Mi faceva male la testa e della sera prima avevo solo un ricordo sfocato, ma una cosa la ricordavo benissimo, forse l'unica che non volevo ricordare: il mio splendido vestito era ridotto a stracci e un po' mi dispiaceva.
Il numero era ancora un mistero, non mi andava di sentire nessuno, avrei risposto in un secondo momento.
Al piano di sotto mia madre stava preparando del latte caldo e sul tavolo erano già presenti i Choco Pops, i miei cereali preferiti.
"Buongiorno mà" dissi e andai a darle un bacio.
"Buongiorno tesoro, andresti a svegliare Gabriele al posto mio?" mi chiese gentilmente e senza dire nemmeno una parola, le feci un sorriso e andai.
Mia madre era una persona gentilissima, ma soprattutto calma.
Non litigavo mai con lei e anche se sbagliavo qualcosa, si impegnava a farmi capire il mio errore senza gridare; ascoltava le persone e sapeva dare ottimi consigli, ma quella mattina 'indossava' un falso sorriso e aveva gli occhi tristi.
Ancora sovrappensiero, entrai nella stanza di mio fratello e molto 'gentilmente' gli tolsi le coperte di dosso, dicendogli ad alta voce:
"Alzati peste, la colazione è pronta"
Come risposta ricevetti solo un mugolio, allora gli aprì la finestra facendo entrare la luce del sole e me ne andai senza ascoltare i suoi lamenti.
Non ero cattiva, ma tra fratello e sorella si sa com'è.
Dopo aver fatto colazione e aver ceduto il mio computer a mio fratello, per togliermelo dai piedi, raggiunsi mia madre che era intenta a mettere i panni sporchi in lavatrice.
"Mamma, cos'hai?" le chiesi preoccupata.
"Niente tesoro, perché?" mentiva.
"Non ho più dieci anni, mà. So quando hai qualcosa! Di solito hai un sorriso smagliante sulle labbra, oggi non era lo stesso sorriso. Ti si legge perfino negli occhi che c'è qualcosa che non va" mi sfogai, non mi piaceva essere presa in giro e non ero più una bambina, qualsiasi cosa fosse successa, sarei stata in grado di affrontarla.
"Tuo padre..." e cominciò a singhiozzare "ha preferito il lavoro, lasciando da parte la famiglia" aggiunse con un fil di voce.
"Ha chiesto il divorzio?" chiesi.
Mia madre annuì, aveva amato mio padre dal primo giorno e nonostante fossero passati anni, il sentimento da parte sua era ancora vivo; a differenza di mio padre a quanto pare, dato che era sempre in viaggio per lavoro.
Cercai di consolarla, anche se non ero brava come lei con i consigli.
La aiutai a cucinare e dopo pranzo risposi a quel famoso messaggio.
<Ciao, chi sei? Non ho il tuo numero in rubrica>
Ed ecco subito la risposta.
<Alla buon'ora, bellissima! Comunque sono Loris, mi hai dato tu il numero ieri sera e mi hai anche detto di cercarti al più presto>
Ecco, questo era un particolare che non ricordavo.
Non sapevo se provava qualcosa per me, ma se cosi fosse non mi andava di dargli false speranze, avevo una cotta per Christopher io, anche se era evidente che sarebbe stato solo tempo sprecato.
<Ah si! Ciao Loris, mi fa molto piacere sentirti, ma adesso ho da fare. Ci vediamo domani> mentì, ma per una buona causa: non avevo ancora voglia di sentire nessuno.
<L'importante è che non hai da fare con qualche ragazzo, ciao piccola! >
Oh cazzo, ero decisamente nella merda!
Dopo 4 ore...
Ero in camera mia ad ascoltare musica, quando sentì bussare alla porta e subito dopo entrò mia madre, così le feci segno di venire a sedersi accanto a me sul letto.
"Sai, ho capito che è inutile star male per tuo padre, non mi amava e per questo ha deciso di abbandonarci, ma tanto ero abituata alla sua assenza ormai" disse malinconica e poi aggiunse "Comunque la settimana scorsa ho conosciuto una brava signora, abbiamo fatto subito amicizia e stasera siamo invitati a cena. Sii pronta per le 20.00"
"Certo mamma" risposi sorridendole mentre lei usciva dalla stanza.
Amavo vederla stare bene.
Mancava solo un'ora per la cena, allora decisi di andarmi a fare un bel bagno caldo e poi mi preparai: jeans, canotta nera e giacchetta leopardata con le mie converse leopardate (avevo 5 o 6 paia di converse diverse, le adoravo) e dopo aver messo il trucco, uscì di casa con mia madre e quella peste di mio fratello.
Quando arrivammo davanti all'entrata, rimasi stupita da quell'enorme casa e quando suonammo alla porta, una bella signora ci aprì.
"Buonasera Marika, ciao ragazzi, io sono Tanisha" si presentò a noi.
"Buonasera signora Tanisha" rispondemmo io e mio fratello in coro.
Ci accompagnò in sala da pranzo e ci fece accomodare a tavola; la tavola era apparecchiata per 6 persone, sicuramente avevano una figlia o un figlio.
"Tesoro, è pronto" gridò Tanisha, chiamando qualcuno del piano di sopra.
Eravamo tutti seduti a tavola ad aspettare che l'ultimo componente di quella famiglia si unisse a noi, ma da quella porta entrò.... Christopher.
Avevo una sola parola in mente: P A N I C O!

STAI LEGGENDO
Amore a prima vista
RomanceAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...