Capitolo 2

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Il piano di riserva consisteva nel mettere un piccolo specchio, il cambio vestiti e i trucchi che occorrevano nascosti nello zaino e così feci prima di andare a dormire.

Mi stavo per addormentare quando entrò mia madre.

"Ehi tesoro, com'è andato il primo giorno di scuola? Oggi non ci siamo viste per niente." mi chiese.

"Tutto bene mamma, niente problemi, apparte l'irritazione dei soliti gruppetti di ragazze che spettegolano e fulminano le persone con lo sguardo. Non le sopporto!" gli dissi, nonostante ne era già a conoscenza, dato che succedeva ogni anno.

In quella scuola erano presenti delle vere e proprie Papere, le ragazze serie si contavano sulle dita di una mano.

"Lasciale perdere, non faranno mica carriera in quel modo" mia madre pensava sempre al lavoro e per lei lo studio era importantissimo, era quasi una fissa.

Nel frattempo mio fratello Gabriele era di sotto a fare baccano, ha 12 anni ma è come se ne avesse 5.

"Vado a far smettere Gabriele di gridare, è ora di andare a dormire. Buonanotte tesoro." mi disse.

"Buonanotte anche a te, mamma." e chiusi gli occhi.

Il giorno dopo mi alzai, feci le mie solite azioni mattutine e uscì di casa.

Dopo essermi trovata con Ilaria e Silvia, andammo a scuola e prima che suonasse la campanella entrai al solito bar di fronte e mi cambiai.

Ilaria era contentissima, fiera di me, sprizzava gioia da tutti i pori.

Indossavo un vestitino rosso, molto appariscente e un paio di zeppe alte e nere; mi misi il trucco e aspettai con grande ansia l'arrivo di lui.

Ad un tratto, mentre ero pensierosa e un po' in tensione, Silvia mi chiamò.

"Alice, hai notato?"

"Cos'è successo? È arrivato lui?" gli risposi euforicamente.

"No, ma il gruppo delle papere di quarto ti stanno ammazzando con gli occhi."

Io non dissi niente, quelle lì erano l'ultima delle mie preoccupazioni, la paura che tutto andasse a rotoli mi sovrastava.

Ad un certo punto lo vidi arrivare, mancavano solo 5 minuti all' inizio delle lezioni.

Andai a pochi metri da lui, facendo finta di nulla, ma non mi degnò nemmeno di uno sguardo; era con i suoi nuovi amici a parlare, ridere e scherzare.

Il suo sorriso mi mandava in tilt il cuore.

Rimasi un po' delusa, entrai in classe e le mie amiche mi consolarono.

Ero rimasta talmente male che non uscì di classe nemmeno durante la ricreazione, non era il mio solito modo di vestire quello e non mi sentivo a mio agio, per niente.

Capì subito che il piano di Ilaria non era stato una buona idea; mettersi in tiro non avrebbe risolto niente, quel vestiario attirava solo i ragazzi sbagliati.

Le ore sembravano non passare mai e quando la campanella segnò la fine di quella giornata scolastica, con un sospiro di sollievo, raccolsi con calma tutti i miei libri e quaderni.

"Alice, noi andiamo alla fermata del bus, sbrigati a cambiarti e a venire." mi avvertì Ilaria, dandomi una pacca sulla spalla per consolarmi.

"Certo, ci vediamo ." risposi con un falso sorriso.

La mia testa era invasa da domande. Come farò a far colpo su di lui? Mi avrà preso per una papera qualunque? Dopo quel giorno, tutti mi avrebbero considerata una poco di buono?

Non avevo una risposta a tutto ciò, ma riuscì a consolarmi pensando al detto 'l'abito non fa il monaco'.

Mi incamminai verso l'uscita di quel maledetto edificio che mi costringeva ad alzarmi presto ogni fottuta mattina, da anni ormai.

Il cortile era vuoto. I miei occhi finirono proprio su quel ragazzo. Era solo, appoggiato sul muretto lì di fronte, con una bibita in una mano e il cellulare nell'altra.

Le guance mi si avvamparono e il cuore cominciò ad accelerare i battiti.

Stavo cercando con tutta me stessa di fare l'indifferente, mancavano solo 3 fottuti gradini e proprio al penultimo gradino mi si storse il piede e caddi a terra battendo la testa.

Maledette scarpe!

10 minuti dopo...

La mia testa era di nuovo invasa, ma stavolta non da domande. Ciò che mi tormentava era il susseguirsi di immagini: La sua indifferenza. L'uscita da scuola. Lui di fronte a me. I gradini. E la figura di merda che avevo fatto!

"Ehi, sveglia" una voce mai sentita mi fece rendere conto di avere gli occhi chiusi.

Mi sentivo intontita.

Feci per aprirli ma uno strano brivido mi attraversò tutto il corpo.

Ero tra le sue braccia.

Amore a prima vistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora