Non sapevo che fare, non sapevo che dire, ero completamente bloccata.
Il mio stomaco cominciò a fare i capricci e non per la fame; la gente le chiama 'farfalle nello stomaco', ma altro che farfalle, io avevo tutto lo zoo lì dentro!
Tutti lo salutarono, tranne io, così mia madre mi diede una leggera gomitata.
''Buonasera'' dissi solo.
Lui come risposta mi fece un cenno con la testa ed ecco il suo maledetto occhiolino, riusciva ad ipnotizzarti, a farti cadere ai suoi piedi solo con un semplice gesto dell'occhio.
Rimasi con lo sguardo chino sul mio piatto per la maggior parte del tempo, non avevo il coraggio di guardare oltre perchè era proprio lì, di fronte a me, finchè:
''E tu sei? Mi sembra di averti già vista da qualche parte'' disse riferendosi a me.
Un'ondata di caldo mi attraversò tutto il corpo, ero sicuramente diventata tutta rossa in viso e avevo la sensazione che tutti gli occhi, in quel momento, fossero puntati su di me. Ma a che gioco giocava? Si ricordava della mia famosa caduta e faceva finta di niente o avrebbe rivelato a mia madre di come ero vestita quel giorno? Oppure davvero non si ricordava di me? Non sapevo cos'era meglio, se la prima o la seconda opzione.
''Sono Alice, anche tu hai un viso conosciuto'' risposi con tutta l'indifferenza che avevo in corpo, anche se era quasi pari a zero, cercando di reggere, quella che per me, era una messa in scena.
''Tanisha mi ha detto che frequentate la stessa scuola, vi sarete visti là'' aggiunse mia madre e iniziò a fare delle domande a Christopher; le solite domande tipo: come ti trovi, hai fatto amicizia con qualcuno, eccetera.
La cena proseguì tranquilla, era tutto davvero delizioso e la signora Tanisha era decisamente una cuoca eccezionale.
Mancava solo l'ultima portata, il dolce, ma per smaltire un po' di quel cibo, facemmo una pausa.
''Christopher, mostra la casa ad Alice, magari servirà a farvi fare conoscenza'' disse Tanisha e poi aggiunse sorridendo ''tra una mezz'oretta vi voglio di nuovo qui a tavola per il dolce''
Nonostante mi vergognassi, lo seguì; quella sarebbe stata la mezz'ora più brutta e imbarazzante della mia vita o con un colpo di fortuna, quella più bella.
Lui mi portò al piano di sopra e invece di mostrarmi la casa, mi fece entrare nella sua stanza e chiuse la porta ed io mi sedetti sul letto.
''Sappiamo tutti e due che sarebbe stato noioso vedere la casa'' mi disse e si sedette accanto a me.
''Se lo dici tu'' dissi io, guardando il pavimento.
''Mi hai retto il gioco o davvero non ti ricordi del tuo eroe?'' mi chiese, questa domanda avrei dovuta fargliela io, non lui.
''Eroe? ahahahah si, ti ringrazio di aver fatto finta di non conoscermi, è stato veramente carino da parte tua''
''La prossima volta allora non perderò del tempo per svegliarti'' mi disse facendo la faccia offesa e poi aggiunse ''Comunque auguri''
''E per cosa? Non è mica il mio compleanno'' risposi con un'aria interrogativa.
''Per esserti fidanzata con Loris, ti ho vista l'altra sera alla festa mentre lo baciavi. Buona scelta, Loris è un bravo ragazzo''
''Ma lui non è il mio ragazzo, siamo solo diventati dei buoni amici!''
''Ah e tu baci gli amici?'' non mi diede il tempo di rispondere che subito si avvicinò al mio viso e mi baciò.
Non sapevo se dovevo essere felice o arrabbiata; lui mi piaceva davvero, ma in quel bacio non c'era assolutamente nulla, solo la passione di chi sa baciare bene e lui SAPEVA baciare bene; beh, l'avevo visto con un mucchio di ragazze negli ultimi tempi, per cui, chissà quanta pratica aveva fatto.
Quel momento fu rovinato da Tanisha che ci chiamò per tornare a tavola.
Christopher aveva la faccia di chi non aveva fatto nulla, era un bravo attore.
Dopo aver mangiato e aver passato ancora del tempo a tavola a chiacchierare, arrivò l'ora di andare via; l'orologio segnava mezzanotte e mezza.
Durante il tragitto mia madre mi aveva detto ''Christopher è un bel ragazzo, sarei davvero contenta se tu lo frequentassi'' e quando mi ritrovai da sola nel mio grande letto, pensai a diverse cose, compresa quella frase.
Avevo impresso nella mente quel bacio e la scena in cui lui, prima che io andassi via, mi aveva afferrata per un braccio, dandomi un bigliettino col suo numero di telefono e mi aveva detto ''Scrivimi quando ti va, vorrei rivederti un giorno''.
<Grazie della serata Chris, Alice> gli scrissi quella sera stessa.
<Di nulla, grazie a te. Ti andrebbe di uscire con me, sabato sera?> dopo aver letto quel messaggio il mio cuore cominciò a battere più forte.
<Con piacere, signor Christopher Smith, buonanotte> risposi dopo una decina di minuti; ero indecisa, ma alla fine Carpe Diem.
Quella sera andai a dormire con il sorriso sulle labbra.
ANGOLO AUTRICE
Se il capitolo ha qualche errore scusate, ma è la prima volta che scrivo un capitolo dal pc per pubblicarlo!
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Amore a prima vista
RomantizmAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...