Dopo una colazione abbondante in hotel, il dover stare su quel pullman traballante mi faceva venire la nausea; quella città era piena zeppa di pullman tutti rossi e giganteschi, con i loro due piani e quel centinaio di sedili, in grado di ospitare quasi un paesello intero.
Al mio fianco era seduta Ilaria, che si divertiva a criticare ogni cosa o persona che scorgeva dal finestrino.
‘’Ma guarda quella, con quel maglione fa concorrenza a mia nonna!’’
‘’E’ inverno e fa freddo. Non tutte escono mezze nude come te, Ilaria’’ le dissi cercando di farla smettere, non la reggevo più.
‘’Non si tratta di stagioni, è una questione di stile!’’ rispose col suo tono da saputella ‘’Chris è là, lo vedi?’’ aggiunse alzando la mano e indicandolo.
‘’Ma com’è che lo noti sempre tu?! Uffa che ansia che mi sale a vederlo’’ e le abbassai la mano.
‘’Io noto sempre i bei ragazzi’’ evitai di risponderle; eravamo arrivati.
‘’Questo è uno degli edifici più famosi del mondo ragazzi. La torre ha 900 anni di storia come palazzo reale, arsenale, prigione, casa dei gioielli della Corona e molto altro’’ ci informò la preside mentre entravamo in quell’edificio. Stare lì dentro era bello e inquietante allo stesso tempo; eravamo raggruppati in gruppetti di dieci persone e il fatto di avere il gruppo di Christopher Smith al mio fianco, mi faceva sudare freddo.
‘’Questa è la stanza da letto di un re medievale’’ la preside continuava a farci da guida, ma la mia mente si era persa molte stanze prima.
Avrei voluto acchiappare quel ragazzo e sbatterlo su di un muro, toccarlo ovunque e baciarlo come se non ci fosse un domani, ma non potevo; avrei prima dovuto parlargli e trovare un modo per farmi perdonare, per questo il mio cervello era intento a preparare un discorsetto di senso compiuto.
[……]
Erano le 15.30 ed eravamo appena arrivati al Sea Life, un grandissimo acquario avente dei pesci molto rari; la parete sinistra era acquario, la parete destra era acquario, perfino il soffitto era acquario e fortunatamente la preside ci aveva dato il permesso di visitarlo da soli.
‘’E’ il momento!’’ mi disse Silvia, spingendomi in direzione di Christopher; mi girai verso di loro per protestare ma sbadatamente arrivai su qualcuno.
‘’Scusami, sono mortificata’’ dissi a testa bassa.
‘’Tranquilla, ma la prossima volta sta più attenta, eh’’ quella voce era fin troppo familiare; alzai gli occhi e incrociai quegli occhioni verdi, quei maledetti occhioni che erano in grado di farmi perdere la testa ogni santa volta. Mi allontanai velocemente e lui continuò a camminare per la sua strada, ma quando sentì un ‘forza Alice, vai’ dalle mie amiche, lo acchiappai per un polso e lo feci girare.
‘’Devo parlarti Chris’’ dissi con il cuore in gola; mi fece cenno con la testa e ci spostammo agli sgabelli del bar presente a pochi metri da noi.
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CHRISTOPHER POV
Finalmente si era degnata, per una volta, di fare lei il primo passo e mentre ci dirigevamo al bar per sederci, la guardai con la coda dell’occhio: era sempre bellissima, quei lunghi capelli rossi e la sua carnagione pallida, la facevano sembrare una dea.
‘’Credo di aver sbagliato a parlarti in quel modo il giorno del mio compleanno. Tu non mi stavi rovinando la festa, ero solo arrabbiata’’ cominciò a parlare con gli occhi bassi ‘’Mi sentivo presa in giro, capisci?’’ aggiunse.
‘’Ho provato a spiegarti come stavano le cose, ma tu non mi hai voluto dar retta. Che potevo fare?!’’ non riuscivo a capire lo sbaglio di quel gesto; Carmen era solo un’amica, anche se a volte era fin troppo appiccicosa. Eravamo stati a letto insieme un paio di volte, ma era finita lì.
‘’Ero accecata dalla gelosia, pensavo che si fosse creato un qualcosa di speciale tra di noi, ma evidentemente sbagliavo’’ rivelò con le lacrime agli occhi.
‘’Aaah ma allora lo ammetti che sei gelosa’’ cercai di sdrammatizzare e le feci l’occhiolino ‘’Apparte gli scherzi, non importa. E’ acqua passata’’ la rassicurai prendendole la sua mano tra le mie.
Quella ragazza mi faceva sentire proprio strano: un attimo prima ero arrabbiato per come mi aveva trattato e un attimo dopo ero tranquillo e a mio agio. Forse la sua presenza faceva del male sia a me sia al mio cuore, che aveva cominciato a battere irregolarmente, o forse quello era un sentimento e faceva bene? Non avevo mai provato niente di simile per nessun’altra ragazza, le avevo tutte portate a letto con noncuranza, specificando fin dall’inizio che non ci sarebbe stato nient’altro oltre a del semplice e rilassante sesso, ma con lei era stato diverso fin dall’inizio. Non avevo mai tenuto voglia di portarla in camera e sbatterla per bene (nonostante mi eccitavo solo a guardarla), avevo solo una dannata voglia di prenderle il viso tra le mani e baciarla per ore e ore.
‘’Ehm.. forse è meglio che vada’’ la sua voce mi risvegliò dai miei pensieri; era notevolmente a disagio.
‘’No, dai. Prendiamoci qualcosa qui al bar e poi andiamo a visitarlo insieme l’acquario’’ cercai di convincerla, non volevo farla andare via da me per un’altra volta. Lei annuì con la testa e ordinammo due aperitivi, nonostante l’evidente difficoltà che avevamo a parlare l’inglese.
‘’Come hai passato il Natale?’’ le chiesi, giusto per dialogare un po’.
‘’Mmh, bene. Tra parenti. Sai, mi sono iscritta alle lezioni di guida’’ sorrise.
‘’Oh, no. Allora avvertimi quando ti patenti. Mi sigillerò in casa per paura di essere investito da una pazza come te’’ e cominciai a ridere di gusto, trascinando anche lei tra le mie risate, poi cercò di ritornare seria e mise il broncio.
‘’Ehii, non prendermi in giro, sono brava a portare la macchina. Sono una fan di Fast and Furious io.’’ Mi fece la linguaccia.
‘’Sì, certo. Donna al volante, pericolo costante’’ nel frattempo arrivarono i nostri aperitivi.
‘’E tu c’è l’hai la patente?’’ mi chiese sorseggiando il suo aperitivo.
‘’Sì, l’ho presa mesi e mesi fa, ma amo troppo la mia moto e la macchina la uso solo nei giorni di pioggia’’
‘’Mesi e mesi fa? Ma quanti anni hai?’’ mi chiese perplessa.
‘’Diciotto come te, ma si da il caso che io faccio gli anni a Gennaio e tu a Dicembre’’
‘’Giusto. Beh, andiamo?’’
‘’Certo’’ detto questo, mi alzai dal tavolo e mi avvicinai alla barista per pagare, ma lei mi raggiunse velocemente e dopo vari litigi su chi doveva sborsare i soldi, dovette arrendersi.
‘’Sono un gentiluomo, non farei mai pagare una donna’’ le dissi con tono da superiore e come risposta ricevetti solo una gomitata. Visitammo l’acquario mano nella mano e quando arrivammo in hotel la accompagnai vicino alla porta della sua stanza, notando con piacere che le nostre stanze erano sullo stesso pianerottolo. D’un tratto le presi il viso tra le mani e la baciai, non resistendo più a quelle labbra.
‘’Siamo sullo stesso piano, sai. Mi chiedevo se ti va di venire da me domani sera per vedere un dvd’’ le domandai dopo averle dato quel bacio che tanto desideravo.
‘’Mi va. A domani allora, buonanotte Chris’’ mi rispose sorridendo.
‘’Buonanotte a te principessa’’
#ANGOLOAUTRICE
Ed ecco anche il diciassettesimo capitolo, spero vi sia piaciuto e che non ci siano errori. Vi svelo solo che nei prossimi capitoli ci saranno dei cambiamenti tra i due, a presto! ❤️
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Amore a prima vista
RomanceAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...