Chapter eleven.

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Jeffrey's POV

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Una delle cose che odio di più al mondo, è il non riuscire a riposare la notte. Ormai non dovrebbe farmi nè caldo nè freddo, visto che mi capita sempre più spesso, ma l'essere completamente rincoglionito durante tutta la durata della giornata, sta cominciando a pesarmi. Non so perché io non riesca a riposare. Sarà che la notte, quando entro nella mia camera d'hotel e rimango completamente solo, i miei pensieri fanno talmente tanto rumore che non mi lasciano dormire. Mi ritrovo sempre immerso nel silenzio più totale smorzato a volte dal rumore lontano delle macchine o da una canzone che segna, insieme ai titoli di coda, la fine di un film di cui non so nemeno il titolo.

Pensavo che la mia vita fosse finita dopo ciò che successe con la mia quasi ex-moglie e dopo essermi accorto che la mia carriera stava andando sempre più giù. L'opportunità di entrare a far parte del cast di The Walking Dead, è stata semplicemente, come si suol dire, ''un miracolo'', ed io passo la maggior parte del tempo a piangermi addosso ed a farmi mille domande che non troveranno mai una risposta. Devo dire che ultimamente le cose vanno migliorando, perché provo a riempirmi sempre di più le giornate per non avere nemmeno il tempo di riflettere sulla mia vita, ma è solamente un illusione.

Come già ho detto, quando mi ritrovo solo, ho momenti di sobrietà che mi spezzano il respiro. Mi rigiro tra le lenzuola, esco fuori al balcone ed aspetto che le numerose sigarette facciano il loro effetto, ma nulla. Fisso la chat su whatsapp con Hilarie, guardo le foto in galleria, penso al mio piccolo Gus.

Mi agito troppo, cammino in tondo, sento le guance bruciarmi, guardo fino a consumare la porta nella speranza di qualcuno che bussi e che mi dica:

«Hey Jeff, vuoi andare a fare una passeggiata?»

Magari una passeggiata che duri ore, tutta la notte, tutta la vita. Mi faccio troppe paranoie, troppi film mentali. Troppi ''cosa sarebbe successo se..'' troppi ''ma..'' troppi ''non avrei dovuto..'' e ''avrei dovuto..''.

Quando sento che la mia stanza diventa sempre più piccola, quando sento il cuore battermi in gola, prendo il pacchetto di sigarette, il telefono e corro fuori dall'Hotel.

Cammino a lungo per le strade di Atlanta e rabbrividisco per il vento fresco che tira. Non che sia eccessivamente freddo, ma la mia pelle è talmente bollente che se qualcuno la toccasse in questo momento, si scotterebbe.

Qualcuno.

Qualcuno.

Sono il primo a non far vedere il vero me stesso agli altri e sono il primo a volere qualcuno al mio fianco che possa rispondere alle mie chiamate alle quattro di notte. Sono discorsi da adolescenti alle prime armi con l'amore, penserete voi. No. Ma infondo potete pensare quello che volete.

Mi sono accorto che mi sono circondato per tutto questo tempo da cose che non hanno un vero valore. Hilarie e Gus erano tutto quello che avevo, ed ora sembrano svanire sempre di più fino a scomparire, come la nuvola di fumo appena uscita dalle mie labbra.

Scuoto la testa.

Non è colpa mia se sono in questa situazione.

Devo smetterla di piangermi addosso e devo riprendere in mano la situzione, perché altrimenti di questo passo non riuscirò a resistere nemmeno un'altra settimana. Sono sicuro che prima o poi scoppierò, e succederà nel momento meno inopportuno.

«Smettila di mentire ogni qual volta qualcuno ti chieda come tu stia.»

Quella sera, quando dissi queste parole a Laura, oltre che per lei, stavo parlando anche per me stesso. Spero che lei non abbia colto la sfumatura malinconica nella mia voce. Penso di no, visto che era molto più occupata a trovare le parole giuste per controbbattere alla mia affermazione. Si è chiusa a riccio. Lei è come me. Almeno nel riconoscere le persone tristi sono bravo: lo capisco soprattutto dagli occhi. Laura sembra portare dentro di se tutta l'ingiustizia di questo mondo. Non partecipa mai attentamente alle conversazioni, perché si sente distante. Anche quando ride, è lì fisicamente, ma mentalmente pensa a tutt'altro. Le persone tristi si riconoscono anche in mezzo ad una folla di persone.

Georgia. || With Jeffrey Dean Morgan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora