Capitolo 22

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Ragazzi! Guardate chi vi ho portato!". Mi sposto leggermente, e Michael si fa strada verso di loro. "Ciao, ragazzi!". Il suo sguardo scruta ognuno di loro, per poi fermarsi su di me. "Ma che bella sorpresa! Mi chiedevo che fine avessi fatto!". Mattia si precipita per primo ad abbracciarlo e a dargli qualche pacca sulla spalla. "Sono stato in Germania" risponde, mettendo una mano sulla nuca. Davide e Riccardo si avvicinano, ma rimanendo comunque ad una certa distanza. Non hanno preso bene la sua sparizione, al contrario di Mattia.

Non ho detto nulla ai ragazzi di quello che è successo dopo il test. Paola e Michela mi guardano perplesse. Alessandro ci raggiunge, facendo una smorfia non appena nota la presenza di Michael. "Che ci fa lui qui?". Il suo tono non lascia presagire niente di buono. Appoggio la mano sulla sua spalla, cercando di calmarlo. "Abbiamo detto che oggi è un giorno di festa, no? Quindi ignoralo. L'ho invitato per loro". Indico con lo sguardo i ragazzi, che nel frattempo non smettono di ridere raccontandosi le ultime novità, una volta messe da parte le divergenze. "Sarebbe casa mia, comunque!". Mi volta le spalle, scocciato. "Eddai, fallo per me!". Gli salto letteralmente al collo, sbaciucchiandolo. Rotea gli occhi. "Ci provo, ma non ti garantisco nulla". Un gridolino di gioia mi esce spontaneo.

"Allora? Iniziamo o no questa grigliata?" Davide e Mattia non stanno più nella pelle. Alessandro li raggiunge con il necessario a bordo piscina. Mi avvicino a Paola e Michela, sedute sulle sdraio. "Lo sai che non vanno d'accordo. Perché hai invitato Michael?". Guardo Michela dritta negli occhi e sospiro. "Dopotutto, è sempre parte della compagnia. Ho avuto modo di pensare e di valutare il suo comportamento. Si sta sforzando di cambiare. Quindi, perché non dargli una possibilità?". "Uhm...non lo so. Tu tendi a dare la seconda possibilità anche a chi non la merita. Ti sei dimenticata di quello che ti ha fatto?". Scuoto la testa. "Certo che no. Ma si sta impegnando". Punto lo sguardo su di lui, e immediatamente, alza gli occhi verso di me.

"Cambiando discorso, cosa intendi fare riguardo al caso di Elisa?" chiede Paola, dubbiosa. "Voglio saperne di più, questo è certo. Però, non ho la minima idea di cosa cercare". Sprofondo nella sdraio. "Inizia ad indagare sui rapporti della polizia. Oppure, contatta questo misterioso Francesco. Alessandro non deve necessariamente sapere che cosa fai tutto il giorno. O mi sbaglio?". Scoppio a ridere e le do una pacca sulla spalla. "Hai ragione, 007!". "State parlando di me?". I suoi occhi nocciola sprizzano felicità. "Uhm...no. Perché dovresti sempre essere tu l'argomento delle mie conversazioni?". Lo guardo divertita. Mi scocca un bacio sulla guancia. "Guarda che poi arriverai a pentirtene!" sussurra, allontanandosi. Rimango qualche secondo inebriata dal suo profumo. Paola e Michela scuotono la testa divertite. Un buon profumo di carne alla griglia inizia a diffondersi nell'aria.

"Ragazze! È pronto!". Prendiamo posto sulla lunga tavola apparecchiata a bordo piscina, felici di trascorrere una giornata all'insegna dell'allegria. "Sto scoppiando!". Riccardo si massaggia la pancia, mentre Michael non riesce a trattenere una risata. "Oh, ma dai! Non hai mangiato quasi niente!". Davide è quello che ha mangiato di più di tutti. Rimango seduta a tavola ancora un po', prima di aiutare Alessandro a sparecchiare. "Beh, tutto sommato, ci stiamo divertendo, no?". Lo affianco mentre carica la lavastoviglie. Mi sorride. "Sì, lo ammetto!". Sorrido anche io. "Vedi? Basta ignorarlo, come ho detto io!". "La giornata è ancora lunga, Marta". Si allontana lasciandomi sola, senza nemmeno il tempo di rispondere. Il sole splende e l'aria inizia ad farsi calda, forse troppo per essere in aprile. Passiamo il resto della giornata tra chiacchiere e risate, lasciando da parte le divergenze ed i pensieri negativi. Sono quasi le 19.00. Si sta facendo buio. Ci riuniamo tutti nel grande salotto di casa Conti per guardare un film sul mega schermo. Io e Alessandro al centro del divano. Al mio fianco, Paola e Davide. Poco più in là, Riccardo e Michela. Nell'angolo in fondo, Mattia e Michael. "Ragazzi, che film avete scelto?" chiedo, prendendo i popcorn. "Maratona di Fast and Furios!" grida Mattia, mentre imposta la lingua dal menu. Esulto. Adoro questi film. Anche se li ho già visti tutti, non importa.

Tra una scena e l'altra, alzo gli occhi verso Alessandro, notando come stia tenendo d'occhio Michael. "Lascialo stare. Si sta divertendo!" sussurro al suo orecchio. "Ti ho già detto che non lo voglio a casa mia? Non mi piace come si è comportato!". Sbuffo. Pensavo che ormai la questione fosse chiusa. "Concentriamoci sul film, dai!". Mi allungo per dargli un bacio. Percepisco lo sguardo di Michael su di noi, ma non mi interessa. Alessandro mi stringe a sé, mentre Vin Diesel e Paul Walker partecipano all'ennesima corsa folle in auto. Mi sono sempre chiesta come cavolo fanno.

Si è ormai fatto tardi quando la maratona di film è terminata. Mattia, Riccardo e Davide vanno a casa per primi, ringraziando per la giornata passata in compagnia. Michela mi guarda e mi chiede se deve riaccompagnare a casa Michael. Con un cenno le faccio capire che sarebbe meglio. Io sarei rimasta a dormire da Alessandro. "Buona notte, piccioncini!" esclama Paola, con la sua proverbiale simpatia.

Rimasta sola con Alessandro, mi stiracchio, mentre lui mi guarda e sorride. "Direi che una bella doccia ci sta. Poi, tutti a nanna!". Lo guardo con occhi maliziosi. "Ho detto nanna. Non alludevo ad altro. La giornata è stata pesante". Sbuffo. "Uffa! Va bene!". Lo abbraccio e gli do un piccolo bacio sulle labbra. Sotto la doccia, ripenso alla giornata appena trascorsa. Nonostante tutto, Michael si è comportato bene. E, se non fosse per tutto quello che ha fatto, potrebbe essere un normalissimo ragazzo della compagnia. Oggi ho rivisto ancora una volta il vecchio Michael. Allegro, spensierato, gentile. Come quando l'ho conosciuto. Il comportamento che ha tenuto ultimamente sembra essere solo un ricordo. Ma è meglio non giudicare in modo precipitoso. Sono ancora diffidente. "Ehi! Come mai così pensierosa?". Alessandro mi raggiunge e mi alza il mento con un dito, portando i nostri occhi ad incrociarsi. "Riflettevo sulle parole di Michela". Distolgo lo sguardo ed infilo una maglia a maniche lunghe, di cotone leggero, e un paio di pantaloni comodi, pronta per la notte.

"Posso immaginare su chi. Ti dico solo di non affrettare troppo le cose. Sì, è vero. Al momento non lo sopporto ed il nostro rapporto è quello che è, ma non si sa mai. Nel profondo, desidererei ricostruire il rapporto daccapo". Chiude la porta del bagno. Adesso sento solo lo scorrere dell'acqua. Prendo il mio cellulare e navigo un po'. Provo a cercare con Google qualcosa inerente ad Elisa, ma, come pensavo, non trovo nulla. È una cosa successa troppi anni fa. Mi viene un'idea.

Mi collego al sito del Comune di Castelfranco. Vedo che tra i vari link ce n'è uno che porta ad un archivio di vecchie notizie di giornali locali. Ora so da dove iniziare. Appoggio il cellulare proprio mentre Alessandro mi raggiunge sotto le coperte. Mi avvicino a lui e le sue braccia mi cingono in un dolce e morbido abbraccio "Ti amo, mia piccola Marta!" sussurra prima di addormentarsi.

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