Chapter fourteen.

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Laura's POV

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*Past*

«Non esco di qui.»

Guardo il mio riflesso all specchio e mi passo un amano sul vestito bianco.

«El, sei bellissima.»

Mi giro verso mio padre e sorrido.

«Sicuro?»

Annuisce deciso, con le lacrime agli occhi.

Sospiro profondamente e poi mi giro un'altra volta. Mi sistemo le ciocche dei capelli che mi cadono morbidi ai lati del volto.

«Sono pronta.»

Mio padre mi bacia una guancia e poi mi porge il braccio.

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*Present*

Quando torniamo all'hotel, siamo tutti sfiniti. Senza perdere tempo, salgo su in camera e mi butto in bagno. Quello di cui ho bisogno ora, è una vasca bollente, una sigaretta ed una videochiamata con mio figlio.

Tutto ciò, mi ruba più tempo del previsto. Mi vesto ed indosso un paio di leggins, una maglia ed un paio di stivaletti. Quando scendo per dirigermi nella sezione ristoro, hanno quasi tutti finito di mangiare. D'altronde avevo detto io di non aspettarmi. Mi servo dal buffet, mi aggiungo alla tavolata e mentre mangio parlo con le ragazze del cast.

«El, tutto bene? Hai due occhi rossissimi, sembra che tu abbia appena fumato e non una sigaretta.»

Andrew prende una sedia e si accomoda accanto a me. Lo guardo e poi scuoto la testa.

«Ah, ah, divertente Lincoln. È la stanchezza e il sapone della doccia.»

Mi sorride.

«Gran bella giornata oggi, sei stata fantastica.»

Gli scompiglio i capelli e lui mi lascia un bacio sulla guancia.

«Grazie sceriffo.»

Io e Andrew abbiamo avuto sempre questo rapporto così stretto. D'altronde sono cinque anni che ci conosciamo e che ci vediamo quasi tutti i giorni. Io e gli altri siamo diventati una grande famiglia, che sta crescendo sempre di più. Mentre gli altri continuano a parlare, alzo lo sguardo e trovo Jeffrey fissarmi. Gli sorrido appena e lui ricambia. Mi alzo poi ricordandomi degli occhiali da vista lasciati in camera. Salgo su ed arrivata in camera colgo l'occasione di prendere anche una giacca pesante in caso esca per farmi una passeggiata.

Riscendo e nella hall trovo Jeffrey accanto alla porta. Mi guarda e mi fa un cenno verso l'esterno.

«Mi fai compagnia? Volevo fare un giro.»

Annuisco e gli vado incontro. Mi apre la porta, mi fa passare, lo ringrazio ed usciamo.

Londra è fredda, umida, in costante movimento, caratterizzata dai pub notturni, dalle persone super cordiali, dagli artisti di strada in metro e dal fascino alla Sherlock Holmes.

«Ah, finalmente.»

Mi affianco a Jeffrey mentre mi chiudo la giacca.

«Cosa?»

Si gira verso di me e fa un gesto con la mano, indicando quello che ci circonda.

«Questo. Gli ultimi mesi siamo stati sempre occupati fino al collo.»

Annuisco e prendo una sigaretta dal pacchetto.

«Già.»

Si ferma ed io con lui. Mi guarda e nel frattempo io cerco l'accendino nella giacca.

Georgia. || With Jeffrey Dean Morgan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora