Ancora non mi capacito di aver raccontato tutto a Michael. Ormai è ora di cena. Per gentilezza, Alessandro lo invita a rimanere con noi. Rimango un po' sorpresa. Ma non più di tanto, vista la sua intenzione di sotterrare l'ascia di guerra. Dopotutto, è sempre suo padre. Ordiniamo una pizza. Nessuno di noi ha voglia di mettersi a cucinare. Mentre aspettiamo il fattorino, andiamo fuori, sul bordo della piscina. L'acqua limpida e l'aria ancora un po' afosa invitano a fare un tuffo. Cosa che Michael non si fa ripetere. Si toglie la maglia e gli shorts, per poi scomparire sott'acqua. Guardo Alessandro. "Vai anche tu!" mi dice, indicandomi la piscina e sorridendo, mentre lui si siede e ci osserva. Chissà a cosa starà pensando in questo momento, vedendoci insieme. Non dovrei fare così, perché non so ancora quali sentimenti provo per lui, nonostante sia passato tutto questo tempo. Michael è stato la mia salvezza provvisoria dal mare agitato di sentimenti che provavo verso Alessandro. Quando mi sono resa conto che non potevo più scappare da quell'amore, contrastato dalla ragione, l'ho un po' messo da parte. In fin dei conti, però, non è stata del tutto colpa mia. Ricordo bene la sua reazione. Voglio bene a Michael. Su questo non ho dubbi. È una persona importante della mia vita. E lo sarebbe anche se non fosse il figlio di Alessandro. "Tu non vieni? Fa caldo". Michael si rivolge ad Alessandro, che lo guarda stranito. "Uhm...perché no? Arrivo!". Si toglie la camicia e i pantaloni e ci raggiunge. Arriva alle mie spalle, stringendomi i fianchi. E baciandomi il collo. Mi sembra tutto così assurdo. Per qualche minuto sembriamo quasi una famiglia felice e dimentichiamo i nostri ruoli. Che sia veramente finito l'astio tra di loro?
Dopo cena, Michael torna a casa, lasciando me ed Alessandro soli. Rimango in silenzio, guardandolo con un cipiglio. "Che c'è?" mi chiede appena se ne accorge. "Quello a cui ho assistito oggi cos'era? Una tregua o una pace definitiva?". Rimango ferma sul divano. Lui continua a guardarmi sorridente. "Chiamala come vuoi. È l'inizio di quella che credo sarà una pace definitiva. È cambiato. E penso te ne sia accorta anche tu". In fondo non ha tutti i torti. Ho già avuto modo di verificarlo quella notte on cui ha dormito a casa mia, qualche mese fa. Anche se ad Alessandro non ho detto nulla di quella sera. "Sì. Me ne sono accorta. A gennaio, la sera in cui è arrivato, è venuto a casa mia. E abbiamo parlato. Sembra maturato in questi mesi. Qualcosa, in Germania, lo ha fatto crescere" dico senza pensarci. Alessandro si alza di scatto. "Come? È venuto a casa tua?". Alzo lo sguardo verso di lui che, in piedi, mi sovrasta. "Quella mattina in cui sono venuta da te e c'era anche lui. Beh, non l'ho trovato per strada. Era a casa mia dalla sera precedente. Ha dormito sul divano comunque!" preciso. "Giusto. Me n'ero dimenticato". Si avvicina, abbassandosi un po'. I nostri nasi si sfiorano, mentre le nostre iridi si dichiarano ancora una volta eterno amore. Il suo respiro sul mio. Chiudo gli occhi per un istante e appoggio le labbra sulle sue, che le accolgono immediatamente. Mi prende per mano e mi conduce in camera da letto.
Baci di fuoco che si rincorrono, fino a farci perdere il controllo di noi stessi. Fisso lo sguardo sulle sue nocciole, capaci di trasmettermi ancora le stesse sensazioni. Di farmi tremare le gambe. Anche ora, che sono già sua. Il battito dei nostri cuori ed il nostro respiro affannoso sono gli unici suoni che riecheggiano nella stanza. Le mani scorrono sui nostri corpi nudi, bramose, desiderose di possederci. Lasciando segni indelebili sulla pelle e sull'anima.
Alzo lo sguardo. La prima cosa che vedo è il mento di Alessandro. Mi sono addormentata tra le sue braccia con la testa appoggiata sul suo cuore. Il suo mento appoggiato alla mia testa. Mi inebrio del suo profumo. Poi guardo la sveglia sul comodino. Segna le 2.00. Mi scosto, facendo attenzione a non svegliarlo. Mi alzo con il braccio sinistro leggermente intorpidito per la posizione scomoda in cui l'ho tenuto a lungo e vado in cucina per bere un po' d'acqua. La pizza mi ha lasciato la gola un po' secca. Cammino lentamente. Il buio rende questa casa quasi spettrale. Mi prende uno spavento quando, al mio passaggio, in corridoio si accendono delle luci automatiche.
Torno in camera, prestando sempre attenzione a non fare rumore. Mi fermo sullo stipite della porta e osservo Alessandro che dorme. Guardo il suo corpo nudo. Il suo petto che ondeggia per il respiro regolare. Mi avvicino per osservare il suo viso, che io considero angelico. Sfioro con la punta delle dita la sua barba, che amo alla follia, percorrendola fino alle basette. Poi mi sposto sui baffi, solleticandogli il naso. Quant'è bello. Le sue mani ora sono una sopra e l'altra sotto al cuscino. Al polso destro porta il bracciale che gli ho regalato. Al sinistro, il suo fedele orologio. Al collo ha sempre la sua collana d'oro, con una croce. Se non ricordo male, credo sia stato un regalo di suo padre per i diciotto anni. L'unico che gli abbia mai fatto.
Avvicino le mie labbra alle sue per dargli un dolce bacio prima di rimettermi al suo fianco, quando il display del suo cellulare sul comodino si illumina. Non dovrei farlo. Lo so benissimo. Ma, tentata dalla curiosità, prendo in mano il suo cellulare. Dev'essere qualcosa di importante se gli hanno scritto a quest'ora.
Apro la notifica. Un messaggio di Francesco.
"Hanno trovato una lettera. È di Simone Dal Basso. Non dirlo a Marta". Le certezze che mi ero costruita in questi giorni cadono in pezzi una dopo l'altra.
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ASPETTAMI 2
Romance---Completa--- ⚠️⚠️ attenzione.. modifiche consistenti ⚠️ Sequel di Aspettami. Ritroveremo Marta alle prese con due occhi neri che la faranno sprofondare nel pozzo della passione, mettendo in discussione la sua relazione ormai affermata con Alessand...