Ben Drowned-Inseparabili

Capitolo46

Giada's Pov

Ci guardammo per un tempo indefinito, tra la sua presa intorno al mio collo che stringeva ogni minuto di più, e i miei versi strozzati per cercare di riprendere più aria possibile.
-Da quanto tempo che non ci vediamo, vero? Ho saputo che hai un piccolo problemino- disse ironico Zalgo.
-A te non dovrebbero interessare i miei affari- ribattei.
-Invece sì che dovrebbero, quindi andiamo dritti al punto; non ho mai amato i giochi di parole. So perfettamente cosa passa per la tua testolina, e so anche che sei bloccata qui.-
Rimasi in silenzio, guardandolo acidamente.
-E dimmi: conosci un modo per tornare avanti nel tempo?-
Lo fissai, mentre la sua mano allargava la presa sulla mia gola.
-Ho capito.- disse con fare ovvio -stai ancora cercando un piano. Sai, io posso trasportarmi in qualsiasi dimensione, in qualsiasi mondo e, soprattutto, in qualsiasi tempo, nel futuro o nel passato- si fermò per un momento con il suo monologo, che poco a poco mi stava rapendo con quelle informazioni ormai interessanti e utili.
-In più...non hai scelta, se non chiedere a me- la sua presa si fece più larga e, approfittando del suo momento di superiorità insensata, gli diedi una testata in fronte che lo fece ribaltare sul terreno.
"Pensa Giada, pensa!" mi ordinai, alzandomi in piedi.
"Ma certo!" arrivai alla soluzione più semplice "prima di morire avevi quel...potere...quindi prova ad usarlo contro di lui!" pensai.
Indietreggiai di qualche passo, giusto per prendere le distanze di sicurezza, e incomincia a fissare la sua testa. I brutti momenti passati a causa sua riaffiorarono nella mia mente e, poco dopo, sentii gli occhi lacrimare e un calore provenire dal petto.
Concepii un bollore alle guance a causa della rabbia e, non so con quale logica, ma un'esplosione di fece viva esattamente nel punto in cui puntavo.
-Non funzionano questi giochetti con me- disse lui, finendo con una risatina inquietante.
-Pensi seriamente di sconfiggere il re degli inferi? Un demone cento volte più potente di te non verrà mai ucciso da una debole come te. Mi fai pena- si avvicinò a me, mentre io non potevo muovermi per colpa della paura.
-Ricordati: se vuoi tornare nel presente senza problemi chiedi a me. Ti basterà invocare il mio nome per sette volte...proprio come le mie bocche. Ci si rivede- e sparì in una nuvola di fumo grigia, lasciando spazio al corpo inerme di Mona.
Mi avvicinai subito a lei e incominciai a scuoterla.
-Mona! Svegliati!- ma mi fermai. Mi bloccai quando vidi una pozza di sangue sotto di lei. La voltai con la schiena verso il cielo e quello che vidi quasi mi fece urlare: degli artigli erano segnati sulla sua pelle scura.
-Maledetto- sussurrai, fissando il bosco in cui mi sarei addentrata più tardi.