Alessandro
Castelfranco, marzo 1990
Piove. Guardo le gocce che sembrano rincorrersi sul vetro. Il foglio davanti a me continua a rimanere bianco. Sono ancora troppo sconvolto per ciò che è successo qualche giorno fa. Io, Elisa, la amavo. La amavo molto. Ma forse non abbastanza per accorgermi di quello che le stava succedendo. Non abbastanza da capire che stava male. Eppure avrei dovuto capirlo. Anche se era brava a nascondere le cose, quando voleva. Anche quel giorno arrivai troppo tardi. Lei giaceva a terra, in una pozza di sangue. Alzai lo sguardo verso il cielo, verso il punto da dove si era lanciata nel vuoto. Le gocce di pioggia mi bagnavano gli occhi, confondendosi con le lacrime. Poco lontano, la partita di calcio era ancora in corso. Non sarei nemmeno arrivato se non avessi letto quel messaggio. Indossavo ancora la maglia con il mio numero e i pantaloncini. Non sapevo cosa fare. Ero nel panico. La prima cosa che mi venne in mente fu chiamare Simone, il suo migliore amico. Non siamo mai andati molto d'accordo, ma ci sopportavamo per il bene di Elisa.
Castelfranco, aprile 1990
Quel giorno è stato il più brutto della mia vita. Ad un mese dall'accaduto, nessuno ha dimenticato. Anzi, girano voci che sia stato io, in qualche modo, ad indurla a compiere quel gesto. Il motivo per cui lei si è lanciata dal settimo piano dell'hotel sarebbe stato il nostro amore. A scuola, tutti hanno iniziato a guardami con disprezzo, a mormorare quando passo. La maggior parte dei miei amici mi ha voltato le spalle e Simone Dal Basso mi chiama "assassino". La polizia mi ha già fatto tutte le domande necessarie, alle quali ho risposto dicendo la verità. Il caso è stato archiviato come suicidio. Anche i suoi genitori non mi rivolgono più la parola, ritenendomi responsabile della morte della figlia.
Simone. Lui, che dovrebbe capirmi più di chiunque altro. Elisa era la sua migliore amica, oltre che la mia ragazza. Più volte gli avevo chiesto se lei gli avesse parlato di qualcosa che la preoccupava. "Se si è uccisa, è solo colpa tua, Alessandro" mi aveva risposto, alzando la voce. Non capisco. La sua vita era felice. Aveva un ragazzo che la amava. Aveva degli amici che le volevano bene. Una famiglia amorevole. Ero io che non andavo? E lei non ne aveva mai parlato con nessuno? "Perché assassino? Non l'ho spinta io. La nostra storia andava bene." Simone mi guarda carico di rabbia. "Andava bene? Allora perché, ultimamente, era sempre così schiva? Era evidente che qualcosa la turbava!". Mi sto innervosendo. "Credo ti abbia visto nello spogliatoio con alcune ragazze". Cerco di ricordare. Sì. Essere un bel ragazzo, che gioca nella squadra di calcio della scuola, mi fa sempre avere schiere di ragazze al seguito. Ma questo Elisa lo sapeva. Non vedo perché quel giorno avrebbe dovuto prendersela. "Perché non ne ha mai parlato con me?". Carico di rabbia, sferro un destro a Simone. "Vedi? Per questo non mi sei mai piaciuto. Credi di risolvere tutto con qualche pugno?" disse rialzandosi. "Sei sempre stato così, Alessandro. Credi di essere invincibile solo perché hai la fortuna di essere bello, di famiglia benestante e con un sacco di ragazze che darebbero tutto per averti". Abbassai immediatamente lo sguardo. Per la prima volta, mi ha fatto sentire un vero idiota. È ora di smettere di comportarsi come un figlio di papà viziato e di pensare che il mondo giri solo intorno a me. Non risposi e me ne andai. "Il responsabile dell'accaduto rimarrai sempre tu, Conti!". Furono le ultime parole che pronunciò, prima di salire in auto e andarsene.
Castelfranco, maggio 1990
Il tempo passa, ma le ferite non si rimarginano. La vita sembra essere tornata quasi alla normalità per tutti. Non per me. Il suo ricordo è ancora vivo nel mio cuore. Il rimorso sembra divorarmi da dentro. Quante cose avrei voluto spiegarle. Avrei voluto stringerla tra le mie braccia. Dirle che, qualsiasi cosa la turbasse, l'avremmo risolta. Insieme. Ma ha preferito rimanere sola con i suoi tormenti. Simone continua ad accusarmi. E, come lui, anche molti altri. Ma non avevo idea che il mio inferno, quello vero, fosse appena iniziato.
Castelfranco, oggi
Raccontarle ciò che è accaduto è stato più difficile di quello che pensavo. Rinvangare quei momenti, sepolti da molti anni, mi ha sfinito. "Capisco se sei arrabbiata". La guardo. I suoi occhi verdi fissano i miei. Rimane in silenzio per un attimo che mi sembra infinito. "Tutto qui?" chiede, senza smettere di guardarmi. Annuisco. "È per questo che tra te e mio padre c'è tutto questo rancore? Per una ragazza che si è suicidata vent'anni fa?". Alza un sopracciglio. Sospiro. "Sì, amore. Ma Elisa non era una ragazza qualunque. Io la amavo. Così come la amava tuo padre, anche se non l'ha mai ammesso". Cerco di rimanere più calmo possibile, anche se pronunciare quel nome mi è stato difficile. "Ora mi è chiaro il motivo per cui non ha mai approvato la mia relazione con te. Sapeva chi sei, ma non mi ha mai detto nulla". Continuo ad accarezzarle la schiena. La nostra pelle freme al contatto. "Ne parlerò con mio padre. Non posso permettere che una cosa accaduta vent'anni fa condizioni il mio futuro. Perché tu sei il mio futuro, Ale". Mi bacia con passione. "Mi sta venendo un'idea...". La guardo sorridendo. "Che idea?". Mi alzo e mi metto a sedere, appoggiando la schiena alla testiera del letto. Lei si avvicina a me, poggiando la testa sul mio petto. "Tu ed io. Un camino acceso. E, fuori, la neve e le montagne. A Capodanno. Che ne dici?". Le schiocco un bacio sulla fronte. "Dico che è un'idea fantastica! Ma...non dirmi che hai anche una casa in montagna!". Sorrido e metto le mani dietro alla testa. "Se te l'ho proposto con un giorno di anticipo significa che, purtroppo, ho anche una casa in montagna!". Sorride. Quanto amo quel sorriso. "Devi promettermi una cosa però!". "Che cosa?". Appoggia il suo naso sulla mia guancia, provocandomi il solletico. "Deve essere l'occasione per lasciarci tutto alle spalle. E con tutto intendo sia Matteo che questa storia". Lecco l'angolo superiore della sua bocca, sentendo il sapore del labello alla vaniglia che usa sempre. "Puoi scommetterci".
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ASPETTAMI 2
Romance---Completa--- ⚠️⚠️ attenzione.. modifiche consistenti ⚠️ Sequel di Aspettami. Ritroveremo Marta alle prese con due occhi neri che la faranno sprofondare nel pozzo della passione, mettendo in discussione la sua relazione ormai affermata con Alessand...