ASPETTAMI 2

Capitolo 6

"Che bello, Marta! La tua prima cena aziendale!". Michela e Paola esultano quasi all'unisono. "Come mai sei così pensierosa?". Paola, come sempre, nota il mio umore. "Non so, Paola...è Matteo. Non mi convince". I suoi comportamenti, negli ultimi giorni, mi hanno fatto riflettere. Ha iniziato ad essere più aperto con me. Ad essere sincera non mi da fastidio, anzi. Però è meglio che mi stia lontano. È attraente, non lo nego. Il suo sguardo ha qualcosa che mi attrae. I suoi occhi così scuri e così profondi hanno un certo non so che. Ogni volta che mi guarda riesce sempre a farmi tremare le gambe. E questo non va bene.

"Cosa stai dicendo, Marta?". "Non lo so ragazze, ma è meglio che mi stia lontano. Io amo Alessandro, ovviamente. Ma lui ha qualcosa di strano...". Inizio a preparami. Nell'armadio ho trovato un vestito bianco a maniche corte, con strass e brillantini sulle maniche e un bel fiocco nero che cinge la vita. "Wow! Questo è stupendo, Marta!" "Sì. A dire la verità non mi ricordavo nemmeno di averlo". "Infatti non te l'ho mai visto addosso" puntualizza Paola. "Sei bellissima! Cadranno tutti ai tuoi piedi stasera! Matteo compreso!". Michela finisce di sistemarmi i capelli e mi aiuta a preparare la borsa. "Smettetela! Matteo deve starmi lontano! Anche perché, a quanto pare, è fidanzato. Dovrebbe esserci anche lei stasera". Infilo le scarpe con i tacchi alti. "Ah, perfetto! Vuoi che chiamiamo Ale per tenerlo d'occhio?". Paola scoppia a ridere. "Paola, ti uccido! Non serve l'intervento di Alessandro!". Ci scattiamo qualche foto con il mio cellulare e ne invio alcune ad Alessandro. La sua risposta arriva quasi subito. "wow, sei bellissima amore mio! Vai e conquistali tutti!". "Bene. Ora devo solo aspettare che passino a prendermi".

Prima di iniziare la cena, ci ritroviamo per un aperitivo. Perciò, verso le diciannove, le mie colleghe dovrebbero essere qui. Inizio ad avere l'ansia. E se non piacessi a nessuno? Conosco solo la metà delle persone che saranno presenti. "Noi andiamo, Marta. Buona serata!" Michela e Paola se ne vanno, lasciandomi sola sulla porta di casa. Mentre l'auto di Paola si allontana, vedo arrivare una Nissan grigia. Rallenta, fino a fermarsi nei pressi di casa mia. Riconosco immediatamente Alessia, una delle mie colleghe, e corro fuori di casa. "Stasera si fa festa, ragazze!" sento urlare da dietro. "Hai detto bene, Alice! Godiamoci una serata senza fidanzati!" sorrido e volgo lo sguardo fuori dal finestrino. Arrivate a destinazione, scendiamo dall'auto. Tutte e quattro facciamo attenzione a non cadere, camminando con i tacchi sulla ghiaia del parcheggio.

Raggiungiamo le altre colleghe, che stanno già chiacchierando con un bicchiere in mano. Il mio tacco scivola su un sasso. Sto per cadere, ma delle mani forti mi afferrano alla vita. I suoi occhi scuri incrociano subito il verde dei miei, ed un sorriso bellissimo si disegna sulle sue labbra. "Hei! Attenta diamantino! Non ti vorrai mica uccidere quando la serata non è nemmeno iniziata!". Sento il viso andarmi a fuoco per l'imbarazzo. "Ah...ehm...grazie, Matteo...". Ridiamo entrambi. Passato il momento, non posso fare a meno di osservarlo per alcuni minuti mentre chiacchiero con le ragazze. Camicia bianca, papillon, immancabili pantaloni eleganti e giacca. "Marta? Sei con noi?" Alice segue il mio sguardo, ancora puntato su Matteo.

"Ah...la nostra novellina è rimasta catturata da quello sguardo magnetico!". Tutte scoppiano a ridere, mentre le mie guance vanno a fuoco nuovamente. "Beccata!". Abbasso lo sguardo. "Beh, è un bell'uomo..." cerco di dire a mia discolpa. "E il Signore mi ha dato gli occhi per guardare!" continuo, gesticolando con le mani. "Ah, sembra che la sua misteriosa fidanzata non sia potuta venire! Che peccato!" esclama Alessia con ironia. Non poso fare a meno di alzare lo sguardo per cercarlo nuovamente. "E così sei da solo, eh? Chissà che  trovi qualche vittima da torturare che non sia io" penso, mentre entriamo e prendiamo posto ai tavoli. La sala è spaziosa e decorata di rosso e di oro. I tipici colori del Natale.

Prendo posto in uno dei sette tavoli rotondi che occupano tutta la sala, insieme alle ragazze. Tra chiacchiere, abbondanti portate e qualche bicchiere di prosecco di troppo, la serata trascorre allegra. Dopo cena, andiamo in una discoteca lì vicino. Raggiungiamo il locale, nel quale è stato riservato un tavolo per noi. Beviamo e balliamo. Non sono mai stata un'amante di questi locali, ma per integrarsi con i colleghi, sono cose che si accettano. Bevo qualsiasi cosa mi venga proposta. "Sei coraggiosa!". Matteo mi raggiunge con l'ennesimo bicchiere di Vodka. Beviamo e balliamo insieme. I nostri corpi si sfiorano più volte. Sento come un brivido che mi attraversa. Mi siedo, stremata, sul divanetto del nostro tavolo e guardo gli altri ballare. Anche Alice ed Alessia si siedono. "Stanca?" mi chiedono. "Beh, sì". Comunque, non mi sento a mio agio in posti come questi". Sorridono. Rimango un po' di tempo a farmi compagnia al tavolo, tra qualche risata e tante bevute. "Ti annoi? O è l'effetto di tutti i drink che hai bevuto fino adesso?". La sua voce si fa spazio tra la musica assordante. E la sua bellezza incanta i miei occhi. Sorrido. "Un po' tutti e due...".

Mi guardo intorno. Solo ora mi accorgo che Alice e Alessia non sono più sedute vicino a me. Matteo si siede di fronte a me, puntando i suoi occhi neri verso i miei. "Posso offrirti l'ultimo bicchiere? Non puoi dire di no! È la specialità della casa, nonché il mio preferito!". Annuisco e prendo il bicchiere che il cameriere ci ha appena servito. Bevo in silenzio, guardandolo negli occhi. Poi, il mio sguardo si posa involontariamente, o forse no, sulle sue labbra. Sembra una sorta di richiamo. Distolgo velocemente lo sguardo, imbarazzata, appena se ne accorge. La sua reazione è un sorriso compiaciuto. Credo di essere ubriaca. Devo smettere di bere. "Andiamo, Marta. Andiamo a casa" dice, alzandosi e porgendomi la mano. Quando si rende conto che non mi reggo in piedi da sola, mi fa appoggiare alla sua spalla. Ce ne andiamo dal locale così, abbracciati. O meglio, con lui che mi sorregge. L'aria fredda mi pizzica le guance e mi fa tornare in me. "Dovevo tornare con le ragazze...". Ride, mentre mi apre la portiera della sua Porsche. "Se ne sono andate circa un'ora fa. A quanto pare, non reggono l'alcol come te!" "Ah...va bene...non importa". Sale e mette in moto. L'orologio segna le 2.15. La testa mi gira e il cuore mi batte forte. Le sue mani sfiorano la mia coscia, mandandomi in estasi. I nostri sguardi si incrociano ancora una volta. E le nostre labbra si incontrano in un dolce bacio.

"Perdonami...non dovevo..." mi dice, tentando di scusarsi. Rimango in silenzio per alcuni minuti. Sono pietrificata. "Nulla di ciò che accade, accade per caso" gli rispondo, guardandolo negli occhi. "Dannazione! Questo bacio l'ho voluto. L'ho voluto dal primo giorno che sei entrata da quella porta, Marta!".

 I nostri respiri formano delle piccole nuvole per il freddo. Lo guardo. È dannatamente bello. Il suo ciuffo di capelli ribelle e quei meravigliosi occhi scuri. "Matteo, forse abbiamo bevuto troppo...". Chiudo per un momento gli occhi. "Forse. O forse, stasera, ho solo avuto il coraggio di fare ciò che desideravo da tempo". Mi bacia nuovamente. Dentro di me regna un caos assoluto. Per un lasso di tempo, che mi sembra infinito, non penso a niente, se non a quanto sia bello questo bacio. Durante il ritorno, scossi per quello che è appena successo, rimaniamo entrambi in silenzio. Il desiderio è forte. Ma forse è solo l'effetto dell'alcol.

Si è fatto ormai l'alba. Matteo si avvicina a me. Mi stringe le mani sulle spalle e mi fa voltare per guardarlo in faccia. "Matteo..." non riesco a finire la frase. "Lascia almeno che ti dia un ultimo bacio". Si avvicina alle mie labbra e mi bacia. Dopo di che entro in casa ancora scossa.

Rimasta sola scoppio in un pianto quasi liberatorio. Prima di rientrare a casa, ho bisogno di vedere Paola. Ho promesso di non dire niente a nessuno, è vero. Ma lei lo deve sapere. Ho bisogno di dividere questo peso con qualcuno. Come ho potuto tradire Alessandro? Mi viene la nausea.