Alessandro
La guardo attraverso il minuscolo vetro sulla porta. È lì, immobile, collegata ad un macchinario. Quel "bip" fastidioso si sente anche attraverso la parete.
Il via vai di medici non mi aiuta a rilassarmi. Sono un fascio di nervi. Perché è lei che ha avuto la peggio? Perché lei e non io? Ho sterzato all'ultimo momento per cercare di evitare quel camion impazzito. Ma non sono riuscito ad evitare l'impatto. Ha sfondato l'auto proprio a destra, dove stava seduta lei.
Se non dovesse svegliarsi non me lo perdonerei mai. E anche se dovesse succedere qualcosa al bimbo. Sì, non me la sento di fare il padre. Ma cosa c'è di più bello che provarci insieme? Non ti posso perdere, Marta! Dopo aver insultato varie volte i medici, decido di sedermi in sala d'attesa.
"Siamo venuti appena possibile!". La voce di sua madre mi giunge dall'alto. Mi alzo e la abbraccio. "È stata tutta colpa mia!" le dico con la voce strozzata dal pianto. "Dai, adesso non dire così..." cerca di consolarmi. Simone al suo fianco, mi guarda carico di rabbia. "Vattene da qui!" sibila a denti stretti. "Se mia figlia non si dovesse risvegliare, non la passerai liscia! Sei solo un assassino, Conti!" sputa tutto d'un fiato, puntandomi il dito contro. "Ora basta!". La mano della moglie sulla sua spalla interrompe questa discussione. L'arrivo del dottore mette definitivamente a tacere entrambi. "I genitori?". Annuiscono entrambi. "Lui è un parente?" chiede, volgendo lo sguardo verso di me. "Sì", risponde Katia, rimediando un'occhiataccia da parte del marito. "Bene, perché ci sono delle novità". Il cuore mi salta in gola. Fisso il medico inespressivo, cercando di mantenere la calma il più possibile. "Marta ha subito un forte trauma cranico, ma le probabilità che si svegli entro un paio di giorni e che inizi a recuperare sono molte, vista la modesta entità dei danni complessivi". Lascio uscire il fiato, trattenuto fino a quel momento, senza accorgermene.
Bene. Le notizie sono ottime. Ma perché il dottore mantiene ancora quell'espressione così seria?
"C'è un'altra cosa" continua. Un altro nodo alla gola. Alza lo sguardo dalla cartella clinica per guardare negli occhi Simone. "Purtroppo il bambino non ce l'ha fatta!". Il mondo mi crolla addosso. Katia e Simone si guardano perplessi, per poi rivolgere il loro sguardo prima verso di me e poi verso il dottore, che si trova ancora di fronte a noi.
"Q....quale bambino?" balbetta Katia ancora scossa.
Il dottore fa un grosso respiro. Forse si rende conto che le persone che ha davanti sono all'oscuro della gravidanza della figlia. Simone mi guarda ancora più furioso di prima. Senza darmi il tempo per rendermene conto, mi colpisce con un destro all'occhio. "L'hai pure messa incinta?". A quanto pare, i dissapori del passato non sono ancora svaniti. Appoggio la mano sull'occhio. "Non ne sapevo nulla neanche io! Me lo stava dicendo quando...". Nei miei occhi ricompare per una frazione di secondo la luce dei fanali di quel camion, costringendomi a chiuderli. "Io le avevo detto che avevo paura di fare il padre. Avevo paura di non esserne all'altezza, visti i miei trascorsi". "Così la tua intenzione era quella di tirarti indietro?". Simone e Katia mi guardano disgustati. "Questo mai! Anche se non ho fatto in tempo a dirglielo". Scoppio in lacrime. Mi lascio cadere su una sedia in preda ad una crisi di pianto che sembra non volersi arrestare. Katia, Simone, il dottore, la stanza. tutto svanisce. Tutto diventa bianco. Ho perso mio figlio. Il mio bambino. Non so per quanto tempo sono rimasto su quella sedia, ma alzandomi per prendere un caffè noto che fuori è buio. Katia se ne sta seduta in fondo alla stanza, sola. La raggiungo e le porgo un caffè, mentre ne bevo un sorso dal mio bicchiere. "Katia, io...". Alza lo sguardo rimanendo in silenzio per alcuni secondi. "Mi dispiace per il comportamento di Simone" dice alla fine. Sospiro. "Tranquilla. Non ha ancora dimenticato la storia di Elisa. Lui amava quella ragazza. E tutta la rabbia che ha represso per non essere riuscito ad evitare quella tragedia è riaffiorata rivedendomi. Soprattutto sapendo che io sono il fidanzato di sua figlia". Fa un effetto strano rinvangare quei ricordi con lei. "Forse dovrebbe farsi medicare". Un'infermiera mi raggiunge con disinfettante e cerotto, indicando la mia ferita alla tempia. La tocco, sentendo ormai il sangue secco.
Dottori e infermieri continuano ad andare dentro e fuori dalla stanza, quando finalmente uno si avvicina a noi. "Signori, rimanendo qui non risolvete nulla. Andate a casa a riposare". Vi chiameremo se ci saranno novità" Katia si alza. "Vai pure. Sei distrutta. Rimarrò io qui. Se si sveglierà, io ci sarò!" le dico, abbracciandola. "Grazie Alessandro. Il tuo amore è sincero". La guardo scomparire alla fine del corridoio. Ora sono di nuovo solo. Solo con i miei pensieri. Mi avvicino nuovamente alla porta per vederla, anche se solo per qualche secondo. "Amore mio, devi svegliarti. Devo dirti che, anche se il nostro bambino non c'è più, io sarò comunque al tuo fianco. E ti prometto che formeremo una nostra famiglia".
Mi trovo a sussurrare queste parole davanti alla porta. Assicurandomi di non essere visto, decido di intrufolarmi nella stanza. Devo toccare la sua pelle. Avvicino la mia mano alla sua, fino ad arrivare a stringerla. Poso le mie labbra sulle sue. "Amore mio, io sarò sempre al tuo fianco. Un giorno formeremo la nostra famiglia. Io non ti abbandonerò mai. Sei l'amore della mia vita". Una lacrima calda mi scende sulla guancia, fino ad arrivare a bagnarle le labbra. "Ti amo, Marta. Ora devo andare, ma sarò sempre vicino a te". Lascio la sua mano ed esco dalla stanza, lasciando quel "bip" fastidioso alle mie spalle. Il cellulare vibra nella tasca dei pantaloni. Rispondo malvolentieri. "Che vuoi? Ora non è il momento, Michael. Ti richiamerò appena potrò". Riattacco. Non mi va di dirle di Marta. Però devo avvisare Paola e Michela. Loro sono le sue migliori amiche. Scorro velocemente la rubrica per cercare il numero di Paola e la chiamo.
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ASPETTAMI 2
Romance---Completa--- ⚠️⚠️ attenzione.. modifiche consistenti ⚠️ Sequel di Aspettami. Ritroveremo Marta alle prese con due occhi neri che la faranno sprofondare nel pozzo della passione, mettendo in discussione la sua relazione ormai affermata con Alessand...