici tu a steve che é uno stronzo ? Positivi camilla positivi!"
" elle lo sai anche tu che meriti di meglio , divertiti! Stai rilassata... e non ci pensare , ricorda meriti molto di meglio !"
Elle" si hai ragione ! "
" dici ? A lavoro cara e a dopo !"
Corro in ufficio e preparo le carte che stavo ultimando ieri.
Finita la giornata decido di andare a prendere qualcosa da mangiare al ristorante accanto casa.
Neanche stavolta ho voglia di cucinare...
Entro in casa e poso tutto sul tavolo.
Sento delle voci venire dall'altro appartamento , cioé quello di luis.
Lo so che non si fa ma non resisto e appoggio l'orecchio sul muro per sentire cosa sta succedendo.
" hai capito? Tu non puoi farmi questo...
Ricorda tutte le cose che abbiamo fatto per te e per la tua famiglia...
Vi abbiamo salvato da una situazione estenuante e tu oggi mi stai ripagando in questo modo?
Ed io ancora che ti proteggo...
Ti nascondi quando ormai é tutto finito , soltanto per paura."
Riesco a sentire solo queste frasi...
So che dall'altra parte del muro c'è keyla ,
Ho riconosciuto la sua voce.
Non riesco a trattenermi , devo sapere cosa nasconde... ora o mai piú.
Esco dalla porta di casa lasciandola spalancata e mi fiondo sul citofono di luis.
" chi é ?" Dice keyla .
" sono camilla"
Keyla " bene.... ora ci divertiamo."
Sento dire dall'altra parte della porta.
Apre la porta e stavolta vedo una donna distrutta e rassegnata.
É completamente struccata ed ha i capelli un po arruffati ai lati della coda.
Keyla" prego, entra pure ..."
Entro velocemente a testa bassa , e quando alzo la testa vedo luis disorientato, spaventato.
Keyla" volevi unirti a noi in questa stupenda serata ?"
" volevo solo capire cosa stesse succedendo. "
Keyla" beh... non ti hanno insegnato a non intromettersi ?"
" senti , lo sai anche tu che in questa storia ci sono in mezzo anche io ok?
Luis dimmi che cosa é che nascondi..."
Keyla " hei ! Cara... non ti permettere di sentirti superiore davanti a me ok ?
Mi dice faccia a faccia.
" ma chi ti credi di essere ?
levati da davanti."
Keyla " vuoi la veritá ?"
Sto per perdere la pazienza, ma non faccio altro che notare un oggetto appoggiato sopra il tavolo ....
Non ci posso credere.... mi precipito subito verso il tavolo, prendo in mano l'oggetto e in quell' istante do la maggior parte di risposte a tante domande.
" cos... cosa ci fa questo qui ?"
Quello stupido sasso... cosi lo chiamavo.
Le iniziali incise... i ricordi che si fanno sempre più vivi.
" ti ho fatto una domanda luis.
Cosa ci fa questo qui?"
Dico con tono piú alto e con le lacrime che scendono.
Non si muove, é impassibile.
Guardo keyla e stavolta anche lei é zitta e ferma come se stesse aspettando anche lei una spiegazione.
Luis" camilla io..."
" sei lui... tu sei ludovico non é vero ?"
Luis" si... sono io " risponde dopo qualche secondo.
Resto a fissarlo in silenzio mentre le lascrime prendono posto sul mio viso.
" tu... mi hai mandato tutte quelle lettere...
Il ristorante dei tuoi.... tua madre... non mi ha detto niente... tutto questo tempo a pensare a te, tutto questo tempo a preoccuparmi...
Mentre tu eri sempre qui.
Perche ?"
Riesco a dire tra i singhiozzi e un filo di voce.
Ludovico" devo spiegarti con calma quello che é successo , ma devo stare solo con te !"
Keyla " ok...me ne vado, ma non é finita qui !"
Dice e gira i tacchi.
la mia mente rimane vuota... non riesco ad assimilare quanto è successo.
Ludovico" lascia che ti spieghi.."
Mi dice prendendomi il braccio, ma io mi divincolo all'istante.
" non mi toccare " dico con un filo di voce.
Ludovico" siediti per favore "
" ho detto non mi toccare !"
Lo guardo in cagnesco.
Ludovico" come faccio a spiegarti cosa sia successo se non riesco ad avere la tua attenzione ?"
" ah e adesso é colpa mia ? Stai scherzando ?
Hai idea di come mi senta in questo momento?
La mia testa é vuota! vuota! capisci?"
Ludovico " fai tutte le domande che vuoi , io risponderó a tutto ! "
" perche luis? Hai cambiato identitá ?"
Ludovico" c'é una storia dietro camilla... "
" e qualé questa cazzo di storia ludovico ?"
Dico urlando.
Ludovico" quando ce ne siamo andati , abbiamo dovuto cambiare identitá.
Avevamo gente alle calacagne tutti i giorni !
Mio padre essendo giudice è stato lui vittima di molte cause.
Ci facevano gli appostamenti sono casa camilla... avevano mirato a tutti noi.
Dovevamo andarcene camilla , dovevamo andarcene..."
Scoppia in lacrime.
Ludovico" abbiamo cambiato identitá , eravamo sotto copertura.
Non ho potuto avere contatti con nessuno camilla, nessuno !
Sono cresciuto nella confusione con mille domande e con la tua mancanza...
A 16 anni ho cominciato a lavorare per aiutare i miei genitori.
Poi ho conosciuto keyla, e suoi genitori mi hanno accolto come un figlio.
Era una storia seria avevamo proggetti, suo padre ha voluto affidarmi la direzione dell'azienda e una piccola percentuale di essa.
Passavano gli anni e un giorno siamo venuti a conoscenza che le persone che ci avevano minacciato erano finalmente state intercettate e sbattute in carcere, ma non so per quanti anni.
É per questo che solo io ho voltuto mantenere questa identitá , per paura che loro una volta usciti possano trovarci.
I miei invece avevano deciso di togliersi finalmente la maschera, erano esasperati da tutto ciò."
" continua..."

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