Chapter twenty.

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Laura's POV

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10/06/16 - Atlanta, GA, America

Vedo le luci dell'alba entrare dalla finestra ed io, con lo sguardo fisso su mo figlio che dorme, sento che il dolore alle mie ossa sta aumentando sempre di più. Mi alzo dalla sedia - sulla quale ero seduta da ore ormai - e senza far rumore, esco lentamente dalla stanza. Scendo le scale e mi dirigo in cucina. Sono appena le sei e il dolore mi martella la testa. Mi porto due dita al setto nasale e accendo il mio computer lasciato sul bancone ad isola della cucina. Mi preparo un caffè e poi controllo sul sito del mio merchandising, a quante vendite sono arrivata. Unmilioneseicentosettantaduemila. L'album è uscito da poco più di tre settimane ed in pochissimo tempo ha scalato tutte le classifiche musicali, diventando così l'album del duemilasedici. Mi fumo una sigaretta, faccio un'ora di allenamento, una doccia e poi preparo la colazione per Noah. Da un mese le riprese di The Walking Dead sono finite ed io sono stata impegnata tutto il tempo per la preparazione dell'uscita di questo album. Mi incontro a volte con Greg Nicotero, Robert Kirkman e gli altri pezzi grossi, in modo da inquadrare, (con largo anticipo), come vogliamo che la storia di questa serie prosegua. Mi è capitato un paio di volte di incontrare qualcuno del cast che ha fatto un salto ad Atlanta per una piccola vacanza insieme a famiglia e non. Norman lo sento quasi tutti i giorni e quando abbiamo entrambi un po' di tempo, facciamo una chiamata e ci aggiorniamo sulle ultime cose. L'unica persona che non si è ancora fatta sentire, è Jeffrey. Non un messaggio, non una mail, non una chiamata. Nulla. Silenzio tombale.

Presa dai miei pensieri, mi risveglio quando la voce di Noah mi avverte che sto bruciando la pancetta nella padella.

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02/07/16 - Guardalavaca, Cuba.

«Mamma! Guardami!»
Il vento soffia caldo ed io, sdraiata sul telo da mare, vengo richiamata ogni due secondi da Noah che dentro l'acqua, gioca con un altro bambino.
«Stai attento!»
Sposto lo sguardo e lo poggio su Linet, che al mio fianco mi scruta investigativa.
«È da ore che mi stai fissando in questa maniera, vuoi dirmi cosa vuoi?»
Mia cugina assottiglia gli occhi e poi scuote appena la testa.
«Nulla, sei diversa dal solito.»
Ridacchio e poi sposto lo sguardo ancora una volta verso Noah.
«Sì, questa l'ho già sentita. Me lo ripeti ogni anno.»
La spiaggia di Guardalacava è piena di turisti che vanno e vengono, con i loro cocktail fra le mani e con l'ombra di una prossima scottatura sulla pelle.
Sospiro ed aspetto che ribatta, perché so che mia cugina continuerà a farmi domande fino a quando non sputerò il rospo.
«No, no, niña, sta volta sei veramente diversa.»
Mi alzo e prendo un asciugamano vedendo Noah che corre fuori dall'acqua, venendomi incontro.
«No, niña, sei tu quella paranoica.»
Assume un'espressione scocciata e si alza anche lei, imitando i miei movimenti ed aspettando che suo figlio, poco più dietro rispetto a Noah, la raggiunga.
«Tu non mi scappi prima, stasera parleremo che tu lo voglia o no. Ho sempre il rum che fa parlare tutti.»
Ridacchio e scuoto la testa. Noah mi corre contro ed io lo intrappolo nell'asciugamano. Non ho nemmeno il tempo di asciugarlo per bene che lui comincia a correre verso mia nonna, che accompagnata da buona parte della mia famiglia, sta venendo verso il nostro ombrellone.

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21/07/16 - Ponza, Italia.

«Perfavore, vieni con me in America. Non posso lasciarti qui, solo.»
Mio nonno alza lo sguardo e serra la mascella. I suoi capelli bianchi si muovono secondo il vento ed il suo sigaro tocca le sue labbra ripetutamente, con movimenti ipnotici.
«Tu non puoi capire bimba mia.»
Sospiro a fondo e mi accendo una sigaretta, per provare a calmare la mia agitazione.
«Cosa c'è da capire nonno? Ti voglio vicino a me. Ti voglio vedere ogni giorno, voglio che tu stia insieme a mio figlio.»
La mia voce si incrina e quando mio nonno mi guarda, il suo sguardo si rattrista.
«Laura, lo sai dove ci siamo baciati la prima volta io e tua nonna?»
Scuoto la testa.
«Su quella spiagetta di cui ho parlato tanto a te e Giorgia molti anni fa.»
Deglutisco ed ho una fitta alla bocca dello stomaco.

Georgia. || With Jeffrey Dean Morgan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora