Il giorno della partenza era alle porte, ancora poche ore e avrei sorvolato l’Italia per dirigermi dalla parte opposta. Mancavano esattamente tre ore alla partenza: alle cinque di quella mattina, sarei dovuta essere a scuola, in modo da prendere l’autobus che ci avrebbe condotto, tutti insieme, all’aeroporto per le sei.
Emozione, eccitazione, ansia e paura invadevano il mio corpo e alle due di notte mi ritrovavo seduta sul letto a fissare la lancetta dell’orologio e ad ascoltare il suo ticchettio.
Quel Natale era stato bello ed emozionante come tutti gli anni; avevamo cenato in famiglia (zii, zie, nonni e ovviamente io, mamma e Gabri) a un ristorante enorme e lussuoso, così come a capodanno; poi c’eravamo scambiati i regali ed io, con mia grande sorpresa, avevo ricevuto un conto in banca con poco più di mille euro dai miei nonni, con cui pagare le lezioni di guida, mentre mia madre mi posò in mano un mazzo di chiavi. All’inizio non capì il senso di quel gesto, ma solo dopo mi accorsi che quelle chiavi appartenevano a una stupenda e nuovissima ‘alfa romeo MITO’ nera, che avrei potuto usare subito dopo aver preso la patente.
Mio padre un giorno era perfino venuto a prendermi da casa, per passare una giornata in mia compagnia e per mostrarmi la sua nuova dimora e non solo.
‘Ma come sei cresciuta Alice, sei diventata davvero una ragazza bellissima’ ebbe il coraggio di dire appena misi piede nella sua Ferrari rossa, da cui capii che il lavoro andava alla grande e che i soldi non erano un problema.
Dopo avermi mostrato la casa, mi aveva presentato la sua nuova donna, rivelandomi che a breve si sarebbe sposato.
La donna in questione era alta, aveva i capelli biondi corti fino alla spalla e perfettamente lisci, occhi verdi e labbra carnose, valorizzate ancora di più da un rossetto rosso fuoco.
Dei leggings di pelle nera e una magliettina rossa strettissima, mettevano in mostra il suo fisico snello, con una quarta di seno, mentre un paio di tacchi alti completavano la figura.
‘Vedo che hai rimpiazzato la mamma molto presto’ avevo ribattuto, guardando in modo disgustato quella donna che aveva solo una trentina d’anni e che sarebbe diventata la sua nuova moglie, anche se con più di una quindicina d’anni di differenza.
Avevano cercato entrambi di comprare il mio affetto con regali e soldi, ma delle stupide cose materiali non avrebbero pacato la rabbia che avevo nei confronti di entrambi, soprattutto nei confronti di mio padre, che si era permesso di lasciare mia madre e di abbandonare me e mio fratello, lasciandoci un vuoto dentro ed il bisogno di una figura paterna che purtroppo non avevamo; ed ora che non ne avevamo più bisogno, era ricomparso nelle nostre vite.
Mi alzai dal letto, ormai stufa di dover aspettare e cominciai a preparare la valigia: slip, reggiseni, jeans e una montagna di vestiti nuovi comprati appositamente per il viaggio; senza dimenticare piastra, spazzolino, dentifricio, caricabatterie ed altre cianfrusaglie che erano indispensabili secondo mia madre, ma assolutamente inutili per me.
Per far scorrere ancora un po’ di tempo, preparai del latte e caffè e delle crepes alla nutella, ne divorai una e poi corsi di sopra a farmi un bel bagno caldo.
Solo poche ore dopo mi ritrovai accanto al cancello della scuola, con tutta la mia classe raggruppata ad aspettare che tutti gli alunni di tutte le classi fossero arrivati, per poi salire sui pullman e sparire per una settimana.
‘’Brrr che freddo che fa. Ma quando arrivano tutti!’’ si lamentò Ilaria con tutte le gambe scoperte a causa di quel vestito troppo corto.
‘’La prossima volta copriti di più’’ le risposi ed iniziai a ridere con Silvia, ricevendo una linguaccia da Ilaria.
Dopo pochi minuti le porte dei pullman si aprirono e una folla di ragazze e ragazzi infreddoliti, si precipitarono per salirci sopra a spintoni.
[……]
‘’Allacciate tutti le cinture di sicurezza, tra dieci minuti si decolla’’ la voce dell’hostess rimbombò nell’aereo.
‘’Sei riuscita a parlare con Christopher durante le vacanze?’’ mi chiese Silvia che era seduta alla mia destra, mentre Ilaria alla mia sinistra era stranamente silenziosa.
‘’No, non l’ho visto né sentito. Mia madre ha parlato con la sua al telefono un paio di volte, ma non mi sono permessa di chiedere informazioni’’ risposi e aggiunsi ‘’Ah, mi ero dimenticata di dirvi che ho conosciuto la futura moglie di mio padre. E’ giovane e sembra proprio una che batte i marciapiedi!’’ entrambe scoppiarono a ridere.
‘’Ho anch’io una cosa da dirvi ragazze, solo che è un po’ più seria’’ era Silvia a parlare.
‘’Sputa il rospo!’’
‘’Sono andata a letto con il mio ragazzo il giorno prima di capodanno. Finalmente non son più vergine!’’ rivelò arrossendo un po’.
‘’Oddio, evviva! E com’è stato?’’ esultò Ilaria, dopo esser stata zitta per dieci minuti: tempo record.
‘’E’ stato a dir poco stupendo. Ha fatto tutto con molta calma ed è stato delicatissimo, non ho provato neanche un po’ di dolore’’ disse Silvia tutta contenta e il discorso finì lì.
Eravamo decollati già da un po’ e la paura dell’aereo era svanita.
#ANGOLOAUTRICE
Come vi è sembrato? Avevo scritto un pezzo unico, ma ho preferito dividerlo in più parti, per cui ho già la continuazione di questo capitolo, che posterò tra qualche giorno. ❤️
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Amore a prima vista
Storie d'amoreAlice, un nome non tanto comune. Frequenta il quinto del liceo linguistico ed è alle prese con la vita: scuola, ragazzi, social network, disturbi causati da quel cazzo di ciclo, genitori assillanti, un fratellino impiccione e rompipalle. Cosa si pot...