Il risveglio del mattino seguente fu uno dei più traumatici; la voglia di alzarmi dal letto era pari a zero, si avvicinava il periodo natalizio e il freddo era uno dei miei peggiori nemici.
Dopo tre giorni di assenza, la scuola mi aspettava e sapevo che sarebbe stata una stupida e noiosa giornata, come tutte le altre, tranne che per un particolare: mia madre sarebbe tornata dal viaggio e avrei finalmente scoperto l’esito della causa in tribunale.
Dopo essermi preparata ed aver coperto il collo e la testa, con sciarpa e cappellino (sembravo proprio un pupazzo di neve), il ricordo dell’sms della sera prima, si fece spazio tra i miei pensieri e stravolse la mia serenità mattutina.
Avendo spento il cellulare, non sapevo né se avevo ricevuto o no una risposta, né se fosse positiva o negativa, così mentre mi dirigevo molto lentamente verso la fermata dell’autobus, accesi il cellulare ed ecco subito il ‘bip’ dei messaggi in arrivo.
Scorrendo la lista dei nomi, notai anche il suo e dopo aver preso coraggio, lo aprii.
‘’Dici di aver sbagliato? Solo? Ma ti rendi conto dell’accoglienza che mi hai dato? O del fatto che, nonostante non ho fatto niente, mi hai addossato tutta la colpa? E la vuoi sapere un’ultima cosa? Ti ho già rincorsa abbastanza. VAFFANCULO ALICE!’’
Il mio cuore, alla vista dell’ultima frase, mancò di un battito. Ora ero io quella ad aver sbagliato, quella dalla parte del torto, quella che doveva chiedere scusa e doveva arrotolarsi le maniche e darsi da fare per trovare un rimedio. Il dover ammettere i miei sbagli, mi provocava un fastidio enorme, eppure ne ero consapevole; in un certo senso odiavo essere la colpevole ed amavo essere ‘rincorsa’ dalla gente. La cosa che più odiavo era la gente che sputava veleno, offendendo le persone senza pensare che anch’esse avessero un cuore e dei sentimenti e in questo momento ero proprio io ad aver commesso questo grande errore.
E ora? Come dovevo comportarmi? Dovevo rispondergli o no?
‘’Alice, a cosa pensi? Sei cosi strana oggi’’ mi chiese Silvia, una volta entrate in classe.
‘’Ragazze, ho fatto una cazzata!’’ rivelai ad entrambe.
‘’Non mi dire che ti sei scopata tuo cugino’’ rispose Ilaria maliziosamente.
‘’Ma no!’’ esclamai ed iniziai a raccontare della discussione con Christopher.
Le opinioni che ricevetti da loro, furono cosi differenti che mi ritrovai ancora più confusa: Ilaria diceva di lasciarlo stare definitivamente e Silvia mi consigliava di prenderlo da parte, durante la ricreazione, e parlargli una volta per tutte.
Il mio buon senso mi spingeva a seguire il consiglio di Silvia, ma per mia sfortuna (o fortuna), Chris quel giorno aveva marinato la scuola, cosi fui costretta a rimandare e a rimanere con un nodo in gola.
Durante l’ora di matematica, la preside piombò in classe e tutti ci alzammo in piedi per accoglierla e ascoltare ciò che aveva da dirci.
‘’Buongiorno ragazzi. Durante una riunione con tutti i professori, abbiamo deciso che dopo le vacanze di Natale, tutti i quinti, andranno in gita. La destinazione sarà Londra.’’
Essendo di Roma, una gita a Londra, era il top, per cui tutta la classe urlò dalla felicità e la preside, picchettò col tacco sul pavimento, per zittirci.
‘’Ovviamente vi distribuirò un’autorizzazione da compilare ed un bollettino allegato con cui versare l’importo di 200 euro, entro una settimana.’’
Finalmente riuscivo ad intravedere uno spiraglio di luce in quel periodo buio, quella gita mi avrebbe fatto svagare.
Appena misi piede in casa, trovai mia madre intenta a cucinare e corsi ad abbracciarla.
‘’Ciao mamma!’’ la salutai, sedendomi poi sullo sgabello della mensola della cucina.
‘’Tesoro, sei stata bene in questi giorni? Hai delle novità?’’
‘’Mmh sì, sono stata bene, ma mi sei mancata un po’. Com’è andata la causa?’’ chiesi preoccupata.
‘’Gabriele rimane con noi, ma il sabato e la domenica sarà affidato a tua padre. A quanto pare ha comprato una casa a poca distanza da qui, dove si stabilirà.’’ Rispose cercando di nascondere il disagio che provava quando parlava del suo unico amore.
‘’Ma non era lui quello sempre impegnato e in viaggio per il lavoro?’’ chiesi con la faccia disgustata; avevo l’impressione che la questione ‘lavoro’ era stata solo una scusa per allontanarsi da noi.
‘’Già’’ rispose fredda mia madre.
‘’Comunque una novità c’è. Dopo le vacanze di Natale, ci sarà una gita a Londra con tutti i quinti, basta pagare 200 euro e compilare l’autorizzazione. Posso andarci?’’ chiesi con occhi dolci.
‘’Oh e va bene’’ acconsentì, leggendo attentamente quel foglio che la preside ci aveva consegnato.
Avrei fatto il conto alla rovescia, fino al giorno in cui sarei partita.
Il divertimento sarebbe cominciato da lì.
#ANGOLOAUTRICE
Scusatemi per il ritardo. Purtroppo non riesco a rispettare i giorni, quindi a malincuore ritiro quello che avevo detto. Questo capitolo non è il meglio del meglio, ma vi prometto che dai prossimi capitoli, ne succederanno delle belle. Saranno ambientati durante la gita, quindi sorvoleremo le vacanze natalizie. Che dite? Chris e Alice si avvicineranno? O si distanzieranno ancora di più? :)
Scusatemi per eventuali errori. ❤️

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Amore a prima vista
RomanceAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...