Le mie giornate erano ormai abbastanza frenetiche, avere due neonati in casa che piangevano, non era il massimo. Ogni tanto mia madre veniva a darmi una mano, ma spesso mi ritrovavo a mantenere Nina con un braccio e Brandon con l’altro e a saltellare come una disperata per farli stare zitti.
La relazione con Christopher era ancora un continuo ‘amore e odio’ ed io mi chiedevo spesso se era ancora lui la persona ci cui mi ero innamorata. Ilaria si era ormai dileguata e Silvia aveva cominciato l’università, per cui ci sentivamo raramente su whatsapp. Conclusione: ero una casalinga disperata, con un fidanzato spesso assente per lavoro ed ero anche a corto di amiche.
Mi svegliai come al solito con le urla di Nina, mi alzai di malavoglia dal letto e la presi in braccio. Avevo ancora gli occhi chiusi e il cervello assonnato, per me il sonno era diventato una priorità, peccato che non riuscissi mai a fare almeno otto ore di fila.
Appoggiai Nina nella sua sedia a dondolo in salotto e andai a lavarmi la faccia; nel frattempo Brandon si era svegliato e mugolava nella culletta, così andai immediatamente a prenderlo. Era intento a sfregare le manine sul viso ed era dannatamente dolce.
‘’Ma chi è questo bel bambino, eh?’’ presi una manina e lui aprì gli occhi, continuando a mugolare. Gli occhi chiari dei miei bambini, erano la cosa più bella del mondo. Brandon sembrava Christopher in miniatura, somigliava molto al padre, mentre Nina aveva i miei lineamenti, stando a quello che diceva la gente.
Lo presi in braccio e lo appoggiai nella carrozzina, poi la spinsi in salotto e andai subito a preparare la colazione per tutti e tre.
Il cellullare squillò e la porta suonò contemporaneamente. Che cosa dovevo fare prima? Vedere chi era al messaggio o andare ad aprire la porta? Dopo qualche secondo di riflessione, mi resi conto che stavo perdendo colpi, mi fiondai sulla porta che continuava a suonare e guardando attraverso lo spioncino, mi accorsi che era Christopher.
‘’Cosa ci fai alle dieci di mattina a casa?’’ chiesi subito aprendo la porta, senza nemmeno dargli il tempo di entrare in casa.
‘’Fammi prima entrare Alice, non mi assalire sull’uscio della porta, maledizione! Non fa mica caldo qui fuori eh’’ mi scostò leggermente con una mano ed entrò in casa, togliendosi il giubbotto ‘’Prima di tutto salutami’’ mi disse, indicando le sue labbra con l’indice. Mi avvicinai e gli diedi un bacio a stampo.
‘’Fatto, ora dimmi’’ prima di allontanarmi, gli scompigliai scherzosamente i capelli, facendogli la linguaccia.
‘’Il titolare mi ha detto che per questa settimana posso fare a meno di andare a dare una mano anche di mattina’’ rivelò finalmente, dirigendosi verso i bambini.
‘’E come mai questa decisione?’’ chiesi ancora, seguendolo.
‘’Boh, dice che sono un buon dipendente e dato che ho due figli piccoli, mi concederà una volta tanto almeno la mattinata libera. Sembra quasi che mi voglia bene’’ spiegò ancora una volta Chris.
‘’Ciò significa che mi darai una mano con quei due marmocchi, per questi giorni. Colgo l’occasione per andare a fare un po’ di spesa per la casa e un po’ di shopping. Tranquillo, comprerò solo roba utile’’ gli diedi un bacio sulla guancia e corsi in camera a cambiarmi.
[….]
Avevo già fatto la spesa e comprato body, tutine e latte per i bambini ed ora avevo proprio voglia di andare a comprare qualcosa di utile anche a me.
Stavo per entrare in macchina, quando guardando sull’altro lato della strada, notai un negozietto d’intimo. Da quando avevo partorito, era tutto tornato al posto giusto, tranne il seno che era aumentato, così lasciai le buste nel bagagliaio ed entrai nel negozio.
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Amore a prima vista
RomanceAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...